laR+ Locarnese

Riva lago, spingersi oltre nella valorizzazione pubblica

Una mozione del Plr di Minusio chiede di avviare le procedure di espropriazione per 5 terreni cui andrebbe garantito l'accesso

La stradina rossa, lungo via alla Riva
(Ti-Press)
24 ottobre 2024
|

Avviare le procedure di espropriazione di 5 terreni per garantire l'accesso pubblico alla riva del lago; destinare i fondi espropriati alla creazione di aree pubbliche fruibili per passeggiate, attività ricreative e spazi verdi, in linea con le indicazioni del Piano direttore cantonale; e promuovere la valorizzazione ecologica di questi spazi, tutelando la biodiversità e il paesaggio lacustre, in coerenza con le normative cantonali e federali.

Sono le richieste formulate dal Plr di Minusio, con una mozione riguardante la valorizzazione pubblica della riva del Lago Maggiore in territorio comunale. Primo firmatario è Dante Marco Pollini.

Nella premessa viene ricordato che “il nostro territorio è caratterizzato dalla presenza del Lago Verbano, una risorsa di grande valore naturalistico, paesaggistico e turistico. Tuttavia, non tutta la riva a Minusio è accessibile al pubblico, limitando la fruizione di questo bene comune. Attualmente, alcuni fondi lungo la riva (e ne vengono citati 4, ndr) sono di proprietà privata e non fruibili dalla cittadinanza”.

Il Piano direttore cantonale (scheda P7 - Laghi e rive lacustri) “evidenzia chiaramente la necessità di incrementare le aree pubbliche lungo le rive lacustri, a favore della loro valorizzazione ecologica e paesaggistica e per garantire l'accesso pubblico – si legge ancora nella mozione –. La legge cantonale di espropriazione ci fornisce gli strumenti necessari per intraprendere azioni di espropriazione a scopo di pubblico interesse, qualora sia necessario garantire l'accesso a beni di così alto valore per la comunità”. Azioni simili, concludono i liberali radicali, sono recentemente state condotte da altri Comuni come Lugano allo scopo, appunto, di “tutelare e ampliare la fruizione pubblica delle rive, riconoscendo l’importanza di preservare questi spazi per la collettività e di proteggerli da una privatizzazione eccessiva”.