Locarnese

Cevio, protesta contro il lupo al ponte simbolo della resilienza

Nella giornata di visita del governo ticinese in Alta Vallemaggia, gli allevatori bloccano il passaggio a Visletto

In sintesi:
  • Il ‘Gruppo contadini pacifici anti-lupo’ in un volantino spiega le ragioni di chi ha deciso di protestare
  • Sul posto è presente pure una quarantina di allevatori saliti a Cevio da diverse zone del cantone
‘Basta lupo. Cantone sveglia’
(Ti-Press/Golay)
21 agosto 2024
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Una protesta per chiedere al governo ticinese (che oggi, mercoledì 21 agosto, è in visita in Alta Vallemaggia) misure contro le predazioni del lupo nei greggi sugli alpeggi. La manifestazione è andata in scena stamane al ponte di Visletto, all'imbocco di Cevio. Un ponte provvisorio, costruito dopo il devastante maltempo dello scorso giugno, che è diventato il simbolo della resilienza valmaggese.

«Si tratta di una protesta pacifica e spontanea, organizzata da un gruppo di allevatori – spiega Armando Donati, presidente dell'Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori –. Il lupo di recente ha attaccato i greggi sull'Alpe Zaria, portando via diverse capre. La stessa cosa è avvenuta sull'alpe Mognola. Una vera e propria razzia. Sono giornate molto tristi per gli allevatori, che hanno dovuto decidere, per forza di cose, di scaricare gli alpeggi in anticipo, riportando a valle oltre 200 capi. Un colpo duro per il settore caseario e per il pregiato formaggio valmaggese, prodotto secondo una tradizione secolare con latte misto di capra e mucca. Viene compromesso un importante indotto economico. Così, per far sentire forte e chiara la loro voce, è stata inscenata la protesta, bloccando il ponte di Visletto con un trattore e con il camion che sta trasportando le capre scese in anticipo dall'alpe».

Sul posto presente pure una quarantina di allevatori, saliti a Cevio da diverse zone del cantone per dimostrare solidarietà a chi ha dovuto chiudere in anticipo la stagione sugli alpi e vive in una situazione di emergenza.

Il “Gruppo contadini pacifici anti-lupo” in un volantino spiega le ragioni di chi ha deciso di protestare: “Dopo le ultime predazioni a Bosco Gurin, Zaria, Mognola, un gruppo di contadini, con il nostro pieno appoggio morale, ha deciso di attuare una pacifica protesta anti-lupo sul ponte di Visletto, proprio nella mattina in cui è previsto il passaggio dei cinque Consiglieri di Stato. Così potranno vedere con i loro occhi lo scempio causato dalla presenza del predatore”.

E ancora: “Dobbiamo fare qualcosa! Per colpa di questo “canide” protetto dalla legge sulla biodiversità oggi i contadini toccati dalle predazioni scaricano gli alpeggi anzitempo. È ora di finirla. È un diritto far sentire la vostra voce. Voi contadini siete i guardiani degli alpi, del territorio: lo promuovete e lo mantenete”.

La presenza del lupo in Vallemaggia, sui pascoli in quota, mette a rischio il futuro del settore della pastorizia: “I nostri nonni avevano visto giusto limitandone e controllandone la prolificazione”.

Va detto che l'associazione presieduta da Donati, assieme all’Unione contadini ticinesi e in rappresentanza anche di altre organizzazioni agricole che fanno parte del gruppo territorio e alpeggi, ha chiesto al governo ticinese l’immediato avvio delle pratiche per l’eliminazione urgente di quel branco di lupi: «Il Consiglio di Stato metta in pratica le leggi, con i margini di manovra che ha a disposizione».

Le pratiche vanno accelerate, sempre secondo Donati, poiché i tempi tra le predazioni, il conteggio dei capi morti (quelli feriti non sono considerati), gli accertamenti del Dna e le decisioni (che poi non arrivano) di abbattimento sono troppo lunghi. E il lupo ne approfitta per continuare le sue scorribande tra gli alpi dell'Alta Vallemaggia.

Manifestanti anche a Prato Sornico

Gli allevatori si sono poi spostati a Prato Sornico, dove hanno atteso l’arrivo del Consiglio di Stato per la visita alle rovine della pista di ghiaccio distrutta dall’alluvione dello scorso 30 giugno. Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha avvicinato dopo pochi minuti la delegazione degli allevatori dichiarando che il governo ha raccolto il messaggio e preso atto delle rivendicazioni.

Dopo l’esortazione del sindaco di Lavizzara Gabriele Dazio a “non mollare”, i consiglieri di Stato Gobbi e De Rosa (ma non Claudio Zali, direttore del Dt e a cui compete il dossier lupo) hanno avuto un confronto con il presidente dell’Unione contadini ticinesi Omar Pedrini e il presidente dell’Associazione Protezione del Territorio dai Grandi Predatori Armando Donati.

Il sostegno del Centro

Pieno sostegno ai contadini ticinesi che hanno protestato in Vallemaggia giunge dall'Ufficio presidenziale del Centro: “Bisogna agire subito per evitare che le regioni alpine siano condannate a un progressivo spopolamento e all’abbandono di importanti attività esercitate in queste zone”, commenta il consigliere agli Stati Fabio Regazzi, particolarmente sensibile al tema. Un sostegno, questo, che fa seguito a diversi atti parlamentari presentati finora da Regazzi. Ricordiamo in particolare le due mozioni depositate nel 2022: “Creare le basi legali per dare ai cantoni la possibilità di istituire delle zone wolf free” e “Meno burocrazia e maggiore incisività per le misure destinate a limitare i danni causati dal lupo in Svizzera”.