La Commissione gestione Alvad, Locarnese e Vallemaggia: ‘Il nostro Comitato e le Sacd ticinesi contestino le misure di risparmio decise dal governo’
I tagli decisi recentemente dal Consiglio di Stato, nel tentativo di far quadrare il preventivo 2024, andranno a impattare anche sui Servizi di assistenza e cure a domicilio (Sacd), che offrono – soprattutto alle persone in età avanzata – un aiuto indispensabile, permettendo loro di vivere al proprio domicilio anziché in casa anziani.
La misura non piace a chi gestisce i Sacd. Fra questi, l'Alvad (Associazione Locarnese e Vallemaggia di assistenza e cure a domicilio), che ha convocato l'assemblea per martedì 14 novembre, alle 18.45, nella sala dei congressi di Muralto. Fra i temi all'ordine del giorno i preventivi 2024, quelli, per intenderci, che subiranno il contraccolpo delle decisioni di Bellinzona. Sul tema dei tagli già insorge la Commissione della gestione della stessa Alvad, che nel suo rapporto sollecita l'intervento del Comitato presieduto da Stefano Gilardi.
“All’interno della nostra Commissione abbiamo discusso apertamente dei risparmi decisi dal Consiglio di Stato – si legge nel rapporto del relatore Silvano Beretta –. In particolare i commissari invitano il nostro Comitato a voler mettere in atto tutte le procedure esistenti al fine di esprimere il malcontento all’indirizzo del Consiglio di Stato, in merito ai prospettati tagli di sussidio alle organizzazioni di aiuto domiciliare d'interesse pubblico. In pratica, per compensare gli aumenti dei servizi privati e degli enti d’appoggio si va, come già per l’anno in corso, a prelevare le riserve dei Sacd, che appartengono ai Comuni. Si chiede quindi al Comitato di voler coinvolgere tutti i Sacd del cantone, per il tramite dell'apposita Conferenza, affinché si faccia fronte unico nella contestazione riguardo alle misure di risparmio prospettate”.
Abbiamo chiesto a Gilardi se i vertici Alvad, così sollecitati, seguiranno le indicazioni della Commissione. «Ovviamente non posso rispondere per l'intero Comitato: prossimamente avremo una riunione e affronteremo la questione. Lo stesso dicasi per la Conferenza dei Sacd, che si incontrerà nel corso del mese di novembre. Le affermazioni contenute nel rapporto della nostra Commissione della gestione sono comunque corrette: va ricordato che i fondi Sacd sono versati nella misura dell'80 per cento dai Comuni, ai quali appartengono quindi gran parte delle riserve. Con la sua strategia il Cantone tira fuori i soldi da tasche che non sono le sue: disponiamo di una perizia legale che afferma che un'operazione di questo tipo non è consentita”.
Il rapporto del relatore Beretta solleva un secondo argomento, sollecitando soluzioni a livello di politica cantonale: “Si tratta della problematica legata all’aumento incontrollato del numero degli infermieri che lasciano il proprio impiego per intraprendere un’attività quali indipendenti a domicilio. Si chiede quindi alle autorità preposte di voler mettere in atto delle misure confacenti per il controllo di questa categoria professionale”.
Pure in questo caso il presidente Gilardi non può che confermare: «È un tema importante: una regolamentazione in questo senso è indispensabile e prossimamente la Conferenza Sacd presenterà pubblicamente una sua presa di posizione. Ritengo che i due temi, infermieri privati e tagli, siano legati. Le soluzioni esistono: non bisogna razionare le risorse, ma razionalizzarle, e in tal senso gli esempi virtuosi non mancano. Con l'Alvad stiamo portando avanti il progetto dell'integrazione dei diversi servizi in un'unica rete, ciò che permetterà di coordinare al meglio l'assistenza e la cura a domicilio e di evitare gli sprechi, contenendo la spesa. Ciò andrà anche a favore degli utenti, che potranno continuare a beneficiare dell'aiuto di cui necessitano».
Per quanto riguarda i preventivi dell'Alvad per il 2024, la Commissione della gestione – che ne propone l'approvazione – ha preso atto «del fatto che l’andamento positivo degli ultimi anni viene confermato e che la mole di lavoro risulta in ulteriore crescita».