Nel '22 cifre soddisfacenti per la società che gestisce gli impianti di risalita. Ma si rinnova l'appello ai residenti nei Comuni azionisti
Il tradizionale appello ai domiciliati a salire a Cardada; cifre comunque buone per quanto riguarda i passaggi; e la prospettiva di riprendere l’attività invernale dello sci a Cimetta, come già discusso anche in seno alla Pro Cardada. Sono alcuni degli argomenti emersi lunedì durante l’assemblea della Cardada impianti turistici Sa, società a partecipazione pubblica che gestisce gli impianti di risalita Orselina-Cardada e Cardada-Cimetta.
A destare curiosità, fra le parole del presidente Luciano Nessi, sono state quelle riguardanti la valutazione di una ripresa dello sci, abbandonato a causa delle scarse nevicate degli ultimi anni e degli importanti costi generati dagli impianti. Nessi ha informato i soci sulla formazione di un gruppo di lavoro «che ha già discusso le varie problematiche, possibili soluzioni e nuove idee per attribuire alla sciovia l’utilizzo nelle quattro stagioni. Attualmente il gruppo sta ancora lavorando e analizzando seriamente tutte le varie possibilità, con l’aiuto degli specialisti del settore, ma ad oggi è comunque prematuro poter presentare un dossier concreto e sostenibile. Per non perdere ulteriore tempo, appena il gruppo di lavoro avrà terminato, la Cit potrà convocare, se richiesto, un’assemblea straordinaria in modo da poter presentare il risultato e decidere il futuro dell’attività invernale a Cimetta».
Sempre dal punto di vista progettuale, è stata sottolineata l’importanza del laghetto multifunzionale finalmente in funzione all’Alpe Cardada, con il percorso delle sorgenti Veroniche. Il tutto sarà inaugurato a fine estate. Inoltre, è stato pavimentato il sentiero che scende dalla stazione di arrivo alla passerella panoramica, così da renderla accessibile anche ai diversamente abili. In quest’ambito è stata ottenuta la certificazione “Ok:GO” dell’associazione Svizzera senza ostacoli. E a proposito di “label”, Cardada si è dotato dello “Swisstainable”, che attesta la sostenibilità del turismo svizzero.
Più a largo raggio, il Cda ha deciso di aggiornare il masterplan per i prossimi 8-10 anni.
Il ’22, ha detto Nessi nella sua relazione, ha chiuso con risultati «che possono considerarsi buoni». Infatti, i passeggeri paganti sono stati 142mila, contro i 160mila del 2021. L’utile ammonta a 270mila franchi, contro i 327mila del ’21. Le agevolazioni tariffarie quali l’Abbonamento metà prezzo e l’Abbonamento generale delle Ffs «si sono rivelati passi azzeccati, facilitano l’accesso a Cardada a un ampio spettro di possibili frequentatori (3 milioni, fra i detentori dei due abbonamenti), oltre ai 40mila domiciliati dei Comuni azionisti. Con queste agevolazioni sono saliti 68’700 ospiti, pari al 48,42% sul totale dei primi ingressi. Anche le adesioni a Ticino Ticket e l’App myAscona-Locarno risultano sempre interessanti, con quasi 20mila persone, pari al 13,76% sul totale».
Come ogni anno, Nessi ha rinnovato il suo appello ai delegati comunali «a voler sensibilizzare le proprie Cancellerie a informare i propri cittadini delle facilitazioni di cui possono beneficiare per la risalita (tesserina di riconoscimento per lo sconto del 35% da richiedere alla cassa di Orselina), affinché sempre più dimoranti e scuole della regione ritrovino il piacere di salire sulla montagna di casa, tuttora troppo poco frequentata dalla popolazione locale». Problema che invece non si riscontra in molti luoghi simili nel resto della Svizzera, ha considerato, dove, pur usufruendo di minori facilitazioni, «è sempre presente un grande numero di dimoranti locali in visita sulla montagna, per la quale fanno poi anche convinta propaganda tra i loro parenti e amici che provengono da fuori zona».