Organizzatori soddisfatti per le 10mila persone sulle due serate, ma qualcuno lamenta ‘caos organizzativo’ alla risottata della domenica
«È stata una grande Stranociada, siamo contentissimi».
Lorenzo Manfredi, presidente dell’Associazione Locarnaval, non ha dubbi nell’affermare che il Carnevale locarnese è tornato, dopo due anni di stop, con il botto. E che buona parte del merito di questo successo è da attribuire alle scelte, per certi versi anche coraggiose, effettuate dagli stessi organizzatori, che hanno deciso di anticipare di un paio di settimane l’edizione 2023 (in modo da evitare la concomitanza con il Rabadan), di raddoppiare le serate aggiungendo quella del sabato sera e di proporre un percorso e un capannone principale in Piazza Sant’Antonio più grandi. «Abbiamo centrato il sei al lotto, rifaremmo esattamente le stesse scelte – prosegue Manfredi –. Venerdì sera sono arrivate circa 4mila persone, in linea con gli anni passati, mentre sabato abbiamo davvero fatto il botto, c’erano almeno 6mila persone e l’ambiente era incredibile. È stato davvero emozionante vedere giovani e meno giovani cantare e ballare tutti insieme sulle note di Cristina D’Avena».
Manfredi sottolinea poi, affiancato anche da Re Pardo II, dalla nuova Regina e dal Primo ministro del regno locarnese, che «tutto si è svolto senza incidenti, non abbiamo avuto problemi di sicurezza e di ordine pubblico (eccezion fatta per un piccolo atto vandalico compiuto in uno spazio privato, ndr) e questo è forse l’aspetto che ci dà maggior soddisfazione. Ma non perché siamo stati bravi noi, bensì perché questo dimostra che carnevale non deve per forza far rima con violenza, si può festeggiare tutti assieme in allegria, come hanno fatto oltre 10mila persone questo weekend a Locarno».
Parole condivise come detto anche dal Primo ministro Antonio, fondatore della Stranociada nel 1998 e che ha voluto sottolineare come «domenica mattina assieme al re e alla regina (nonché alla guggen Lipa Band) siamo andati a trovare come da tradizione gli ospiti dell’Istituto per anziani San Carlo di Solduno e, dopo due anni di Covid, è stato un momento emozionante per tutti».
A proposito di Solduno, Manfredi ricorda come «sabato prossimo (11 febbraio, ndr) diamo appuntamento a tutti al Carnevale di Ribellonia, siamo sicuri che sarà un’altra bella festa. E non dimentichiamo che la Stranociada si chiuderà ufficialmente con la riconsegna delle chiavi della città al sindaco venerdì 17 febbraio, giorno in cui si terrà anche il corteo delle scuole».
Il grande successo delle serate di venerdì e sabato si è confermato anche domenica, diventando addirittura "incontenibile". Alla risottata per tutta la popolazione in Piazza Grande, si sono infatti presentate migliaia di persone e alcune di queste se ne sono andate… a pancia vuota. Diversi partecipanti ci hanno infatti testimoniato un certo «caos organizzativo – ci racconta una persona presente in Piazza con i suoi cari –. Si sono attirate centinaia e centinaia di persone, tantissime famiglie con bambini, che in molti casi dopo due ore di fila erano ancora ben lontane dal raggiungere il risotto e hanno restituito i buoni acquistati (dopo una precedente fila)».
«Purtroppo siamo stati in un certo senso vittime del nostro successo, in piazza c’erano forse 4mila persone ma abbiamo potuto servire "solo" 2’200 porzioni di risotto. Ne avremmo servite anche 4mila, ma è impossibile, a meno di allargare la Piazza Grande buttando giù qualche palazzo. Scherzi a parte, siamo molto dispiaciuti di non aver potuto servire tutti, cercheremo di migliorare per l’anno prossimo, magari nelle tempistiche, ma ribadisco che più di così è difficile fare».