Un tram-treno a Lugano? "Il progetto e la domanda delle Flp costituiscono un significativo passo avanti verso il miglioramento dell’offerta dei trasporti pubblici luganesi”. Ne sono convinte le Associazioni di Cittadini per il territorio del Luganese, che in ogni caso non risparmiano qualche critica. Alcune parti del progetto, rendono noto in un comunicato diffuso oggi, lunedì, al seguito delle osservazioni indirizzate all'Ufficio federale dei trasporti, risultano “insoddisfacenti e ancora da approfondire”.
Ma cominciamo dalle novità. Una è particolarmente “sorprendente e di importanza rilevante” agli occhi dei 'Cittadini': “Gli studi del 2014 del Dipartimento del territorio pronosticano infatti che la maggior parte degli utenti della Flp saranno diretti alla stazione Ffs di Lugano e non in città, come i progettisti hanno sempre finora sostenuto. La nuova ipotesi ha conseguenze rilevanti. Intanto, dà ragione ai molti cittadini, ai consiglieri comunali e ai municipali, che desideravano una soluzione ferroviaria con attestamento alla stazione Ffs di Lugano”.
A evidenziare le problematiche sono soprattutto i numeri del progetto secondo le Associazioni. Problemi che “potrebbero manifestarsi nella stazione sotterranea, la quale già nella prima tappa sarebbe molto affollata, in spazi ristretti, ma che nella seconda tappa (prolungamento fino a Cornaredo) diverrebbe critica e pericolosa. Parliamo, infatti, di un grande numero di pedoni che transiteranno nella stazione sotterranea: saranno 8mila persone al giorno nella prima tappa (per dare un’idea la cifra corrisponde al carico giornaliero della funicolare esistente) e saranno presumibilmente il doppio nella seconda tappa (una cifra superiore al numero dei passeggeri saliti e scesi da tutti treni che si fermano alla stazione di Lugano sui suoi quattro binari)”.
Tra gli aspetti che meritano una attenzione particolare i 'Cittadini' segnalano il progetto della continuazione dei binari fino a Cornaredo, con un tracciato che noi preferiamo lungo il Cassarate; lo studio del comparto urbano da Sant’Anna al terminale centrale; il comparto di Cavezzolo di Bioggio. In conclusione, “soltanto il prolungamento della linea verso il fiume Cassarate e il suo attestamento a Cornaredo, può giustificare la realizzazione della prima tappa del tram-treno – ribadiscono le Associazioni –. Solo così si può confutare l’obiezione, sostenuta da molti, che la priorità non doveva essere data alla galleria, ma al tronco fino a Cornaredo. Il totale finanziamento della galleria da parte della Confederazione permette ora di spostare l’impegno finanziario del Cantone e dei Comuni verso il proseguimento della linea e dare così risposta positiva alle aspettative di molti cittadini e di vari gruppi politici”.