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Grand Hotel: ecco gli appartamenti per dare ossigeno al progetto

Muralto, inoltrata la domanda di costruzione per uno stabile annesso: è previsto dal Piano particolareggiato, ma sarà ridotto rispetto al consentito

Il Grand Hotel visto dalla Ramogna
29 novembre 2024
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Una domanda di costruzione aggiuntiva per lo stabile d’appartamenti fronte Ramogna (che risparmierà la grande sequoia); due varianti di progetto, di cui una per lo stabile del Grand Hotel e l’altra per il Parco; e una tempistica piuttosto precisa per la fine dei lavori, annunciata “a cavallo fra il 2026 e il ‘27”, quindi fra due anni, “esattamente all’interno delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’apertura del Gran Hotel e per l’80° del Locarno Film Festival”.

Sono le sostanziose novità annunciate questa mattina da Artisa Group per quanto riguarda il cantiere dl Grand Hotel di Muralto. L’annuncio è condiviso da Artisa, Stan e Comune di Muralto.

Confermando le anticipazioni de “laRegione”, dunque, a lato dell’albergo sorgerà un corpo aggiuntivo, così come per altro previsto nel Piano particolareggiato dell’ampio comparto. L’obiettivo è naturalmente avere una solida stampella economica per il principale e multimilionario investimento alberghiero. In una nota Artisa Group lo definisce “un tassello fondamentale a complemento dell’offerta del Grand Hotel. La messa a disposizione di appartamenti, legati alla struttura alberghiera, rappresenta il compimento di un’opera turistica al passo con i tempi, che permetta un uso della struttura anche durante le mezze stagioni, diventandone al contempo un importante sostegno economico”.

‘Non in contrapposizione con l'edificio principale’

Viene sottolineato che superfici e ingombri risulteranno inferiori rispetto a quanto consentito a Piano particolareggiato; in particolare, lo stabile annesso sarà più basso rispetto all’albergo. “L’obiettivo – si legge – è quello di valorizzare l’edificio del Grand Hotel Locarno sia nelle proporzioni del basamento principale sia a livello cromatico, per non andare in contrapposizione con l’edificio principale”.

Del progetto si sta occupando l’architetto Ivano Gianola, il cui lavoro viene elogiato non solo da Artisa, ma anche dalla Stan. Il presidente Tiziano Fontana ha infatti rilevato: «Siamo soddisfatti di quanto sviluppato e che i temi da noi sollevati siano stati ascoltati. La collaborazione tra le varie entità coinvolte si sta rivelando proficua sotto diversi punti di vista e stiamo lavorando tutti insieme in una direzione che possa ridare valore a un bene storico dal valore inestimabile».

Grotte per spazi ed eventi

Vi sono poi le due varianti al progetto originario. Quella riguardante lo stabile principale viene giustificata sia con l’intenzione di mantenere il piano delle grotte “come spazio per manifestazioni ed eventi”, sia con l’esigenza di un intervento «maggiormente conservativo per i collegamenti verticali interni (scale e ascensori)», come ha comunicato il Ceo di Artisa Group Flavio Petraglio. La seconda variante è per il Parco, poiché “ne sono ottimizzati i contenuti senza snaturarne il concetto iniziale”.