La storica società locarnese di atletica fatica a trovare collaboratori per organizzare i vari eventi e anche in comitato mancano forze fresche
Sos, volontari cercansi. A lanciare l’appello è la Virtus Locarno, storica società di atletica leggera fondata nel 1909 ma confrontata oggi con grandi difficoltà non tanto nell’attrarre giovani vogliosi di buttarsi in corse, salti e lanci (semmai il problema poi è tenerli), bensì persone che si mettano a disposizione per portare avanti l’attività e in particolare organizzare le gare.
«Effettivamente è così, facciamo sempre più fatica a trovare collaboratori che ci diano una mano nell’organizzazione e nella gestione delle varie manifestazioni – afferma Carlo Bizzozero, storico membro di comitato nonché presidente della Commissione tecnica della società locarnese, recentemente riunitasi in assemblea, alla quale hanno partecipato una sessantina di membri e durante la quale sono stati premiati per il 2022 i tesserati Joanne Hartmeier e Giona Erdmann –. A differenza di quello che accade in altri sport (penso ad esempio al calcio, nel quale bastano poche persone per far svolgere una partita), nell’atletica per organizzare un meeting servono almeno 4-5 persone per ogni disciplina, arrivando facilmente ad almeno una quarantina di collaboratori in totale, visto che una manifestazione media comporta una decina di specialità».
Una difficoltà nel reperire collaboratori (anche saltuari) riscontrata «dall’inizio del nuovo millennio. Le ragioni sono molteplici e sicuramente non per cattiva volontà, ma probabilmente la gente al giorno d’oggi ha molti più impegni, giovani compresi, con i genitori che di conseguenza sono costretti a dividersi tra le varie passioni dei figli. Mi sembra di aver inoltre notato un minor attaccamento alle realtà locali, forse anche perché la globalizzazione ha portato la gente ad allargare gli orizzonti e a guardare sempre più lontano. Fattostà che per una società come la nostra, anche solo poche persone possono fare la differenza e siamo piuttosto preoccupati».
Eppure secondo Bizzozero per aiutare la Virtus non ci vorrebbe molto… «Sull’arco di un anno organizziamo una decina di manifestazioni e in date note molto in anticipo, per cui non dovrebbe essere così difficile darci una mano. Non c’è bisogno per forza di entrare a far parte della società, ma se qualcuno volesse, sarebbe il benvenuto. Anche perché a livello di comitato devo dire che l’età media tende ad alzarsi e un po’ di forze fresche non farebbero male».
Un’altra tendenza negativa riscontrata è quella legata alla “fuga” precoce degli sportivi dalla società… «Il nostro gruppo conta tra i 100 e i 120 atleti, con un movimento giovanile molto importante che va però scremandosi sempre più con l’avanzare dell’età dei ragazzi. Molti mollano l’attività già con l’inizio del post-obbligatorio scolastico. Gli studi sono importanti, ci mancherebbe, ma nelle nostre fila abbiamo anche esempi di come sia possibile portare avanti con successo le due cose, penso in primis al nostro specialista dei 400 metri Daniele Angelella, che è riuscito a ottenere ottimi risultati a livello internazionale studiando medicina. È (anche) una questione di determinazione e di impegno. Guardando i risultati del 2022, si vede che sono stati molto buoni tra i giovanissimi (nati tra il 2005 e il 2013), ma poi più si avanza con l’età più diminuiscono i successi e gli atleti, perché sopra i 20 anni non ne abbiamo praticamente più. Anche in questo caso possiamo parlare di un trend negativo, perché guardando ancora più indietro fino alla stagione 1972, 50 anni fa, avevamo sì il famoso Pierino Pampuri che aveva 16 anni, ma quasi tutti gli altri avevano più di 20 anni. Oggi a quell’età sembrano già “vecchi”, visto che smettono quasi tutti».
Le particolari e complicate circostanze hanno spinto, in maniera anche un po’ inaspettata, due storici rivali a stringersi la mano… «Quattro anni fa assieme all’Unione sportiva Ascona abbiamo costituito la Comunità atletica Ascona-Locarno, proprio per far fronte alla carenza tanto di atleti quanto di collaboratori. Un passo che la dice lunga sull’emergenza che stiamo attraversando, perché la rivalità tra le due società è sempre stata molto accesa, fino a 30-40 anni fa ci si guardava in cagnesco e ancora oggi un passo quale ad esempio una fusione sarebbe impensabile, ma collaborare per far fronte alle difficoltà attuali era vitale per entrambe le realtà. Noi della Virtus siamo più specializzati nei lanci, l’Usa nei salti, mentre perlomeno per quel che riguarda le corse è diventato molto più facile gestirle rispetto al passato, grazie alle nuove tecnologie come il cronometraggio elettronico. Di questo passo però anche insieme sarà sempre più difficile continuare a proporre tutti i nostri eventi».