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Nightbirds: una targa al Kursaal per note da ricordare

Su iniziativa di Mauro Broggini, il gruppo rock locarnese nato negli anni 60 sarà ‘bene culturale da proteggere’ (e riscoprire)

23 settembre 2023
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Non possiamo ovviamente svelare nulla, se non che è venuta davvero bene, la targa in bronzo realizzata dall’artista Pedro Pedrazzini per commemorare e tramandare ai posteri il “mito” dei Nightbirds, la storica band locarnese che negli anni 60 ruppe con tutte le convenzioni e lanciò – alla grande – il movimento rock in Ticino, tanto da entrare nella “hit parade” Svizzera, all’ottavo posto, quando al primo c’era “Michelle” dei Beatles.

La targa, recentemente presentata alla band, verrà posizionata su una parete all’interno del foyer del Teatro Kursaal di Locarno, accompagnata da un breve testo esplicativo di chi furono, davvero, i Nightbirds; così chi non li conosce, o è nato troppo tardi per averli visti all’opera, o all’epoca ascoltava solo musica classica, potrà indirettamente rendere merito al coraggio, alla passione, alla dedizione, alla lungimiranza e naturalmente anche al talento di quei ragazzi rimasti affascinati prima dai Beatles e poi dagli Yardbirds di un certo Eric Clapton (ascoltati dal vivo al Lido e poi anche all’Innovazione di Locarno). Folgorazione che colpì in primis Eliano Galbiati (batterista) e si estese a Roby Wezel (chitarra), Charly De Marco (basso) e a William Mazzoni (voce), ovverosia la prima formazione della band, a cui in seguito si sarebbero aggiunte le chitarre di Mario Del Don, Chris Achermann e Corry Knobel.

L’opera di Pedro Pedrazzini

Proprio Knobel, Galbiati e Mazzoni, in rappresentanza della band, hanno dunque partecipato, nell’atelier di Pedrazzini, alla “scoprimento”, per pochi intimi, della targa, fortemente voluta da un fan della prima ora che si è buttato anima e corpo nell’iniziativa di valorizzazione dei Nightbirds come “bene culturale da proteggere” a livello locale. Il fan è Mauro Broggini, bravo a creare entusiasmo e consenso nell’ambiente, e anche fuori di esso, coinvolgendo nell’iniziativa ente turistico e Città di Locarno. Prima ancora, negli scorsi mesi, una “full immersion” nel passato era stata regalata da Broggini agli stessi Nightbirds, invitati a una rimpatriata zurighese in Niederdorfstrasse, la via i cui locali negli anni 60 ospitarono più volte la band ticinese con tutta la sua energia.

Durante la cerimonia di svelamento della targa commemorativa è stato ricordato che la scelta del Teatro Kursaal per apporla è in qualche modo obbligata: proprio lì, nel ’65, la neonata band (fondata l’anno prima) tenne un grande concerto (in occasione di una festa dei liberali) e sempre lì, nel 2014, suonò per l’ultima volta, richiamando in sala la folla delle grandi occasioni, tanto da costringere gli organizzatori a escludere 200 persone causa raggiungimento della capienza massima.

Quando la Emi ci vide lungo

Il ’65 verrà ricordato come l’anno d’oro dei Nightbirds: fu allora che la Emi li ascoltò all’opera, ne capì al volo valore e potenziale e non ci mise molto a metterli sotto contratto, permettendo loro una vita da professionisti della musica, che ne fece dei simboli per il nascente movimento rock ticinese. Viva testimonianza dei fasti dell’epoca è tra l’altro un bel documentario del regista di Minusio Paolo Vandoni, passato l’anno scorso a “Storie” con Giorgio Fieschi come protagonista. Fieschi cui è stato affidato il compito di ideare la serata durante la quale, nel corso del prossimo inverno, verrà ufficialmente inaugurata la targa commemorativa.

Anche su Facebook, Youtube e Spotify

Nell’attesa, un altro passo molto concreto è stato compiuto verso l’imperitura conoscenza dei Nightbirds e della loro musica. Ci ha pensato il giovane ingegnere informatico Gionata Genazzi, cui è stato chiesto di creare una pagina Facebook (“Nightbirds”) e un canale Youtube (“nightbirdsbandofficial”) dove sono disponibili i singoli più famosi della band, nonché degli spezzoni di un concerto tenutosi nel 1999 nel mai dimenticato Rock Café di Locarno. «Essendo appassionato di rock e cresciuto musicalmente ascoltando quello anni 60 con mio padre Giustino, è stato un onore per me dare una mano a una delle band che hanno segnato la storia del nostro Cantone», dice Genazzi. Che, sempre nel senso di dare nuova vita ai Nightbirds, farà in modo di renderne fruibile la musica, presto, anche sulla piattaforma Spotify.