Brissago e Ronco s/Ascona insistono col Cantone per ottenere il riconoscimento della pista ciclabile alternativa, sicura e lontana dal traffico veicolare
“Via le biciclette dalla strada litoranea Ascona-Porto-Ronco-Brissago, arteria molto trafficata, dalla carreggiata in più punti alquanto stretta e priva di una separazione idonea. Per le due ruote questo tracciato rappresenta un pericolo latente. Anche gli automobilisti si trovano in estrema difficoltà perché è molto difficile, se non impossibile, sorpassare i ciclisti e il ciglio della strada non consente loro di scostarsi. È un attimo che succeda un incidente”. Ne sono fermamente convinte le autorità municipali dei Comuni di Brissago e Ronco s/Ascona, che da qualche anno, con una certa insistenza, stanno spingendo per la creazione e il riconoscimento di un tracciato ciclopedonale in collina.
Mercoledì, a Bellinzona, i rappresentanti municipali di Brissago si sono incontrati con i responsabili dell’Ufficio della mobilità lenta per veder di accelerare questa proposta. Come rileva il sindaco del Comune di confine, Roberto Ponti, dopo l’incontro, «l’idea è si contemplata nel futuro Piano d’agglomerato del Locarnese, PaLoc, ma da qui alla sua esecuzione passeranno ancora anni e non possiamo più aspettare a lungo. Prima o poi un incidente ci scappa e a quel momento sarà già tardi. Impossibile, inoltre, immaginare passerelle ciclabili lungo la riva, a valle della strada». La soluzione alternativa suggerita dalle autorità dei due Comuni rivieraschi, oltre ai tempi di realizzazione quasi immediati, consentirebbe notevoli risparmi finanziari: «i collegamenti stradali in collina, dal Monte Verità fino a Brissago, esistono già. Basterebbe semplicemente posare la necessaria cartellonistica e tutto sarebbe fatto. Non si tratta dunque di costruire nulla di nuovo e spendere milioni. Sfruttando via Gottardo Madonna (presto oggetto di una radicale riqualifica e destinata proprio alla mobilità lenta, ndr) si prosegue fino a Ronco s. Ascona. Qui si imbocca via Barcone, strada che attraverso i boschi conduce a Brissago. Nella discesa verso il lago si passa dal Sacro Monte. Ecco che i ciclisti avrebbero a disposizione un attrattivo e sicuro percorso, lontano dal traffico veicolare, in una zona oltrettutto interessante dal punto di vista panoramico».
Un’idea, quella del collegamento collinare, contemplata anche dal recente studio di Elia Frapolli, consulente ed ex direttore di Ticino Turismo, incaricato dal Municipio di Brissago di allestire un’analisi e proposte di possibile sviluppo per il settore in questione per i prossimi 20-30 anni. «Se concretizzeremo quest’opera, potremo inserirla nella rete ufficiale delle piste ciclabili e promuovere, così, l’immagine dei nostri due paesi anche da questo punto di vista» – conclude Roberto Ponti.
Il problema della sicurezza lungo la litoranea, prosegue Paolo Senn, sindaco di Ronco s/Ascona, «si è acuito negli ultimi anni con la diffusione delle biciclette elettriche e della possibilità del bike sharing (due le postazioni presenti nel nostro Comune); questa offerta ampliata dell’uso delle due ruote porta un numero crescente di appassionati a muoversi alla scoperta del territorio o, per altre ragioni di spostamento, in sella. Gente sovente anziana e non pratica della realtà, che corre seri rischi lungo la litoranea. Dobbiamo insistere molto affinché il turista ospite dei nostri Comuni si sposti con mezzi pubblici e biciclette ma per questo motivo è assolutamente necessario mettere a disposizione dei cicloamatori itinerari sicuri e attrattivi anche dal profilo paesaggistico e culturale, oltre a collegamenti bus efficaci. I lavori di messa in sicurezza e riqualifica di via Gottardo Madonna che abbiamo previsto vanno proprio in questa direzione».
Che il tratto Ascona-Brissago via litoranea non sia affatto di quelli da percorrere in tutta tranquillità, per i ciclisti lo sa benissimo anche l’Associazione Pro Velo Ticino, che non a caso tra i punti ‘delicati’ della rete infrastrutturale del territorio cantonale ha inserito anche questo collegamento. La piattaforma ‘Punti critici’ permette a chi pedala di segnalare e poi veder inseriti in una mappa online i tracciati ritenuti critici o pericolosi. Le segnalazioni raccolte sono in seguito analizzate e sottoposte alle istanze cantonali o comunali competenti con l’obiettivo di trovare una soluzione.