Gli ‘ecologisti’ vanno oltre e indicano quale obiettivo finale la pedonalizzazione del nucleo storico di Locarno, dicendo no all'autosilo Balli
"Ben venga la sperimentazione viaria proposta dal Municipio di Locarno, che a onor del vero sarebbe dovuta partire già trent’anni fa, quando la necessità di chiudere al traffico di transito la Città Vecchia era stata indicata come misura da fiancheggiare all’apertura della galleria Mappo Morettina, al fine di sfruttare appieno il potenziale della nuova circonvallazione". È la considerazione da cui parte la presa di posizione dei Verdi del Locarnese (che "sostengono da sempre la necessità di eliminare perlomeno il traffico motorizzato parassitario di transito dal centro storico di Locarno") sulla prospettata fase di test (di circa 3 mesi) con la quale l'esecutivo locarnese intende rivoluzionare la viabilità della Città Vecchia attraverso tutta una serie di limitazioni che in sostanza la renderebbero accessibile solo a chi ci vive, ci lavora o intende fermarsi nel nucleo.
Una sperimentazione che dovrà però superare lo scoglio del voto in Consiglio comunale, con il relativo messaggio municipale contenente la richiesta del credito necessario (140mila franchi) che verrà sostenuto "con convinzione dai Verdi del Locarnese", i quali auspicano che la sperimentazione si riveli "soltanto un primo passo". Intatti, "l’esperienza dimostra che solo una vera e completa pedonalizzazione può ridurre l’impatto delle automobili e migliorare definitivamente la qualità della vita nel quartiere e la fruibilità di bar, ristoranti e commerci. L’introduzione di misure quali la Zona d’incontro nel 2006 da taluni definita estremamente positiva, pur avendo avuto il merito di aumentare la sicurezza stradale, si è rivelata del tutto inefficace nel ridurre il traffico di transito. L’eliminazione del traffico di transito su via Borghese e le misure su via Cittadella e via delle Monache saranno quindi un passo in avanti significativamente maggiore ma non sufficiente. Da sempre I e le Verdi sostengono una pedonalizzazione completa, formalizzata con la petizione «Valorizziamo e rilanciamo la Città Vecchia di Locarno», lanciata nel 2018 insieme al Partito Socialista: un centro storico pedonale (con eccezioni per biciclette, residenti, commercianti e fornitori), affiancato da un trasporto pubblico sostenibile e di prossimità, per rilanciare l’attrattiva abitativa, turistica e commerciale della zona. Questa visione è evidentemente incompatibile con la realizzazione dell’autosilo sotto il parco Balli pianificata dal Municipio di Locarno.
I Verdi del Locarnese ne hanno anche per il "sedicente ‘Comitato di difesa del futuro Quartiere Città Vecchia di Locarno’, che – in barba al suo nome – difende un’anacronistica, anomala e dannosa persistenza del traffico invasivo di transito nel nucleo storico e che ha espresso dei timori ‘più che fondati’: una volta sperimentata una Città Vecchia più vivibile, nessuno vorrà infatti tornare indietro! Chi vive o frequenta la Città Vecchia è consapevole già oggi che il traffico motorizzato nel centro storico reca più disagi che benefici. Locarno è oggi uno dei pochissimi nuclei storici in Europa ad accogliere quotidianamente oltre 6mila veicoli, di cui il 70 per cento unicamente di transito. Il futuro del centro storico dovrà essere a misura di mobilità dolce, come quello di quasi tutti i centri storici di città turistiche sia in Svizzera che all’estero".
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