Le risposte del Municipio a un'interpellanza del Centro. Al Consiglio comunale anche i consuntivi e il contributo da 350mila franchi per il Bagno pubblico
L'inverno per il turismo di Ascona è la stagione morta: un cruccio per l'economia locale, tanto che il gruppo del Centro in Consiglio comunale ha presentato un'interpellanza, firmata da Mirco Pinana e Ketty Campanella Carmine. Molte le domande poste al Municipio. Prima fra tutte: quali le strategie che il borgo intende mettere in atto per promuovere il turismo nei mesi freddi e riportare in vita la località lacustre?
La risposta è arrivata martedì sera, nel corso della seduta di Legislativo. Il municipale Stefano Steiger ha proposto un'analisi sulle cause e ha presentato le possibili soluzioni. Il tutto con una premessa: il fenomeno non è solo asconese, ma tocca molte destinazioni del Ticino. Ergo: le contromisure vanno adottate a livello cantonale e regionale, perché una località da sola può fare ben poco. Steiger ha ricordato che degli oltre 200 alberghi locarnesi, circa la metà in inverno chiude; ad Ascona sono addirittura più del 50 per cento quelli che abbassano la saracinesca per diverse settimane tra dicembre e febbraio. Lo stesso dicasi per i commerci del borgo, che preferiscono non aprire. «I presupposti non sono positivi – ha spiegato Steiger –. Fra le strategie a livello cantonale c'è l'istituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare. Ma un processo di destagionalizzazione potrà dare frutti solo sul medio-lungo termine e sicuramente non può limitarsi a una sola località. A livello regionale si sta procedendo su tre fronti: il prolungo del periodo turistico, le festività natalizie e un inizio anticipato della stagione. Ma è un processo reso complesso anche dall'agguerrita concorrenza internazionale, con mete invernali innevate oppure esotiche, con voli a basso prezzo, e città di cultura».
Il capodicastero Turismo ha poi illustrato come si sta muovendo il Locarnese e, in particolare, Ascona: da una parte si punta su sport e svago all'aria aperta anche in inverno; dall'altra, oltre agli eventi regionali (come le proposte in Piazza Grande a Locarno a cavallo delle vacanze di Natale), ci sono gli appuntamenti organizzati dall'Ama (Associazione manifestazioni Ascona). «Come Municipio siamo sempre disposti a sostenere iniziative private che vadano in questa direzione».
Per quanto riguarda le questioni legate alla promozione, Steiger ha ricordato che si tratta di un compito dell'Organizzazione turistica regionale Lago Maggiore e Valli (Otrlmv) e di Ticino turismo. Mentre per la realizzazione di una struttura alberghiera e congressuale nel perimetro ex aerodromo-Fevi ha menzionato il gruppo di lavoro al quale partecipano Città di Locarno, Comune e Patriziato di Ascona, Ente regionale di sviluppo Locarnese e valli e Otrlmv. In sostanza, «il compito del Comune è creare le condizioni quadro ideali, soprattutto pensando alle manifestazioni. Siamo sempre aperti alle iniziative dei privati, ma per risolvere il problema ritengo che l'offerta d'accoglienza invernale debba essere ripensata a livello regionale e cantonale».
Tra i temi affrontati dai consiglieri comunali martedì sera, c'era pure la concessione di un credito di 350mila franchi a favore dell'Associazione Pro Ascona, come contributo ai lavori di ristrutturazione del Bagno pubblico.
Guendalina Rampazzi, per il Plr, ha lodato il progetto, definendolo necessario per strutturare meglio gli spazi dell'edificio, a favore di una migliore fruizione per gli utenti e per adeguare lo stabile alle esigenze attuali. «Il Bagno pubblico è stato costruito mezzo secolo fa e nel corso del tempo è diventato un importante luogo di svago, d'incontro e di socializzazione per gli asconesi e per i turisti – ha aggiunto –. È complementare al Lido patriziale, con il quale confina. Anche l'idea di regolamentare i posteggi è da approvare; da una parte eviterà abusi e dall'altra porterà introiti alla Pro Ascona, che potranno servire per futuri lavori di manutenzione e miglioria alla struttura». La richiesta di credito è stata concessa con voto unanime.
Anche i consuntivi 2023 del Comune sono stati approvati all'unanimità. Presentano un avanzo d'esercizio di oltre mezzo milione di franchi, smentendo il preventivo che indicava un deficit di 921mila. Mirco Pinana, per il Centro, ha sottolineato la forza finanziaria del borgo, consolidata nel corso degli ultimi tre anni (il capitale proprio ammonta a 30 milioni di franchi). Una base, ha affermato, sulla quale aprire il discorso per un abbassamento del moltiplicatore d'imposta (oggi al 75 per cento) e per una differenziazione fiscale tra persone fisiche e persone giuridiche, mantenendo così una posizione di rilievo fra i Comuni ticinesi. Tesi sposate pure da Glen Brändli, per “Ascona 2024”, che ha posto l'accento sulle discrepanze tra preventivi e consuntivi che ormai si ripetono da oltre un lustro, per una differenza globale che supera di gran lunga i 10 milioni di franchi.
Meno convinto di queste manovre Ramon Nessi, per il Gruppo Rosso Verde, che ha ricordato come la riforma fiscale cantonale approvata recentemente causerà una diminuzione delle entrate: mentre la differenziazione del moltiplicatore non alleggerirà la pressione per i cittadini.
La municipale Michela Ris ha fornito le cifre sul costo della riforma fiscale per Ascona: il primo anno le entrate caleranno di 300mila franchi. Fra sei anni la cifra salirà a 660mila. In ogni caso, ha concluso, il discorso sulla diminuzione del moltiplicatore – che sarà discusso dapprima con le Commissioni – dovrà essere riproposto con il preventivo 2025.