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Scintille tra Gordola e la Sopracenerina sulle tariffe

Nuova lettera dal Municipio al CdA della Ses per fare chiarezza sui costi di produzione e i prezzi applicati. Dividendi? ’Si può rinunciare’

4 febbraio 2023
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"Cara Società elettrica sopracenerina (Ses), ti chiediamo di rinunciare all’erogazione dei dividendi, di ridurre le tariffe e di sostenere adeguatamente e durevolmente l’immissione di energia in rete". Firmato: il Municipio di Gordola. Esecutivo che non molla e che, a seguito della risposta del Consiglio d’amministrazione della Ses alla sua precedente lettera, ribadisce la propria idea sul controverso tema delle tariffe e dei rincari. In uno scritto inviato negli scorsi giorni al Cda (con copia a tutti i Comuni azionisti), il Municipio gordolese torna su alcuni spunti oggetto della precedente richiesta. A cominciare, appunto, dalle tariffe per l’anno in corso. "Le vostre giustificazioni e i confronti nazionali purtroppo non considerano che nel comprensorio Ses vi è un’importante produzione idroelettrica a costi attorno ai 5 cts/kWh e che la vostra Società avrebbe dovuto assicurare energia alla propria utenza a questi prezzi. Il mercato elettrico offriva questa energia a queste tariffe e avreste dovuto approvvigionarvi di conseguenza".

Inosservanza della legge sull’approvvigionamento

L’Amministrazione gordolese ribadisce "che quanto è stato fatto dal vostro ente non rispetta la Legge sull’approvvigionamento elettrico nella quale la Confederazione chiede esplicitamente alle aziende distributrici – visto il passaggio alla semi liberizzazione – di proteggere e garantire un’adeguata erogazione ai clienti vincolati, a costi corretti (tariffe adeguate). Giustificate le tariffe Ses in base ai prezzi del mercato europeo attualmente molto elevati; chiediamo come mai, quando per diversi anni questi ultimi erano scesi ai minimi storici (2,8 cts/kWh), questo non si sia ripercosso sulle tariffe ai consumatori?".
Altro tema controverso, quello della sovrattassa ‘Tiacqua’:"La vostra sovrattassa è sempre stata giustificata e venduta all’utenza come sovrattassa per la fornitura di energia idroelettrica al 100% ticinese, così da compensare il maggior costo rispetto al mercato europeo (costo dell’idroelettrico ticinese che sappiamo essere tra i 4 e i 6 cts/kWh). È quindi incomprensibile e scorretto pretendere per il 2023 12,7cts/kWh. In questo senso riteniamo l’incasso della sovrattassa scorretto e ne pretendiamo la sua restituzione. Chiediamo pure a quanto ammonta il margine Ses sull’energia, se i prezzi di mercato stagnavano al di sotto di 5-6 cts/kWh mentre comunque le vostre tariffe sono sempre state superiori a 8 cts/kWh. I consumatori vincolati non hanno mai approfittato di questa ‘stagnazione’, contrariamente ai non vincolati ai quali avete offerto energia anche a meno di 6 cts/kWh".

La questione delle peculiarità territoriali

La disamina municipale non risparmia neppure la tassa d’utilizzo rete: "Siamo ben coscienti che la Ses ha un comparto a bassa intensità, ma vi sono aree (agglomerati urbani) comunque a grande densità dove si trova gran parte degli 80’000 utenti. Occorre poi segnalare che anche nelle aree urbane densamente edificate si vedono ancora molte vecchie linee aeree il cui valore patrimoniale è minimo. Il vostro confronto non è quindi corretto. Se poi abbiamo situazioni molto poco redditizie dal punto di vista infrastrutturale, a causa del territorio montano a bassa densità abitativa, ci chiediamo se sia sempre necessario interrare, per rapporto a una corretta manutenzione e a un ammodernamento. Leggendo i vostri piani d’investimento vediamo che si aggirano sui 750 milioni per i prossimi 25 anni, dopo i 250 milioni già spesi negli ultimi 8 anni; importi notevoli giustificati anche per recuperare quanto non fatto in passato. Ci chiediamo quali saranno le ripercussioni di questi investimenti sulla tassa d’utilizzazione di rete già ora molto elevata nel confronto cantonale. Se nel passato il legislatore prevedeva l’uniformità delle tariffe dell’elettricità su tutto il territorio ticinese, adesso Ses ci sta portando a estremi ormai ingiustificabili. Costi rete troppo elevati che giustificate con il difficile territorio, il quale però produce energia elettrica in grandi quantità a costi molto contenuti". L’esecutivo fornisce qualche cifra a supporto della propria tesi: "Nel comprensorio Ses, intensamente sfruttato idroelettricamente, vengono prodotti circa 3’000 GWh/anno a 4-6 cts/kWh, quando ai consumatori vincolati l’energia elettrica costa ben 12,7 cts/kWh, quindi nessun beneficio per loro, già peraltro penalizzati dai costi che il territorio genera sugli impianti di distribuzione. Ci chiediamo se le diverse situazioni particolari dovute alle peculiarità paesaggistiche non debbano essere finanziate diversamente (ad esempio con i fondi per la politica regionale, oppure riciclando la tassa d’uso accresciuto suolo pubblico che attualmente va ai Comuni: tassa che – a fronte di questa situazione – riteniamo non abbia più alcun senso, se non quello di tartassare il consumatore). Ci permettiamo di chiedervi quanta energia elettrica, consumata nel comprensorio da voi servito, non è fatturata in base al consumo (senza contatori), a quanto ammontano le perdite e quanta energia viene offerta gratuitamente come sponsorizzazione a manifestazioni. Chiediamo infine se sia corretta l’informazione su sconti o tariffe di favore da voi applicati a clienti vincolati (personale), sia sul consumo che sugli allacciamenti".

Misure di risparmio poco efficienti

L’ultimo capitolo riguarda le misure di risparmio: "Quelle che ci avete esposto sono a bassissima efficienza e senza alcun riscontro effettivo (per esempio il portale Munx). Giusto sensibilizzare i giovani, ma ancor più smetterla di concedere riscaldamenti elettrici diretti esterni per terrazze e simili e soprattutto agire proattivamente in modo serio per eliminare e sostituire i numerosissimi riscaldamenti diretti che in passato avete concesso nel comprensorio. Sulla diminuzione dei consumi, a ottobre ci segnalate un -4,7% nel comprensorio, a fronte di quanto registrato a livello nazionale, dove i consumi sono scesi da 4’739 a 4’004 GWh, corrispondente a -15% (dato Swissgrid). Riteniamo interessante la promozione della sostituzione di riscaldamenti elettrici, che va tuttavia concretizzata con la nostra proposta che, invece, considerate essere di competenza cantonale o comunale. Si tratta pur sempre di clienti Ses, di conseguenza disponete delle informazioni relative ai comuni dove sono in esercizio questi impianti".
L’auspicio conclusivo di Gordola è che la Ses rinunci all’erogazione dei dividendi, si impegni a ridurre le tariffe e a sostenere adeguatamente e durevolmente l’immissione di energia in rete.