All'Assemblea dell'Alba il capoufficio del Demanio cantonale ha presentato i piani della nuova aviorimessa (Hangar 1) e del riordino logistico previsto
Non tutti i mali vengono per nuocere. O, per dirla con le parole di Antonio De Nigris, alla testa dell'Ufficio del Demanio e dell'Aeroporto cantonale, «un elemento negativo che si trasforma, per strano che possa sembrare, in qualcosa di positivo». L'allusione è alla tromba d'aria che, in occasione del nubifragio abbattutosi sul Ticino il 13 luglio 2021, si è portata via il vecchio Hangar 1 all'Aeroporto di Locarno-Magadino. Quell'evento è stato in un certo senso il momento clou che ha smosso le acque e, da lì in poi, l'interesse del Cantone per le sorti delle infrastrutture aeroportuali si è fatto molto più marcato». Merito anche della riorganizzazione interna (leggi accorpamento) dell'Ufficio dell'aeroporto, fino ad allora lontano da Bellinzona, e gli uffici preposti nella capitale sotto l'ala del Demanio (con quest'ultimo più avvezzo alla gestione di immobili). Con questa mossa il piccolo scalo locarnese è quindi ora meglio rappresentato in seno all'amministrazione statale. Del tema si è parlato giovedì sera, in occasione dell'assemblea dell'Alba, l'Associazione bellinzonese e locarnese che si batte per tutelare gli interessi dell'Aeroporto. I primi segnali di questo nuovo corso indicato da De Nigris si sono avuti in occasione della ricostruzione e consegna (grazie alla convergenza di impegni) alla Aelo Maintenance SA, in tempo celeri, del nuovo e provvisorio Hangar 1.«Tante cose si muovono nella parte civile dell'Aeroporto, che cambierà faccia» – ha detto – «Le attuali infrastrutture sono vetuste e meritano una nuova vita». Al lato pratico, stando alle indicazioni fornite dal responsabile del Demanio, l'attuale tensostruttura che funge da officina verrà smantellata e sostituita da un vero e proprio hangar, edificato altrove, più precisamente dove oggi sono presenti le vecchie baracche che fungono da uffici per il capo-campo e, dagli anni Settanta, la sede dell'Aero club Locarno (per la quale occorrerà scovare una nuova ubicazione).
Al suo fianco sorgerà la sede della scuola di volo dell'Aero Locarno, che una volta ultimata potrà accogliere anche i simulatori di volo oggi a Mendrisio. La sede operativa della Direzione aeroportuale verrà provvisoriamente spostata sopra l'Ufficio C (dogana); l'esercito, proprietario di quest'ultimo edificio ha già dato il suo consenso all'operazione. Per velocizzare l'iter burocratico legato all'ottenimento delle licenze edilizie la procedura è stata suddivisa in due parti. Verrà ripensato l'intero accesso viario all'area, una fetta dei posteggi che si affaccia sulla pista sparirà in modo da consentire l'accesso dei velivoli all'officina. Secondo una tabella di marcia che va comunque presa come indicativa, entro la prima metà del 2025 tutto dovrà essere completato. «Stiamo lavorando alacremente per rispettare questa scadenza. Non vi sarà alcun cambio di destinazione er rapporto alle attuali infrastrutture, bensì solamente una sostituzione 1-1 dell'esistente», ha tenuto a precisare De Nigris.
Naturalmente tutti i cantieri saranno svolti con il nullaosta dell'Ufficio federale dell'aviazione civile.«Alla fine di questi lavori, eseguiti in stretta sinergia tra Cantone e promotori privati civili resterà libero un nuovo comparto centrale, prezioso, per una sede aeroportuale accogliente e funzionale, nel quale progettare in futuro una struttura multifunzionale con contenuti ‘civili’ quali la ristorazione, le aree di parcheggio, nonché la nuova sede della Direzione dell’aeroporto. Dalla sala, che ha seguito con interesse l'esposto, si sono levati vari interventi, alcuni anche critici: Valerio Caroni, a nome di Aelo Maintenance SA, ha lodato l'arrivo di una soluzione concreta a tutti i problemi con i quali l'attività aeroportuale fino a ora è stata confrontata (primo su tutti la mancanza di spazi adatti). Un toccasana anche per la Scuola di volo. Si è parlato anche della costruzione di un motel nel perimetro dello scalo, in modo da assicurare possibilità di pernottamento all'utenza. Spunto accolto da De Nigris, il quale ha indicato che questo contenuto potrebbe essere integrato nel nuovo stabile multifunzionale che dovrà essere oggetto di un concorso di progettazione. Marco Guscio, membro dell'Aero-Club della Svizzera, ha fatto presente che oltre Gottardo sono a conoscenza dei ritardi nello svecchiamento delle infrastrutture aeroportuali e che è tempo e ora che si proceda; Nicola Ravasi, presidente dell'Aero club Locarno, ha invitato il Cantone a tenere ben presente, nel discorso di sviluppo, l'allungamento della pista e la nuova illuminazione, progetti che da anni attendono di essere concretizzati e senza i quali non si va da nessuna parte.
Prima di parlare di nuova aviorimessa e uffici amministrativi, l'Alba, come detto, ha tenuto la propria assemblea. Occasione, per il suo co-presidente Fabio Käppeli per ripercorrere l'attività svolta nel 2022. Tra gli aspetti positivi evidenziati nel suo intervento, il già citato Hangar 1 provvisorio (per il quale sono andati i ringraziamenti a De Nigris e l'apprezzamento per il suo lavoro), il buon numero di soci (tra questi molti Comuni partner) e una fluida situazione finanziaria; tra le dolenti note, i due dossier fermi a Berna: il mini allungamento della pista in direzione di Bellinzona e il nuovo impianto illuminazione (la cui domanda di costruzione, da parte delle forze Aeree, dovrà essere ripresentata); una fase di stallo che preoccupa i soci dell'Alba, la cui pazienza in alcuni casi sembra essere agli sgoccioli: «La situazione - ha affermato Käppeli - si fa sempre più insostenibile; se ne parla da decenni, noi continuiamo a sollecitare il Cantone e gli uffici federali, di più non possiamo fare».
Va in questa direzione anche la lettera inviata al neoconsigliere federale Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e della comunicazione affinché acceleri le attese risposte. Giambeato Vetterli non ha usato giri di parole: «Sono 30 anni che parliamo di queste cose! Altrove in Svizzera i progetti sono andati avanti, alcuni scali dati per morti sono addirittura ‘risuscitati’. Adesso, poi, ci mancavano solo gli attacchi ai jet privati... È una cosa assurda!». Davide Pedrioli ha puntato il dito sull'eccessivo potere che hanno i servizi federali preposti a rilasciare preavvisi; ha pure biasimato il mancato coinvolgimento di rappresentanti dell'Alba nel gremio del Consiglio di Fondazione del Parco del Piano. Il futuro dello scalo, ha concluso Käppeli, passa anche dalla miglior conoscenza delle altre realtà che con l'aeroporto interagiscono. Da qui la necessità di consolidare i contatti con i propri soci e partner per meglio dialogare e difendere gli interessi di un polo che raggruppa oltre duecento posti di lavoro.