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Il successo di Moon&Stars, con equilibri cercati (e trovati)

Primato di spettatori, 140-150mila, per la ventesima edizione. Soddisfatti il patron Dani Büchi e il sindaco di Locarno Nicola Pini

Il palco principale su Piazza Grande
(Ti-Press)
18 luglio 2024
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Equlibri ed equilibrismi per una rassegna musicale che in vent'anni ha costruito un solido successo. Ieri sul palco della Piazza Grande di Locarno sono saliti i giornalisti, convocati per un conferenza stampa di bilancio della ventesima edizione di Moon&Stars, che si concluderà il prossimo 21 luglio. Relatori: il patron della manifestazione Dani Büchi e il sindaco della Città Nicola Pini.

Alcuni dati: quest'anno il numero degli spettatori supererà ogni precedente primato, raggiungendo quota 140-150mila (il record precedente era del 2019, con 130mila biglietti venduti); quattro concerti da tutto esaurito; alberghi, commerci, bar e ristoranti affollati.

Per Büchi la manifestazione, iniziata lo scorso 11 luglio, è riuscita sotto molti punti di vista. E con lui abbiamo anche approfondito alcuni aspetti, non di poco conto. Moon&Stars chiude i conti in positivo? «Dipende dagli anni – è la risposta –. Qualche volta, come è stato nel 2023, registriamo dei deficit, altre volte degli avanzi: questi ultimi ci servono da riserva per far fronte agli anni magri. Va detto che il nostro è concepito come un “boutique festival”. Trovandoci nel cuore di un città bellissima, con una piazza meravigliosa, ci sforziamo di creare infrastrutture con un buon valore estetico, assumendoci dei costi in più. Non è come organizzare un concerto mordi e fuggi su un parcheggio. L'importante è che gli spettatori vivano quest'offerta come un'esperienza completa, interessante. Una sorta di mini vacanza». Una strategia che si è rivelata pagante: «Oltre a quello principale, ci sono palchi per concerti gratuiti. Uno di questi, nella zona Magnolia, è dedicato ai bimbi. Poi c'è la grande ruota panoramica, vera e propria protagonista di Instagram e di altri social; senza dimenticare la “Food & Music Street” in Largo Zorzi. Insomma, un programma allargato e non solo musicale, che attira e piace. Tanto è vero che il 95 per cento degli spettatori decide di fermarsi nel Locarnese per alcuni giorni. Questo dato lo estrapoliamo dal fatto che sui treni speciali organizzati per i concerti hanno viaggiato in media 200-300 persone, non di più».

Oltre all'equilibrio finanziario, la manifestazione deve affrontare la sfida (quasi un equilibrismo) con la città, intesa come popolazione e settore economico-turistico. Anche in questo caso la formula sembra ormai funzionare, come ha sottolineato il sindaco Pini: «È stata prestata particolare attenzione al pubblico locale, con un concerto pensato apposta per i ticinesi e con prezzi scontati per i locarnesi. Aprezzati i concerti gratuiti sui palchi secondari, l'animazione legata alla “Food e music street” e l'attenzione riservata ai più piccoli, che sono gli spettatori di domani, in zona Magnolia. La ventesima edizione è arrivata in un momento delicato, dopo settimane di maltempo e dopo i devastanti nubifragi in Mesolcina e in Alta Vallemaggia; ha portato una boccata d'ossigeno a turismo e commerci in difficoltà, ma ci ha pure risollevato il morale. Pochi, in verità, i reclami e le segnalazioni. In ogni caso siamo riusciti a risolvere i problemi insieme agli organizzatori, nell'ambito di una collaborazione che definirei ottima. I ringraziamenti vanno anche a chi ha dovuto accettare alcuni disagi, ai servizi della Città, a Polizia, Pompieri e Salva che garantiscono la sicurezza, e a tutte le persone che hanno contribuito al successo della rassegna».

Successo che non era per nulla scontato. Alcune premesse hanno generato fondati timori: «Da una parte la chiusura della galleria di base del Gottardo, dall'altra lo sbarramento dell'A13 in Mesolcina: avevamo davvero di che preoccuparci – afferma Büchi –. Poi, però, la strada nei Grigioni è stata riaperta e alcuni treni nei weekend hanno potuto percorrere la galleria di base. Altre premesse, per contro, si sono rivelate a nostro favore, come la chiusura ai bus di Largo Zorzi, che ci ha permesso di sviluppare il villaggio legato al nostro festival. L'anniversario è stato anche l'occasione per sperimentare alcune novità, come le “opening nights”, omaggio per il pubblico locale, che riproporremo l'anno prossimo. Per quanto riguarda gli spazi alla Magnolia, mi fa piacere segnalare che sono stati realizzati e allestiti da apprendisti di diversi settori di formazione: falegnami, decoratori e altri ancora. Hanno lavorato benissimo, come veri professionisti, ottenendo un pregevole risultato. Un'esperienza che ripeteremo anche in futuro. Così come continueremo a organizzare attività e concerti per i bimbi, magari ampliando ulteriormente l'offerta. È nostra intenzione cercare di fare sempre meglio».

Moon&Stars, dopo gli ultimi appuntamenti di questi giorni (venerdì 19 luglio si esibiscono Peter Fox & Stress, mentre sabato 20 luglio chiudono la rassegna Hecht & Joya Marleen) tornerà nel mese di luglio del 2025.