A titolo sperimentale, per tutta l'estate, Rivapiana diventa ‘off limits’ per le due ruote dal confine con Muralto fino all'incrocio con via Verbano
Da giugno ad agosto, nei soli fine settimana e nei giorni festivi, dalle 10 alle 18, tutte le bici vengono deviate su via Simen dal confine con Muralto a via Verbano (dove si costruisce la nuova fermata Ffs-Tilo). Unica eccezione: i bimbi in età prescolastica, che possono circolare liberamente. E chi proprio non vuol salire sulla strada comunale, scende dalla bici e la spinge a mano. Così, da questo sabato e per tutta l’estate, Minusio torna a rispondere alla sempre difficile convivenza fra ciclisti e pedoni su via alla Riva (più comunemente detta Rivapiana). Il progetto, introdotto in via sperimentale e con l’avallo del Cantone, è un affinamento del concetto elaborato 5 anni fa.
Il provvedimento, voluto dal Municipio e “sponsorizzato” dal capodicastero Mobilità Paolo De Giorgi, «mira a un contenimento delle potenziali situazioni di rischio, a tutela della sicurezza dei pedoni, e questo soprattutto visto l’importante afflusso di ciclisti (in media oltre mille biciclette al giorno) e le elevate velocità rilevate (in media 19-30 km/h, con punte fino a 55 km/h) certamente non adeguate alla presenza di famiglie con bambini, di anziani e di numerosi turisti, e che confermano l’importante presenza di “ciclisti veloci” che saranno quindi invitati, nei periodi di maggiore affluenza, a percorrere la ciclopista veloce su via Simen».
Una deviazione facoltativa (consigliata) per le bici veloci viene già attuata da tempo sia all’imbocco di Mappo per la ciclopista della Verbanella salendo in contromano rispetto alla cantonale che si inserisce sulla A13, sia un paio di centinaia di metri dopo, dove esiste un raccordo fra via alla Riva e l’inizio di via Simen.
«L’attrattività di via alla Riva è grande e specialmente nei fine settimana e nei festivi si scontrano esigenze molto diverse fra famiglie con bambini e ciclisti, i cui passaggi d’estate possono raggiungere le mille unità al giorno – dice De Giorgi –. Le richieste di regolamentazione dell’uso dello spazio pubblico sono molte da parte di chi chiede una maggior sicurezza per gli utenti più deboli come pedoni, anziani e bambini». Lo stesso Programma di agglomerato (PaLoc), aggiunge, «ha riconosciuto la problematica e condiviso la necessità di migliorare la situazione attuale, codificando tale obiettivo nelle sue misure e demandando la responsabilità dell’attuazione al Comune di Minusio». Anche il Piano direttore cantonale prevede i due tracciati ciclabili: uno destinato ai ciclisti veloci, su via Simen, e l’altro su via alla Riva, concesso a tutti gli altri ma con priorità data all’uso pedonale.
Nel ’18, dice ancora De Giorgi, «a seguito di alcuni incidenti con il coinvolgimento anche di bambini, l’allora Municipio propose un concetto di intervento che prevedeva la messa in opera di misure puntuali per la deviazione dei ciclisti su via Simen nei fine settimana e giorni festivi dei periodi di maggiore affluenza. La messa in pratica di tale concetto fu tuttavia condizionata, da parte del Cantone, alla realizzazione della ciclopista in località Verbanella (poi effettivamente realizzata) e alla conclusione del progetto di rifacimento dei ponti su via Simen (che invece è ancora lontano), affinché la stessa via potesse configurarsi in modo duraturo quale alternativa coerente al percorso lungo via alla Riva».
Venendo al presente, «grazie all’affinamento del progetto per il rifacimento dei ponti su via Simen si è individuata la necessità della messa in opera, durante l’esecuzione dei lavori, di impalcature provvisorie affiancate ai ponti per il sostegno delle infrastrutture presenti (canalizzazioni e acquedotto). Le stesse strutture potranno essere utilizzate al tempo stesso per consentire il transito di pedoni e ciclisti, permettendo quindi a via Simen di fungere in modo continuato, anche durante il rifacimento dei ponti, quale alternativa al percorso ciclabile su Via alla Riva. Considerata anche l’avvenuta realizzazione della ciclopista in via alla Verbanella, è stato interpellato il Cantone esponendo la fattispecie e mostrando come i presupposti per l’implementazione della fase sperimentale della deviazione dei ciclisti lungo via alla Riva fossero ora dati».
La conclusione di De Giorgi suona come un grande sospiro di sollievo: «Siamo soddisfatti di poter intraprendere questo primo passo esplorativo nella ricerca di una soluzione all’annoso problema della sicurezza per i pedoni che accedono a via alla Riva nei momenti di maggiore affluenza, accentuato sempre più dall’importante incremento dell’utilizzo delle bici elettriche. Questa fase ci permetterà di monitorare la situazione, al fine di rilevare la reale efficacia della misura. A tale scopo si procederà a un dettagliato monitoraggio della situazione, prima e durante l’adozione della misura, i cui risultati andranno raccolti e valutati in un rapporto che il Municipio dovrà sottoporre alla fine del periodo di prova ai Servizi cantonali».