Alta Vallemaggia

Raccolta fondi per lo sviluppo, cosa c'è dietro le accuse

Importanti novità dopo l’intervento combinato di polizia fra Cevio, Lavizzara e anche Svizzera interna che ha portato all'arresto di un 64enne

Lavoro per il Ministero pubblico
(Ti-Press)
8 giugno 2023
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Nascondeva molta sostanza, l’intervento combinato di polizia avvenuto martedì fra Cevio e Lavizzara, di cui la “Regione” aveva dato notizia in anteprima.

Un valmaggese di 64 anni è infatti finito agli arresti in relazione alla sua “estesa attività di raccolta fondi in favore di enti legati al territorio della Vallemaggia”, come recita una nota diramata mercoledì da Polizia cantonale e Ministero pubblico a conferma delle nostre anticipazioni. Raccolta fondi incentrata in particolare sulla Lavizzara, dove esiste un fitto reticolo di Fondazioni e associazioni create per ideare, sostenere e finanziare progetti di sviluppo territoriale. Moltissimo è già stato fatto in questo senso, si commenta in valle; anche e in primo luogo proprio grazie al 64enne, presente in più gremi e unanimemente riconosciuto come motore trainante di una moltitudine di iniziative.

Ma evidentemente qualcosa ha smesso di funzionare per il verso giusto nella gestione del denaro. Il risultato di questo cortocircuito, è l’avvio di un procedimento penale da parte del Ministero pubblico, i cui accertamenti hanno portato alla clamorosa azione di mercoledì non soltanto nel Locarnese, ma anche in Svizzera interna, dove l’interesse si sarebbe focalizzato su un cittadino italiano.

Al vaglio la posizione di un italiano a Lucerna

Perquisizioni, sequestri di materiale e interrogatori hanno infine determinato la peggiore delle possibilità, ovverosia la messa in detenzione preventiva del 64enne valmaggese, nei cui confronti è stato ipotizzato il reato di truffa per mestiere. Parallelamente, è al vaglio la posizione del già citato cittadino italiano residente nel Canton Lucerna. Stando alla Rsi l'uomo sarebbe coinvolto, con il 64enne, in un’associazione con sede in Svizzera interna creata a fine 2021 per raccogliere fondi da destinare a progetti in Ticino. Fondi che però sarebbero stati utilizzati per scopi diversi.

Martedì aveva destato scalpore e preoccupazione in tutta la Vallemaggia l’intervento della Cantonale a Cevio e in Lavizzara. Nel primo caso due ordini di comparizione erano stati consegnati al titolare di un’azienda e al direttore di un’altra (il 64enne appunto), i quali poi, spontaneamente, si erano messi a disposizione per essere sentiti dagli inquirenti. Parallelamente, in Lavizzara, un controllo di polizia aveva interessato alcuni familiari stretti del 64enne, che risultano essere stati attivi, con diversi gradi di coinvolgimento e di responsabilità, nella gestione amministrativa - e quindi probabilmente anche contabile - di fondazioni e associazioni che curano appunto lo sviluppo di progetti dedicati all’alta valle.

Se per queste persone, così come per l’altro uomo raggiunto a Cevio, la giornata si era conclusa fra le mura domestiche, non così è avvenuto per il 64enne, finito agli arresti per una posizione evidentemente più esposta rispetto a tutti gli altri. A questi ultimi va aggiunto un terzo uomo, atteso dalla polizia martedì al termine della sua giornata lavorativa e pure interrogato ma poi, come loro, fatto accomiatare per il rientro a domicilio.

Il reticolo di enti che operano per la valle

Detto questo, va contestualizzato il reticolo cui si faceva riferimento per quanto riguarda le iniziative volte a favorire lo sviluppo dell’Alta Vallemaggia, nel cui ambito si sarebbe prodotta la truffa per mestiere. Reticolo nel quale per anni si è agilmente mosso il 64enne lavizzarese, per altro sempre distinguendosi per propositività e capacità di coinvolgimento. Sua è la “firma” principale su una moltitudine di progetti grazie ai quali è stato possibile convogliare in valle, nel corso degli anni, milioni di franchi.

Impegno per la cultura e la tutela del paesaggio

L’uomo risulta attivo, fra le altre, nella Fondazione Lavizzara, iscritta a Registro di commercio e la cui attività è soggetta a uno specifico organo di vigilanza. Scopi della Fondazione sono “l’impegno per la cultura e la tutela del paesaggio, la rinascita agricola della valle per la conservazione delle sue tradizioni, nonché per lo sviluppo socio-economico in Lavizzara”. In poche parole lo scibile di quanto si possa immaginare finalizzato alla promozione socio-economica di una zona periferica come la Lavizzara.

Pure iscritta a Registro di commercio è la Fondazione Monti e Paesaggio nella quale, allo stesso modo, l’uomo risulta attivo con un ruolo di responsabilità. Questa seconda Fondazione persegue “la valorizzazione delle peculiarità del territorio e dei prodotti legati al settore agricolo, nelle zone di montagna, nonché la promozione e la protezione architettonica e paesaggistica di nuclei, maggenghi alpeggi e singoli edifici, così come il sostegno e il recupero di superfici a scopo agricolo e il ripristino di selve castanili e di vigneti in funzione delle esigenze economiche, nel rispetto delle loro componenti botaniche, faunistiche e paesaggistiche”. Una parte importante delle attività riguarda naturalmente “il finanziamento, anche in stretta collaborazione con enti pubblici e privati, di interventi di salvaguardia del patrimonio naturalistico, edilizio e rurale”.

Un florilegio di piccole e medie iniziative

C’è, poi, fra i gremi di appartenenza del 64enne, un altro ente le cui caratteristiche si possono estrapolare dal Registro di commercio. Si tratta dell’Associazione Vallemaggia è Viva, dal cui sito internet emerge un florilegio di piccole e medie iniziative di sostegno ad attività e progetti sul territorio, per i quali sono, o sono state lanciate singole raccolte di fondi. Fra esse troviamo la riparazione della via alpina Randinascia, un sistema di protezione valangaria a Menzonio, il sentiero di accesso all’alpe Croes, i muretti a secco sempre a Menzonio, la fornitura di macchine per agricoltori di montagna, ma anche il rifacimento del tetto della chiesa di San Carlo a Peccia.

L’ipotesi di una deriva penale si trova proprio fra i meandri di queste numerose e benemerite iniziative.

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