Locarnese

Vallemaggia, pene pecuniarie per i quattro bracconieri

I protagonisti dei raid notturni hanno accettato la condanna nei loro confronti. Non ha alcun legame con il caso il furto di materiale dei Pompieri

5 maggio 2023
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Sono stati condannati a pene pecuniarie e al pagamento di una multa (oltre alle spese giudiziarie) i quattro giovani domiciliati nella regione autori di episodi di bracconaggio avvenuti, in bassa Vallemaggia, lo scorso autunno. I quattro erano stati fermati dopo un lungo lavoro di verifica da parte dei guardacaccia dell'Ufficio caccia e pesca, che aveva poi trasmesso l'incarto al Ministero pubblico. Nei loro raid a caccia di selvaggina (in un periodo di chiusura dell'attività venatoria) avevano impiegato armi modificate e visori notturni per scovare le loro prede al buio. Uscite che avevano fruttato agli autori un bottino consistente e che gli inquirenti hanno rinvenuto durante i controlli in casa degli interessati. Il Ministero pubblico aveva in seguito emanato dei decreti di accusa nei loro confronti. I reati (promossi a vario titolo) sono quelli d'infrazione e contravvenzione alla legge federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici nonché d'infrazione alla Legge federale sulle armi. Sono state, come detto, proposte delle condanne a una pena pecuniaria sospesa (alcune decine di aliquote) con pagamento di una multa e delle spese giudiziarie. Le decisioni sono cresciute in giudicato poiché non oggetto di opposizione da parte degli interessati.

Da quanto abbiamo potuto appurare, i decreti di accusa non vanno messi in relazione con la denuncia del furto di un’apparecchiatura tecnica (telecamera termica) in dotazione al Corpo pompieri di Maggia, sparita dalla caserma. Furto che aveva spinto il Municipio valmaggese a sporgere denuncia contro ignoti. Si tratta quindi, contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, di un episodio che non sarebbe collegato alla vicenda del bracconaggio.

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