Abbiamo parlato con la psicologa Claudia Altea dei passi necessari per aiutare i giovani toccati dalla sparatoria in cui è morto il custode della scuola
Uno degli aspetti che più colpiscono della tragedia dei Ronchini di Aurigeno, è il numero di bambini, bambine, ragazzi e ragazze coinvolti, seppur in maniera e in misura diverse. Dai tre figli (due maschi e una femmina) della vittima, fino alle due figlie e ai due figliastri dell'omicida, passando per tutti gli allievi dell'Istituto Scolastico Bassa Vallemaggia, teatro della sparatoria. Proprio partendo da questi ultimi, abbiamo discusso di quanto capitato, e soprattutto delle conseguenze che potrebbe avere sui giovani e giovanissimi coinvolti, con Claudia Altea, psicologa e psicoterapeuta specializzata, tra le altre cose, in psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza.
Signora Altea, cosa vuol dire per dei bambini vivere una tragedia simile?
È difficile dirlo, lo potranno comprendere gli adulti vicini al bambino, eventuali specialisti, la scuola, i familiari che gli sono accanto. Da un lato, il significato che ogni bambino attribuisce all’evento e come questo viene vissuto da lui nel suo mondo interno, è sempre correlato a diversi fattori, tra cui per esempio il grado di esposizione e l’età del bambino. Dall’altro, un avvenimento di questo tipo produce effetti travolgenti che possono farlo sentire sopraffatto, impotente, incapace di formulare un pensiero che lo aiuti a organizzare la realtà e farvi fronte. In questo senso è utile capire dagli adulti che erano con i bambini che cosa hanno effettivamente visto e vissuto.
Come intervenire quindi per aiutarli a elaborare il tutto?
In queste situazioni, un lavoro importante e fondamentale è quello che effettua il servizio cantonale Care team Ticino, in collaborazione con l’Antenna di circondario per la gestione degli eventi traumatogeni nelle scuole, che intervengono proprio in situazioni di urgenza a supporto delle persone coinvolte. Un intervento imprescindibile il loro, poiché offre un contenimento, una presenza sensibile e attenta e un ascolto volti a ridurre il rischio di sviluppare un disturbo post traumatico da stress, o perlomeno a ridurne la durata. Le risposte dei bambini possono variare dall’ansia al panico, dalle preoccupazioni agli incubi. Ogni bambino va accolto nella sua specificità e non forzato a “tirare fuori” emozioni che magari necessitano di tempo per riemergere ed essere elaborate. L’importante è far arrivare al bambino la disponibilità all’ascolto offrendogli delle occasioni e delle facilitazioni in questa direzione.
In che misura quanto vissuto potrebbe comportare conseguenze future per i bambini? Come devono comportarsi in questo senso i genitori?
In questa fase, è utile pensare a quanto accaduto come a un “evento potenzialmente traumatizzante”. Questo aiuta a considerare l’evento in sé, ma anche a mantenere una prospettiva aperta al fatto che non esiste un rapporto di causa-effetto lineare tra un evento e un problema nel futuro. È difficile valutare quanto dureranno gli effetti sui bambini. Ora possiamo fare tanto per offrire quelli che noi psicologi chiamiamo “fattori di protezione”: ascolto, presenza e supporto. In questo senso la famiglia è fondamentale e deve essere in prima linea. Conoscono il loro bambino meglio di chiunque altro e questo può renderli attenti e presenti. Ci tengo a dire, anche come mamma, che in questi momenti è importante che i genitori siano anch’essi accolti e sostenuti nei loro timori e preoccupazioni in modo da poter essere di maggiore aiuto per i loro bimbi.
Non bisogna inoltre dimenticare i figli dell’uomo ucciso (nonché quelli della sua compagna e dello stesso omicida), che oltretutto avevano già vissuto l'uccisione della madre, accoltellata nel 2021 sempre per un delitto passionale...
Rispetto a questo preferisco non esprimere il mio pensiero. Mi sembra una situazione così delicata, complessa e dolorosa nella quale è alquanto difficile dare alcun parere. Affido totale fiducia agli specialisti che in questo momento si stanno occupando con cura e accoglienza di tutte le persone che necessitano di aiuto. E soprattutto per i figli della vittima resto fiduciosa e speranzosa e che possano trovare degli adulti che sapranno essergli accanto in questi tremendi eventi che la vita ha messo loro di fronte.