Il sindaco di Campione d’Italia Roberto Salmoiraghi incontrando i dipendenti comunali li ha invitati a stringere la cinghia: «Ho illustrato loro la difficile situazione in cui si trova il Comune (c’è un buco di 20 milioni di franchi, ndr) e, quindi, della necessità di fare sacrifici. Lasciando a loro e ai sindacati che li rappresentano di trovare una soluzione, in grado di abbassare il costo del lavoro. Una soiluzione temporanea, ma necessaria per affrontare l’emergenza. Insomma, un taglio degli stipendi nella misura di almeno il dieci per cento. Un taglio che consentirebbe un risparmio di un paio di milioni di franchi».
Il neo sindaco Salmoiraghi, rieletto nelle ultime settimane e tornato in politica come un revival, ritiene di aver fatto breccia fra gli oltre 120 dipendenti comunali, un esercito se si considera che gli abitanti di Campione non sono neppure tremila. Occorre ricordare che nell’enclave sono dipendenti comunali anche gli insegnanti delle elementari e delle medie, gli impiegati delle poste e i controllori del Casinò, oltre ad un nutrito drappello di vigili urbani, il cui servizio si estende 24 ore su 24.
Sul versante della casa da gioco, da segnalare che ai dipendenti è stato pagato solo il 20% della quattordicesima mensilità. La decisione è stata presa da Carlo Pagan al suo ultimo atto ufficiale di Ammininistratore delegato del Casinò in quanto ''dimissionato'' dal neo sindaco. Per quanto è dato sapere le parti si stanno incontrando per definire un ''divorzio'' consenziente, che quasi certamente sarà deciso a breve. Domani è prevista l’assemblea del socio unico del Casinò, cioè il Comune dell’enclave, ovverosia il sindaco Salmoiraghi, che oltre ad approvare il bilancio 2016 della casa da gioco (c’è un buco di 5 milioni di euro), dovrà affidare l’incarico esplorativo ad un amministratore unico. La scelta è caduta su Marco Ambrosini, già direttore generale di Villa Erba, il polo espositivo di Cernobbio, che nel 2011 stava per essere eletto presidente del Consiglio d'Amministrazione del Casinò. «L’incarico è quello di analizzare l'attuale situazione e di approntare un piano industriale nella speranza che possa rimettere in sesto i conti del Casinò» – chiosa Roberto Salmoiraghi che in questi giorni è impegnato in incontri serrati con la Popolare di Sondrio, la banca valtellinese che da qualche anno rappresenta la stampella del Comune.