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Con il cuore, per il cuore (storico) di Locarno

Un gruppo di cittadini unito a sostegno della sperimentazione del Municipio di una nuova viabilità per limitare il traffico di transito in Città Vecchia

28 gennaio 2025
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La maggior parte ci vive, alcuni ci lavorano, qualcuno fa entrambe le cose e tra loro c’è anche chi ha un commercio o gestisce un esercizio pubblico. In comune, hanno la Città Vecchia di Locarno e la visione che condividono per essa: un centro storico più vivibile, accogliente e valorizzato a beneficio di tutti, residenti e non. Per questo, sostengono a gran voce e in maniera concreta attraverso una lettera aperta il progetto del Municipio di avviare una sperimentazione su una possibile nuova gestione del traffico veicolare in Città Vecchia, che ha quale obiettivo primario l’eliminazione del traffico parassitario dal nucleo.

Una sperimentazione, lo ricordiamo, di circa tre mesi che sarà funzionale ai futuri effetti sia della variante pianificatoria per Parco Balli e autosilo sia della sistemazione di Largo Zorzi nell’ambito della riqualifica degli spazi pubblici del centro urbano (“Nouvelle Belle Époque”). Riassumendo, l’idea del sindaco Nicola Pini e degli altri municipali è chiudere al traffico di transito via Borghese (che sarà percorribile solamente per chi vive, lavora o intende fermarsi in zona), parzialmente – a fasce orarie e nei fine settimana –, via Cittadella, nonché impedire l’accesso a via delle Monache ai non confinanti.

Oltre cento sottoscrizioni in tre giorni

Una rivoluzione, dicevamo, che dalla pubblicazione – lo scorso 17 gennaio – del messaggio municipale (n. 14) con cui l’esecutivo locarnese chiede al Consiglio comunale lo stanziamento del credito di 140mila franchi necessario per la fase di test, ha attirato soprattutto critiche e scetticismo. Di chi nel nucleo vive e lavora, rappresentato (in parte) da Pro Città Vecchia e Società commercianti, industriali e artigiani del Locarnese (Scia), ma anche dei Comuni limitrofi come Orselina e Muralto, preoccupati in particolare per la chiusura di via delle Monache.

Ed è anche in risposta a queste critiche che «un gruppo spontaneo di persone che vivono e lavorano in Città Vecchia ha deciso di trasmettere alla stampa e alle autorità comunali di Locarno una lettera di chiaro sostegno al messaggio municipale numero 14 – spiega per i promotori Federico Rotta, abitante del nucleo storico locarnese –, invitando i consiglieri comunali che dovranno esprimersi sul messaggio a sostenerlo con convinzione ed entusiasmo». Una presa di posizione che attraverso «un passaparola informale ha permesso di raccogliere oltre cento firmatari in tre giorni». Per la precisione 121, «tutte persone che conoscono da vicino la realtà del quartiere più caratteristico della città, e che da anni auspicano un cambiamento nella gestione del traffico veicolare nel centro storico».

Rotta fa notare come «lo scorso anno queste preoccupazioni erano state espresse in modo chiaro e univoco in occasione della serata pubblica organizzata dal Municipio nel contesto del coinvolgimento partecipativo della popolazione per il Pac (Piano di azione comunale); la presente lettera conferma quindi quanto già espresso in quell’occasione, felicitandosi con il Municipio per aver saputo tradurre in una precisa proposta concreta le aspettative degli abitanti e delle persone che lavorano nel quartiere».

Dalla galleria uno slancio non sfruttato

Un tema di certo non nuovo quello del transito veicolare nel nucleo storico di Locarno e che si inserisce nel più ampio contesto della mobilità di tutto il Locarnese. A tal proposito, sempre nel messaggio relativo alla sperimentazione, il Municipio ricorda le varie tappe che hanno portato alla situazione attuale, citando in primis l’apertura della galleria Mappo-Morettina il 13 giugno del 1996, un’opera da mezzo miliardo di franchi realizzata in dieci anni che “ha cambiato in modo radicale il sistema viario dell’agglomerato urbano”. Punto centrale del Piano viario del Locarnese (Pvl) avviato vent’anni prima, la galleria ha favorito la nascita della Commissione intercomunale dei trasporti (Cit, nel 1989) e del conseguente Piano dei trasporti Locarnese e Vallemaggia (Ptlvm), lasciando tuttavia “il convincimento che il potenziale della galleria non sia mai stato sfruttato appieno”.

A tal proposito, tra le varie misure evidenziate negli anni (assieme ad esempio al nuovo collegamento autostradale verso il centro cittadino, o ancora la rotonda di Piazza Castello) anche la chiusura al traffico di transito della Città Vecchia, che per svariati motivi non si è mai concretizzata. Il Municipio ha comunque progressivamente attuato interventi di moderazione del traffico, tra i quali l’introduzione della Zona incontro nella parte ovest del centro storico – “difesa” nel 2019 da 1’872 firme in risposta a una petizione che ne chiedeva la pedonalizzazione –, della Zona 30 in quella est, la riduzione puntuale dei parcheggi e l’inversione degli stop e delle precedenze lungo l’asse principale di transito. Fino ad arrivare alla ben più radicale proposta – in via sperimentale va sottolineato – giunta da Palazzo Marcacci negli scorsi giorni.

‘Il traffico invade e soffoca un quartiere unico ma impossibile da godere’

“Finalmente!”, s’intitola non a caso la lettera dei sostenitori al progetto, nella quale si legge che “la Città Vecchia di Locarno è il cuore pulsante della nostra città, un luogo unico dove la storia, la vita quotidiana e le relazioni si intrecciano in un tessuto ricco di fascino. È il quartiere dove si passeggia tra vicoli accoglienti, si scoprono angoli nascosti, si incontrano amici e si apprezzano le vetrine dei negozi, i tavolini dei bar e le piazze animate. Eppure, vivere e muoversi in questo spazio così speciale è diventato sempre più difficile a causa del traffico motorizzato, che invade e soffoca il quartiere. Ogni giorno, più di 6mila veicoli attraversano le strette viuzze, progettate in un’epoca in cui l’unico traffico era quello dei pedoni e dei carretti trainati dai cavalli. Oggi, invece, il rumore dei motori, i gas di scarico e il pericolo costante delle auto rendono impossibile godersi appieno questo spazio. È un problema che penalizza i residenti, i commercianti e chiunque desideri vivere il quartiere in modo sereno e sicuro”.

La missiva sottolinea come “per anni si è parlato di limitare il traffico, ma poco è stato fatto per proteggere questo gioiello della nostra città”. A maggior ragione è quindi benvenuta la “soluzione concreta” proposta dal Municipio, che “non intende allontanare le persone dalla Città Vecchia, ma al contrario vuole restituirla a loro. Liberare le sue strade dal traffico significa creare spazi dove passeggiare in tranquillità, dove i bambini possono giocare, dove le attività commerciali uniche e caratteristiche possono prosperare in un ambiente più accogliente e vivibile. È un passo importante per migliorare la qualità della vita di tutti, residenti e visitatori, e per valorizzare il cuore storico di Locarno. Ridurre il traffico restituirà alla Città Vecchia la sua vivibilità, valorizzandola come luogo di bellezza, di incontro e vita quotidiana”.

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