Qualcuno si è introdotto di notte nel sedime delle Scuole elementari Saleggi di Locarno e ha rubato dall'orto quanto seminato e coltivato dagli allievi
Una zucca vuota. Purtroppo non ci riferiamo alla classica decorazione autunnale che in prossimità di Halloween sbuca un po’ ovunque, bensì alla testa di chi, un paio di settimane or sono, ha pensato bene (anzi male) di rubare tutte le zucche piantate e coltivate dai bambini delle Scuole elementari dei Saleggi di Locarno.
«Sul sedime scolastico abbiamo un orto condiviso che gli allievi, con i rispettivi docenti, utilizzano a rotazione», ci spiega la direttrice dell’Istituto scolastico comunale Cristina Zeeb, la quale fa notare come si tratti di «un orto didattico, attorno al quale i maestri costruiscono una parte della programmazione annuale, prevedendo quindi tutta una serie di attività anche in classe, oltre che nell’orto stesso. Quest’anno toccava agli alunni del primo ciclo, più precisamente quelli che lo scorso anno scolastico erano in prima elementare e ora sono in seconda. Nella passata primavera hanno quindi iniziato a lavorarci, preparando la terra e in seguito seminandola. Un lavoro che non si è evidentemente esaurito con la fine dell’anno scolastico a giugno, ma che è proseguito anche durante l’estate, con i bambini e le famiglie che a turno si sono occupati dell’orto, annaffiandolo ed eseguendo tutti i lavori necessari. Compreso piantare e prendersi cura delle zucche, frutto autunnale molto apprezzato che si presta sia per essere utilizzato come pietanza, sia come decorazione».
Tutto molto bello, se non che... «proprio quando la maggior parte delle zucche era ormai giunta a maturazione, una notte qualcuno è arrivato e ha portato via praticamente tutto. Per non sbagliare, non ha preso solo le zucche mature, ma anche quelle più piccoline non ancora pronte. Lascio solo immaginare la delusione dei bambini quando al mattino si sono resi conto di cosa era successo».
Un ‘colpo’ non certo improvvisato ma studiato, visto che l’orto è recintato (anche se qualche pianta si è ‘allargata’ uscendo sul vicino prato, sempre però sul sedime scolastico) e per portare via tutte quelle zucche (oltre una decina grandi, più molte altre più piccole), è stato sicuramente necessario utilizzare un veicolo motorizzato... «Assolutamente sì, parliamo di chili e chili di roba e da un certo punto di vista questo fa ancora più male, mi chiedo come si faccia a pianificare una cosa simile. Non è tanto il valore delle zucche in sé, ma con esse hanno portato via la fatica di bambini e famiglie, la programmazione delle docenti, la gioia che sarebbe scaturita dal veder chiudersi un ciclo aperto dagli allievi stessi e da tutto quello che avrebbero potuto fare con quelle zucche. Ma, soprattutto, con un gesto del genere si porta via la fiducia dei bambini negli adulti. Certo, le docenti stanno comunque cercando di trarre, per quanto possibile, qualcosa di positivo anche da questa situazione, così come l’idea è recuperare altre zucche per poter comunque svolgere le attività, ma non sarà la stessa cosa».