Con lo scioglimento dei nevai entra nel vivo la stagione dell'escursionismo in alta montagna, lungo l'itinerario di 200 km
Fortunatamente la Via Alta Vallemaggia è stata solo marginalmente colpita dal violento nubifragio che a fine giugno si è abbattuto sull’Alta Vallemaggia. Per questo da subito i promotori della Via Alta Vallemaggia hanno comunicato a tutti gli interessati che la parte sud era rimasta integra. In seguito, in stretta collaborazione con i vari attori coinvolti nella gestione dell’itinerario in quota che lungo i suoi oltre 200 km abbraccia l’intera Vallemaggia, i responsabili sono intervenuti con degli interventi di ripristino urgente.
In particolare i volontari della Capanna Tomeo si sono prodigati per assicurare la corrente elettrica in capanna installando un nuovo impianto solare e intervenendo sui sentieri di accesso da Broglio. Nel contempo i volontari del Rifugio alpe Fontana hanno assicurato il pieno funzionamento della struttura ricettiva, rifornendola anche con derrate alimentari di prima necessità. In questo modo il versante est della Via Alta Vallemaggia è normalmente percorribile.
Sul versante ovest da Bosco Gurin a Ponte Brolla non sono stati registrati danni. L'intervento effettuato si è limitato alla messa in sicurezza del passaggio presso il Rosso di Ribia, assicurato con delle catene che si erano parzialmente staccate durante la stagione invernale. Ora anche la tappa n°13 (Cimalmotto-Ribia) è percorribile e di conseguenza la via è stata riaperta.
Maggiori difficoltà si riscontrano invece nella parte a nord dove sono compromessi gli accessi dal fondovalle. Attualmente l’accesso a Robiei non è possibile attraverso la Val Bavona e (inevitabilmente) anche la funivia San Carlo-Robiei è chiusa. La capanna Basodino è aperta e raggiungibile dalle vie superiori. La Capanna Pian di Crest è rimasta aperta quale rifugio non custodito: soffre ancora a causa della presenza di nevai residui che impediscono i passaggi verso Bosco Gurin e verso la Formazza. La situazione dovrebbe tornare alla normalità a partire dal 3 agosto. Anche la Capanna Poncione di Braga presenta una situazione simile. Per il momento l’accesso dal Piano di Peccia è bloccato, ma la speranza è di poter riaprire l’accesso il 3 agosto, così come la custodia in capanna. La tappa Fusio-Poncione di Braga è inagibile a causa della rottura di due ponti e di uno smottamento del sentiero sotto la bocchetta del Pisone.
“In ogni caso – si legge in una nota firmata da presidente e segretario della Via Alta Vallemaggia, Matteo Zanoli e Timo Cadlolo – grazie alla resilienza mostrata dai proprietari e dei gestori delle capanne, le strutture ricettive sono aperte. La fruizione dell’anello a nord, denominato Trekking dei laghetti, non è compromesso: il sentiero Fusio-Naret è agibile. Dal Naret è possibile recarsi alla capanna Cristallina, alla capanna Basodino o alla capanna Poncione di Braga. La zona offre un anello escursionistico apprezzato e che coinvolge numerosi attori, basti pensare che a Fusio sono presenti 4 strutture con alloggio (Antica Osteria Dazio, Hotel Fusio, Ostello comunale Fusio e Villa Pineta) e che lungo il Trekking dei laghetti si pernotta nelle capanne Poncione di Braga, Basodino, Maria Luisa e Cristallina”.