Un'interrogazione del Centro sottolinea i disagi causati dai volatili che proliferano liberamente e che dovrebbero invece venire controllati
Locarno intende adottare un’Ordinanza municipale sui piccioni del tipo di quella adottata dal Municipio di Lugano nel 2020? E, in più, “intende ripristinare una voliera-piccionaia munita di custode?”. Con un’interrogazione al Municipio lo chiede lo schieramento del Centro in Consiglio comunale, capeggiato da Mauro Belgeri (primo firmatario) e completato dai consiglieri Giuseppe Abbatiello, Barbara Angelini Piva, Simone Beltrame, Mauro Cavalli, Martina Giacometti e Mattia Scaffetta.
L’interrogazione parte con la premessa che “il problema del contenimento dei piccioni è diventato impellente anche a Locarno. Occorre pertanto riferirsi a quanto intrapreso in altre città, nella specie a Lugano e a Basilea”. A Lugano ci si è resi conto della necessità di “contrastare gli effetti nefasti dell’eccessiva presenza di piccioni nelle abitazioni, sui monumenti, nelle scuole e negli ospedali”. Questo per ““tutelare la salute dei cittadini e degli animali domestici dal diffondersi di malattie virali trasmesse all’uomo dai piccioni, mediante il controllo e l’adozione di provvedimenti di contenimento della popolazione degli stessi”.
Le normative applicate “sono state accompagnate dalla posa di cartelli di sensibilizzazione sul Lungolago, rispetto al foraggiamento di volatili, cigni compresi” e le infrazioni sono punite con una multa che può raggiungere i 10mila franchi”.
A Basilea erano invece state introdotte, nel lontano 1980, “misure di lotta concrete e adeguate, riferite alle piccionaie, controllate da un custode”.
Mauro Cavalli, firmatario dell’interrogazione e veterinario, segnala che “il problema dei piccioni, noto da anni, viene purtroppo facilitato dall’incuria di tanti stabili, che permettono poi ai volativi di nidificare e moltiplicarsi; ne consegue pertanto che una piccionaia sarebbe un’ottima cosa perché permettere un controllo e una cura dei volatili; occorre parimenti fare attenzione ai cibi per volativi che rendono sterili gli uccelli e sono troppo pericolosi per le altre specie”. A Locarno, per altro, “si ricorda la bellissima voliera che fino a circa 30 anni fa faceva bella mostra di sé nei giardini pubblici a lato del Teatro; si potrebbe escogitare il sistema di resuscitarla, come piccionaia, evidentemente in altro luogo. Inoltre, fino a qualche anno fa Locarno era dotata di una piccola struttura adibita a piccionaia, sempre situata nei Giardini Rusca. Struttura ancora esistente ma che attualmente viene utilizzata quale deposito”.