Su iniziativa della fotografa amatoriale Gonca Perunkovska, verrà realizzato un calendario benefico per sostenere le zone devastate dal maltempo
Il lago Robiei con il ghiacciaio Basodino; Brontallo; Foroglio; il lago Scuro; il ponte Chial; Sonlerto; Fusio; il lago Bianco; la cascata delle Sponde; il ponte di Puntid; il ponte della Merla; Bosco Gurin. Sono, in rigoroso ordine di presentazione da gennaio a dicembre, le dodici meraviglie valmaggesi che compariranno in uno speciale calendario 2025 ideato per sostenere l’Alta Vallemaggia, duramente colpita dal maltempo dello scorso 30 giugno. Fotografie scattate prima della catastrofica nottata che ha cambiato per sempre volto alla regione – compresi alcuni dei luoghi citati, distrutti totalmente o in parte – dalla fotografa amatoriale Gonca Perunkovska, che ha appunto deciso di utilizzare alcuni dei suoi scatti “catturati” negli anni in Vallemaggia per ricordare la bellezza di una zona che ama e allo stesso tempo contribuire alla sua rinascita attraverso la raccolta fondi.
«Nel mio piccolo, ho deciso di proporre un calendario benefico il cui ricavato sarà interamente devoluto ai Comuni di Lavizzara e Cevio, in modo trasparente e senza nessun motivo di lucro, tramite la raccolta fondi ufficiale “Bavona e Lavizzara - Ricostruiamo Insieme”: il calendario si potrà infatti ottenere pagando il suo prezzo direttamente sul loro conto», afferma la 53enne di origine macedone, residente a Locarno da due decenni, sposata e con due figlie. Come spiega lei stessa anche sul retro del calendario, è laureata in economia e con una riqualifica dal 2020 lavora nel campo sanitario, ma la sua passione è l’arte e in particolare la fotografia, ambito nel quale ha realizzato diverse esposizioni e ottenuto alcuni riconoscimenti. Una passione che è cresciuta fino a diventare «un amore che mi regala tantissime soddisfazioni ed emozioni».
Sentimenti legati anche (soprattutto) alla Vallemaggia… «È la stessa cosa dell’innamoramento: non si può spiegare. Conosco l’Alta Vallemaggia dalle mie numerose escursioni. Le sue cascate, i sentieri, i ruscelli, i piccoli villaggi, gli affascinanti rustici, i laghi, le dighe, i prati, i grotti, i vecchi ponti. È scoppiato un amore, e ora quell’amore soffre. Soprattutto per Lavizzara e Bavona (quest’ultima davvero unica, misteriosa, selvatica, malinconica, tragica…), dove ogni sasso nasconde qualcosa di meraviglioso e ha da raccontare qualche storia. Quella più triste, per come l’ho vissuta io, la raccontano i sassi delle case a torre nel nucleo abbandonato di Prèsa (in cima alla Bavona, dopo San Carlo), che testimoniano un’epoca di sofferenze, dei tempi in cui il villaggio è stato evacuato a causa dei pericoli naturali: alluvioni, frane, valanghe… Una storia simbolica che hanno vissuto molti altri villaggi. E che ora si ripete».
È da qui che nasce l’iniziativa benefica… «Non so se e quando si potrà tornare a visitare quei posti. Spero al più presto possibile. Intanto con i miei scatti e il calendario, voglio far sognare la gente e allo stesso tempo aiutare chi sta vivendo un momento difficile».
A sostenere l’iniziativa coprendo tutte le spese di stampa, la Tipografia Cavalli di Tenero (“abbiamo deciso di aderire con entusiasmo a questa bella iniziativa, per sostenere le popolazioni e le zone colpite da queste terribili calamità, augurandoci di riuscire a dare un piccolo aiuto concreto”) e il ristorante Del Ponte di Cugnasco-Gerra (“speriamo con il nostro modesto contributo di aiutare chi ha bisogno di rinascere, rialzarsi, riscattarsi e ripartire”). Il progetto è anche promosso sulla piattaforma di crowdfunding (legata ai quattro Enti regionali per lo sviluppo presenti in Ticino) progettiamo.ch e «ha già suscitato tanto interesse, come dimostrano le numerose riservazioni che abbiamo già ricevuto».
Il calendario è attualmente in fase di stampa (presso la stessa Tipografia Cavalli), si presenterà in formato orizzontale (35 x 24,5 cm) su carta bianca patinata e sarà acquistabile da settembre direttamente dalla sua ideatrice (goncaperunkovska.com), al ristorante Del Ponte, nonché presso la Parrocchia di Locarno. Inizialmente è prevista la stampa di 1’000 esemplari, ma «la speranza è di riuscire a venderli tutti e, perché no, procedere con una seconda stampa. In fondo, è un modo per aiutare una regione che tutti amiamo e allo stesso tempo portarsene a casa, attraverso le fotografie, un pezzetto».