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Cinque milioni per un ‘timbro’ sul segmento del wellness

Nuovo grosso investimento della famiglia Lissi per l'Albergo Belvedere di Locarno. Il punto con il direttore della struttura, aspettando il Grand Hotel...

Lo scenario proposto dal nuovo centro per il benessere
23 novembre 2024
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Altri cinque milioni di investimento, altra iniezione di qualità in una struttura che “guarda dall’alto”, vista la posizione, il contesto turistico cittadino. Stiamo parlando dell’Albergo Belvedere di Locarno, situato lungo le pendici del monte dominato dalla Madonna del Sasso. La famiglia Lissi ha investito la bella cifra nel campo del benessere, in quello che è stato denominato “Oasi Wellness Beauty & Spa”, una superficie che fra interni ed esterno si propaga per oltre 1’500 metri quadrati, di cui 700 nei due piani dello stabile interessato dall’intervento.

Già ‘campo base’ per i medici durante la chiusura pandemica

Il Belvedere, la cui Sa è presieduta dal proprietario Diego Lissi, ha la storia recente costellata da importanti interventi infrastrutturali, ma non solo. In questo senso è senz’altro da ricordare quello effettuato in piena pandemia per dare una mano alla Carità, trasformata in ospedale Covid: «Nel marzo del 2020, come praticamente tutto in quel periodo, eravamo chiusi – ricorda il direttore della struttura, Michele Rinaldini –. Un giorno però l’Eoc ci aveva chiamati dicendo che servivano camere per ospitare il personale medico e paramedico frontaliere impegnato nella lotta alla pandemia. Sentito il proprietario, e poi la manodopera che era stata lasciata forzatamente a riposo, si era deciso di aderire a quella richiesta e allestire, in albergo, un grande “campo base” d’appoggio a medici e infermieri. A loro era servito per evitare trasferimenti giornalieri che sarebbero stati oltremodo complicati, se non impossibili; a noi per dimostrare vicinanza al territorio in una circostanza molto particolare. Insomma, sessanta camere erano state messe a disposizione nell’ambito di un’organizzazione straordinaria che era stata pianificata fin nei minimi dettagli».

Un segmento sempre più importante

Ma l’attualità che merita un accenno è il nuovo centro wellness, con interna-esterna, vasca idromassaggio, spogliatoi separati, 4 cabine per i trattamenti, sala fitness, due zone relax, una sauna finlandese, una alle erbe, un “frigidarium”, un bagno turco e un percorso Kneipp. L’Oasi – la cui estetica è stata curata dallo studio d’architettura d’interni Guffanti Lissi (di Patrizia Lissi, della stessa famiglia proprietaria) – è aperta tutto l’anno ed è frequentabile anche dal pubblico esterno. Per Rinaldini, «un passo significativo, necessario per stare al passo con i tempi, rispondere alle esigenze degli ospiti (sempre in grandissima parte svizzeri) e favorire lo sviluppo di un segmento turistico sempre più importante per l’economia locale». Da rilevare che l’operazione wellness è stata condotta basandosi interamente su mezzi propri. Gli stessi mezzi con cui si è ritenuto di intervenire anche nell’ambito del risparmio energetico: con la geotermia e posizionando pannelli solari sulle superfici più soleggiate, che andranno ad integrarsi in un discorso iniziato qualche anno fa con il rifacimento della centrale termica e la posa di una termopompa, che aveva consentito di tagliare i consumi di gasolio del 30% circa.

‘Dinamismo e concorrenza spronano a fare meglio’

Incoraggiante, allargando lo sguardo, è quanto sta accadendo a due passi dal Belvedere, sul sedime del Grand Hotel, dove fervono i lavori per la ristrutturazione dello storico albergo. Va in questo senso ricordato che la Hotel Belvedere Locarno Sa si era a suo tempo opposta al progetto del blasonato vicino, basandosi su difformità riguardanti l’entrata al previsto autosilo.

«Confermo – dice Rinaldini –, ci eravamo opposti, ma era una questione di merito, non di principio. Poi v’erano state delle rassicurazioni e l’opposizione era rientrata. Naturalmente, vedere il nuovo Grand Hotel prendere gradatamente forma è una buona notizia per tutto il Locarnese e anche per noi, perché una nuova struttura che apre o riapre – e in particolare un albergo come il Grand Hotel, che oltretutto sarà gestito da una catena internazionale – può generare movimento, dinamismo e concorrenza (che non fa mai male e sprona a sempre fare meglio). Si tratta di una spinta importante per tutta la regione, esattamente come quella che arriverà dalla nuova struttura alberghiera che Artisa sta realizzando in Largo Zorzi».