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Centro natatorio, un cantiere che trivella i timpani

Le lamentele degli abitanti per l’assordante rumore prodotto dai macchinari. Il Municipio è più volte intervenuto. Per il Cantone tutto in regola

31 gennaio 2024
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Il prezzo da pagare per il nuovo centro natatorio. Nulla a che vedere con l’investimento necessario, pari a 100 milioni di franchi. Si tratta di ben altro. Al Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero (Cst) è ormai entrato nel vivo, da mesi, il cantiere legato a questa importante infrastruttura per la pratica degli sport acquatici. Opera, quella promossa e voluta da Swiss Swimming, che permetterà al prestigioso plesso sportivo di aggiungere un ulteriore tassello alla già vasta offerta di discipline praticate, facendone proprio grazie ai futuri impianti balneari, un centro di prestazione nazionale.

C’è però chi – e non solo nelle immediate vicinanze del cantiere bensì anche in collina (da dove il cantiere magari nemmeno lo si vede se non in lontananza ma di certo lo si sente) – è costretto a convivere con il rumoroso macchinario che dai primi di novembre sta perforando il terreno. Ore e ore di quotidiano fastidioso frastuono spaccatimpani, afferma chi si è rivolto al nostro giornale per segnalare il problema. Persone anche esasperate che si sono ripetutamente rivolte al Municipio, il quale è prontamente intervenuto sentendo i responsabili del cantiere, commissionando una perizia fonica e avanzando addirittura delle soluzioni anti-baccano che, però, sembra non abbiano trovato orecchie disposte all’ascolto. Marcello Storni, capodicastero Edilizia e infrastrutture pubbliche, conferma l’esistenza di una situazione critica: «All’interno del cantiere si stanno collocando delle palancole di 24 metri. Si tratta di componenti costruttivi in acciaio che, grazie a un sistema di incastro verticale, sono collocate nel terreno per la realizzazione di pareti continue infisse nel terreno. Dopo le prime segnalazioni, come Municipio abbiamo incaricato l’Ufficio tecnico di prendere contatto con la direzione lavori. Visto il persistere del problema, dopo le vacanze natalizie abbiamo dato incarico agli Uffici cantonali competenti di effettuare delle verifiche per capire la portata del rumore. Hanno effettuato il controllo il giorno in cui il macchinario non era in funzione. Comunque ci hanno assicurato che si tratta del non plus ultra in circolazione tra i mezzi impiegati a tale scopo. Va altresì precisato che, negli ultimi giorni, le 7 ore di funzionamento non stop sono intercalate a brevi pause. Da nostre informazioni il rumoroso lavoro si protrarrà fino al 15 febbraio. Per poi riprendere nel 2028, quando verrà realizzata la successiva fase del cantiere». Lo stesso esecutivo è intervenuto a più riprese anche per segnalare alla direzione lavori un altro problema, stavolta legato allo stato di via Naviglio; un fondo stradale lordato in continuazione dal viavai di camion. L’autorità ha auspicato in questo caso una maggior pulizia.

Tra coloro che ci hanno segnalato il problema c’è comunque anche chi esprime dubbi sul mancato superamento dei decibel e punta il dito sul fatto che, trattandosi di un importante lavoro portato avanti dalla Confederazione, si sia chiuso un occhio (o, meglio, un orecchio) per non creare grattacapi e ritardi alla tabella di marcia.

‘Non si può fare una frittata senza rompere le uova’

Tra i primi a esprimere il proprio dispiacere per la situazione, il direttore del Cst, Bixio Caprara: «Evidentemente mi spiace per tutti i disagi che il cantiere può generare. Abbiamo innanzitutto cercato di eseguire i lavori in un periodo di bassa stagione per limitare il disturbo. Secondo, viene impiegata a tale scopo una macchina tra le più moderne. Ricordo che si sta scavando in profondità nell’acqua, a livello di falda, un po’ alla ‘veneziana’, per intenderci. Queste lastre di acciaio vengono disposte in modo da impedire all’acqua di entrare e poter procedere, dopo il pompaggio, con la posa della platea che ovviamente necessita di un fondo asciutto. A quanto mi risulta, il tutto durerà ancora qualche settimana. Ripeto, ci scusiamo con il vicinato (e la nostra utenza) per il disturbo, che cerchiamo, con la direzione lavori e l’Ufficio federale delle costruzioni, di limitare alla fascia diurna giornaliera, nel pieno rispetto dell’ordinanza comunale e cantonale sui rumori molesti. Purtroppo, non si può fare una frittata senza rompere le uova...».