Diaciannove lungometraggi, un mediometraggio e un corto, fra cui 12 prime svizzere e una prima internazionale; al termine delle proiezioni, dibattiti con oltre 50 fra registi e protagonisti, studiosi, giornalisti; una mostra e un premio giornalistico. Questi alcuni numeri della quarta edizione del Film festival diritti umani Lugano, che si svolgerà dal 10 al 15 ottobre, sotto la direzione artistica di Olmo Giovannini e Antonio Prata, e con Roberto Pomari alla presidenza. Fra i numerosi ospiti, il medico lampedusano Pietro Bartolo, Domenico Quirico, il giornalista Jérôme Bastion, nonché I registi Askold Kurov e Orban Wallace. Film scelti nella rosa della più recente produzione mondiale, e che in grandissima parte non raggiungeranno le sale della Svizzera italiana, rendendo la proposta del festival un unicum, creando una selezione diversificata e di respiro internazionale. Scelte cinematografiche fatte pensando a un pubblico variegato, per temi e ritmi, con uno sguardo privilegiato per i giovani. Opere in grado di far riflettere sulla vita e la dignità umana, a prescindere dalle latitudini, evidenziando similitudini fra vite e vicende di paesi e uomini anche geograficamente lontanissimi. Valore imprescindibile su cui il Film Festival Diritti Umani Lugano pone tenacemente l’accento è, infatti, la libertà di pensiero, di espressione in tutte le sue accezioni (intellettuale, professionale, politica, di genere, ecc...). Come nella scorsa edizione, la sede del festival è il Cinema Corso, nel cuore di Lugano, scenario ideale per l'abbraccio cinematografico che l'evento si propone e per la sua atmosfera d'incontro. Così pure si dà continuità alla collaborazione con il fotografo Reza Khatir per il manifesto dell'edizione. L’immagine scelta apre un mondo di sensazioni. La figura umana è inserita in una moltitudine di sentieri e percorsi che portano a lui e da lui ripartono in molte direzioni diverse. Le vie possibili, gli scenari da esplorare, sono ancora tutti da scoprire. Un'atmosfera senza tempo né luogo, che è ancora da scrivere e costruire. Fra gli eventi collaterali, che definiscono profondamente i contorni di un festival cinematografico come il Ffdul, legato ai temi del reale attraverso ogni media comunicativo, la mostra Quickgold e la consegna del premio giornalistico Carla Agustoni.
Il progetto Quickgold racconta l'oro come simbolo di ricchezza connesso al lavoro, alle condizioni e all'identità dell'uomo, ed è frutto del connubio fra il fotografo russo Andrey Gordasevich e il sociologo svizzero Nils Krauer, che attraverso scatti e oggetti raccontano la vita dei minatori. Già esposta in diverse sedi internazionali, l’esposizione arriva a Lugano dove si svilupperà in più luoghi, con lo Spazio 1929 come fulcro.
Quickgold prende il via oggi 26 settembre (alle 18, Spazio 1929, Via Ciseri 3) per concludersi domenica 15 ottobre, al termine del festival.
La Fondazione AMCA assegnerà nell’ambito del festival il premio giornalistico dedicato a Carla Agustoni. Il riconoscimento va a un servizio giornalistico (testo, audio, video, web) realizzato fra il 2016 e il 2017 che, nella piena libertà di espressione artistica, riveli sensibilità nei confronti dei valori umani e li divulghi attraverso parole, suoni, immagini (www.amca.ch). Il premio verrà consegnato nella serata di mercoledì 11 ottobre.
Sono inoltre previsti il consueto dibattito anglofono insieme alla Franklin University Switzerlandgiovedì 13 ottobre, il momento di festa #PartyWithldilLugano in collaborazione con Amnesty International organizzata al Living room venerdì 14, e la matinée con colazione domenica 15 per il film delle 11.