laR+ Locarnese

Pompieri di Locarno, oltre alle fiamme c'è di più

Il rendiconto di attività del 2023 è il primo del comandante Tiziano Guarisco, che punta sulle convenzioni intercomunali

Sui tetti per i danni del vento
(Pompieri Locarno)
12 agosto 2024
|

Interventi in continua crescita, quadri affidabili, alcuni militi un po’ meno, e un cambio della guardia che induce anche un po’ di emozione. C’è tanto, nel rendiconto d’attività 2023 del Corpo civici pompieri di Locarno, che è poi il primo firmato dal tenente colonnello Tiziano Guarisco in qualità di comandante. Nel suo rapporto Guarisco parte proprio dal predecessore Alain Zamboni, che dopo 42 anni di appartenenza e 20 al comando è al beneficio della pensione. Ma non basta, perché con Zamboni ha lasciato, dopo 39 anni di attività pompieristica, anche il vice comandante Peter Bieri. Questo poiché il limite di età imposto dalle leggi vigenti impone il collocamento a riposo con 5 anni di anticipo sull’età definita di pensionamento. Tempo, insomma, per raggiungere la vetta del Corpo. Un traguardo significativo, per Guarisco, che non lesina sui ringraziamenti: alla famiglia che lo ha sempre sostenuto e a un collega in particolare, il compianto Giorgio Ortelli, già comandante a Biasca. Bello e sentito il ricordo di Guarisco per l’amico e collega.

E se si parla di pompieri nell’animo, nel rapporto vengono sottolineati alcuni traguardi d’anzianità: fra gli urbani lo stesso Guarisco ha doppiato la boa dei 30 anni, mentre Davide Crivelletto, Carlos Mato e Sam Moro sono a quota 20. Trent’anni, fra i pompieri di montagna, li ha invece raggiunti Fabio Gheno.

Poi Guarisco parla di cantieri aperti: «Spero vivamente che a fine 2024 si concretizzi definitivamente l’accorpamento del Corpo pompieri di Tenero-Contra. Questo importante tassello è fondamentale per la nostra regione e non solo. Per noi, in quanto ha fatto aprire gli occhi a talune autorità comunali sulla problematica pompieri. Il volontariato al giorno d’oggi non è più paragonabile a quello del passato. Quel volontariato che era una base solida e il vanto del pompierismo elvetico sta giungendo alla fatidica linea rossa da non superare e, gradatamente, non riesce più a garantire il personale minimo necessario all’attuazione dei compiti di legge a noi chiesti». Ecco quindi rendersi necessarie nuove strategie (convenzioni intercomunali) atte ad accrescere il numero di pompieri in pianta stabile, «così da garantire, con cifre più corpose, il picchetto diurno feriale laddove, coi tempi che corrono, abbiamo difficoltà a reperire gente».

Un altro cantiere importante riguarda la firma definitiva della convenzione con le Fart per tutto quanto concerne la collaborazione, la pianificazione, l’elaborazione di piani d’intervento e l’istruzione «per essere pronti in caso di necessità. Ebbene – nota Guarisco – si è trattato del mio primo atto da Comandante, visto che la firma sul documento è stata apposta il 20 dicembre 2023».

Le statistiche. Gli interventi, come accennato, sono in continua crescita, principalmente per incendi (623), ma anche per allagamenti (112), inquinamenti (51) e incendi di bosco (18). Nella classifica per comuni, quello in cui i pompieri sono stati più sollecitati è Locarno (273), seguito da Ascona (113), Losone (100), Minusio (46) e Muralto (35).

I pompieri urbani erano, a fine 2023, 88, cui se ne aggiungono 34 di montagna, per un totale di 122. È lo stesso contingente del ’22, ma nel ’21 erano 128 e nel 2020 addirittura 135. I segnali sono chiari.

‘Troppe assenze ingiustificate’

Parole dure arrivano poi da Guarisco riguardo all’operatività: «L’andamento generale ci soddisfa solo parzialmente. Vi sono state troppe assenze, e fra esse troppe ingiustificate. Dopo il solito rimescolamento e riequilibrio di militi, per colmare parità di funzioni tra Sezioni e congedi vari, e grazie anche alle promozioni dei nuovi sottufficiali, a gennaio siamo ripartiti con un effettivo di 5 sottufficiali, 14 militi e 4 aspiranti, per un totale, teorico, di 27 militi. Teorico proprio perché bisogna iniziare a chiedersi se vale la pena far figurare nomi di militi dei quali nella realtà ci si dimentica il volto perché perennemente assenti. L’effettivo reale non supera mai la ventina di militi e possiamo affermare di non aver avuto mai un momento formativo con il 100% della Sezione presente».

Diverso il discorso a livello di sottufficiali: «Abbiamo guadagnato un’unità grazie a una promozione. Con orgoglio dobbiamo dire che quest’anno la presenza dei sottufficiali è stata importante, con una media dell’83%. Per l’anno trascorso ci siamo sempre gestiti in maniera autonoma, senza attingere dalle altre Sezioni; anzi, in un caso abbiamo prestato un sottufficiale a un’altra Sezione. Un plauso ai quadri, perché malgrado la mole di attività loro richiesta, non si tirano mai indietro, preparando lezioni e piazze di lavoro con dovizia e precisione e sempre nei tempi richiesti. Una nota di merito anche per la collaborazione tra di loro».