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Gambarogno, matrimonio in vista con i pompieri di Bellinzona

Nell'aggregazione coinvolti anche i Corpi di Cadenazzo e Sant'Antonino. Obiettivo: far fronte alle sfide future e garantire la prontezza d'intervento

Unire le forze per ottimizzare le risorse
(archivio Ti-Press)
19 novembre 2024
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Matrimonio in vista tra i Pompieri del Gambarogno e quelli di Bellinzona, Cadenazzo e Sant’Antonino. Una riorganizzazione che arriva dopo un lungo periodo di intense discussioni sia a livello tecnico sia a livello politico. Obiettivo dell’accorpamento: ottimizzare con urgenza le risorse disponibili, a fronte delle sfide sempre più complesse con cui sono confrontati i pompieri e per ovviare alla difficoltà di reperire militi volontari. Il tema sarà affrontato dal Consiglio comunale di Gambarogno, che dovrà approvare il progetto e la relativa convenzione nel corso della seduta convocata il prossimo 16 dicembre.

Bellinzona manterrà il ruolo di Città polo e sarà convenzionata con gli altri Comuni interessati: oltre a Bellinzona, Cadenazzo, Gambarogno, Sant’Antonino (già convenzionato con Cadenazzo), Arbedo-Castione e Lumino (che sono già con Bellinzona). L’entrata in funzione è prevista nel mese di luglio 2025.

Ricordiamo che i comprensori di intervento in Ticino sono suddivisi in cinque regioni e il Gambarogno fa parte di quella del Bellinzonese. “Nel corso del 2022 i comandanti e vicecomandanti dei tre Corpi pompieri hanno condotto un’analisi sulla situazione della regione. In particolare, sono state identificate e condivise le principali difficoltà e sfide attuali e future”, spiega il Municipio nel suo messaggio al Legislativo. Sono emerse cinque problematiche rilevanti: la carenza di militi volontari disponibili per il picchetto durante l’orario lavorativo; la diminuzione da parte dei datori di lavoro della propensione ad autorizzare i propri collaboratori a svolgere turni di picchetto nell’orario di lavoro; l’ingente impegno richiesto alle persone chiave dei Corpi per le attività di gestione; la necessità di realizzare una nuova caserma a Bellinzona; e, infine, i crescenti problemi di viabilità, che hanno conseguenze sulle tempistiche di mobilitazione dei volontari.

La soluzione prospettata

“Per raggiungere gli obiettivi prefissati e rispondere al meglio alle problematiche identificate, verranno uniti i tre Corpi in un unico Corpo, che disporrà di una sede centrale e due sedi distaccate – continua il Municipio di Gambarogno –. Concretamente si tratta quindi di sciogliere gli attuali Corpi di Cadenazzo e Gambarogno e chiedere il riconoscimento formale di due sezioni distaccate del Corpo di Bellinzona: una a Cadenazzo e una a Gambarogno”. La soluzione prospettata comporta una convenzione per i cinque Comuni con la Città di Bellinzona, dove si troverà la sede principale. “Per il futuro Corpo pompieri si prevede un unico Comando centralizzato e dei responsabili professionisti per i servizi più importanti, a garanzia della sostenibilità a lungo termine e a sgravio del carico di Iavoro gestionale sui volontari. Le due sedi distaccate avranno un responsabile che fungerà da referente per i militi e che manterrà i collegamenti con la sede centrale e con il Comando”.

Con la trasformazione verrà modificata la categoria d’appartenenza per Cadenazzo e Gambarogno, dall’attuale B alla A: “Questo cambiamento comporta per i militi l’assunzione di maggiori competenze, parificate a quelle attualmente attribuite unicamente a Bellinzona, a favore di una completa interoperabilità all’interno della regione”.

Dopo un periodo di transizione per permettere ai militi degli attuali Corpi pompieri di Cadenazzo e Gambarogno di acquisire le competenze necessarie, l’interoperabilità dei militi urbani potrà portare dei vantaggi a tutti e sei i Comuni interessati dal progetto. Sono inoltre state identificate delle possibili evoluzioni tecnologiche nel sistema di mobilitazione che permetteranno un’ulteriore ottimizzazione delle modalità di risposta, a favore della popolazione e del territorio, ma anche dei militi stessi. Per quanto riguarda la formazione, è già stata avviata una collaborazione fra i tre Corpi. Prevede l’unificazione dei programmi già a partire dall’inizio del prossimo anno. L’amministrazione e la gestione finanziaria del Corpo saranno curate dal relativo ufficio a Bellinzona, con un responsabile professionista.

Verranno mantenute le attuali sedi

Le attuali sedi dei tre Corpi pompieri verranno mantenute. La Città di Bellinzona subentrerà come locatario nelle sedi di Cadenazzo e Gambarogno e rileverà gli inventari. L’aggregazione porterà a un aumento dei costi a carico dei Comuni: dai 2,28 milioni di franchi attuali si passerà a 2,5 milioni annui. Per Gambarogno, la spesa annuale passerà dai 180mila ai 202mila franchi.