L’importante mole di iniziative già intraprese e gli scenari possibili nella visione politica della capodicastero Nancy Lunghi
Già soltanto l’ottenimento della certificazione Unicef di Comune amico dei bambini è una garanzia di impegno sul principio della partecipazione attiva dei giovani nella vita politica. A questa base, poi, si aggiunge un ampio corollario di progetti e iniziative, nonché il recentissimo doppio bando di concorso – a geometria variabile, per quanto riguarda le percentuali di occupazione – riguardante le figure di responsabile dei Servizi sociali della Città e responsabile di Giovani e famiglie.
Non poteva immaginarselo, la schiera di consiglieri comunali liberali radicali che ha seguito il primo firmatario Daniel Mitric nell’interpellanza al Municipio sullo “stato dell’arte” riguardo alla partecipazione attiva dei giovani nella vita politica di Locarno; non poteva sapere, avendo inoltrato l’atto parlamentare il 9 gennaio, che all’articolata risposta della capadicastero socialista Nancy Lunghi si legasse, come tempistica, al doppio concorso di cui sopra, pubblicato venerdì 23 febbraio.
Al netto dell’esigenza di sostituire l’attuale responsabile dei Servizi sociali sul piede di partenza, siamo di fronte quantomeno a un’ulteriore ricalibrazione degli impegni comunali nell’ampio e variegato settore di giovani e famiglie. Impegni che Lunghi ha elencato rispondendo a Mitric e colleghi durante l’ultima seduta di Consiglio comunale. «Per ottenere la certificazione quale Comune amico dei bambini, la Città ha dovuto dimostrare di essere un Comune che sa impegnarsi a favore dei giovani e che ha la volontà di coinvolgerli – ha detto Lunghi –. Oltre alle offerte che erano già presenti (Centro Giovani, progetti di Mentoring e Midada, offerte pre- ed extra-scolastische), la Città ha dovuto quindi dimostrare di sapersi impegnare nel coinvolgere bambini e giovani dai 0 ai 18 anni, attuando un processo partecipativo che ha poi portato alla stesura di un primo piano d’azione contenente le proposte dei giovani e che la Città si sta impegnando ad attuare. Oltre a questo strumento, negli ultimi due-tre anni la Città ha messo in atto anche altre importanti misure utili al coinvolgimento e al supporto dei giovani, che oltre alla partecipazione si fondano anche sul coordinamento e la creazione di sinergie, lo sviluppo di spazi adeguati e la transizione scuola-lavoro».
C’è, poi, il grande tema della partecipazione, che Locarno «cerca di applicare – ha spiegato la municipale – con progetti o eventi concreti, ad esempio coinvolgendo allieve e allievi delle scuole comunali nella realizzazione e nella partecipazione alla Giornata internazionale sui Diritti dell’infanzia (20 novembre)»; oppure inventandosi una nuova modalità, più partecipativa, per la solitamente più paludata cerimonia per i neo-diciottenni; cerimonia abbinata ora a una cena a quiz, il Dinner Quizz, con l’autorità comunale e alcune figure di riferimento in ambito sociale e sportivo.
Assieme all’Associazione Radix Svizzera italiana, inoltre, è appena stata terminata una ricerca tra pari in cui alcuni ragazzi si sono messi a disposizione come ricercatori intervistando i coetanei per capire come stanno i giovani del Locarnese, e di cosa hanno bisogno. I risultati di queste interviste sono confluiti in un documento che è stato presentato a inizio febbraio al Municipio e verrà poi condiviso anche a livello popolare. «Il nome che il gruppo ha dato al progetto è LoGiICo, ossia Locarnese Giovani Insieme Costruiamola – ha specificato Lunghi –. Questo progetto, in particolare, rappresenterà per la Città un’occasione di rivedere il piano d’azione per la richiesta del rinnovo della certificazione Unicef Comune amico dei bambini, con l’idea di poter implementare le nuove proposte dei giovani con un loro diretto coinvolgimento».
Ancora a livello di partecipazione, Locarno sta avviando il coinvolgimento di scuole elementari e medie in vista dell’attivazione di un consiglio dei bambini e di un consiglio dei giovani, così come già fatto a Mendrisio. E sono stati intrapresi i primi scambi con la Federazione svizzera dei parlamenti dei giovani per iniziare un processo di creazione di un meccanismo più formale e stabile anche a livello comunale per le fasce di età più grandi (16-25 anni). Lunghi ha inoltre messo l’accento sull’intenzione di rafforzare il coinvolgimento dei giovani nella pianificazione del territorio, sull’onda di quanto fatto con la recente opera di ristrutturazione di diversi parchi giochi, ma anche con il processo partecipativo nella ricerca di contenuti per la Rotonda di Piazza Castello (GiRotonda), oppure con il progetto di “urbanismo tattico” SpaziAmo in Largo Zorzi.
Il Dicastero Giovani incontra pure regolarmente i rappresentanti delle principali realtà che si occupano di giovani sul territorio, ha proseguito Lunghi, «in particolare grazie al Gruppo operativo permanente sui giovani (il Gop), con il quale per altro recentemente abbiamo lanciato un nuovo progetto di supporto alle famiglie, e quindi indirettamente anche ai giovani, denominandolo Locarno Care. Attraverso la Commissione intercomunale giovani del Locarnese (Cigl) si incontrano poi regolarmente tutti i capidicastero della regione; la Cigl funge da organo di controllo per il progetto regionale di prossimità, per il quale si lavora con la Fondazione Il Gabbiano di Edo Carrasco; progetto che vede degli operatori di prossimità attivi in Città e nella regione per dare un supporto diretto ai giovani e proporre con loro dei momenti di svago e animazione, oltre a coinvolgerli direttamente nello sviluppo di idee e attività attraverso un approccio “peer-to-peer”, ossia tra pari».
Dal Municipio sono poi stati ricordati i vari progetti nell’ambito della delicata transizione scuola-lavoro e ovviamente tutto quanto viene svolto al Centro Giovani, «che settimanalmente accoglie diverse centinaia di ragazze e ragazzi dando loro non solo uno spazio per incontrarsi e divertirsi, ma anche per sviluppare esperienze in autonomia».
Concludendo, e tornando a bomba sul tema dell’assetto del Dicastero Giovani, Lunghi ha affermato che «con le risorse che abbiamo attualmente (un 20% di coordinazione del Centro giovani e un 145% di animazione) le attività proposte finora sono da considerarsi una buona offerta». Per altro, «già da qualche tempo sono in atto delle riflessioni per ottimizzare le risorse. L’inaspettata partenza dell’attuale responsabile è stata l’occasione per ritornare sul tema, aprendo le porte a più scenari». Precisa però che «per non gravare troppo sui conti della Città, a seconda dei profili che concorreranno per le due posizioni, si dovrà fare una scelta tra una direzione dei Servizi sociali all’80%, seguendo grosso modo la situazione attuale, oppure una combinazione del 60% di direzione e del 50% di responsabile Giovani e famiglie, ossia uno scenario leggermente migliorativo rispetto alle attuali risorse».