Locarno

Affittacamere, nei Comuni la verifica è diventata una ‘gimcana’

La Città risponde ad Angelini Piva e cofirmatari sull’introduzione della nuova procedura per gli alloggi ad uso turistico messi sulle piattaforme online

Turismo
(Ti-Press)
31 gennaio 2023
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"Il nuovo articolo 21a della Legge sul turismo (LTur) comporta un onere non indifferente per gli enti locali chiamati ad applicarlo per quanto di loro competenza. L’impegno non si limita alla semplice apposizione di un visto, ma consiste in una verifica precisa della tipologia di alloggio per rapporto alle disposizioni della Legge edilizia (Le) e della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear), con l’avvio, se necessario, di un’apposita procedura edilizia".

Lo premette il Municipio di Locarno nella sua risposta all’interrogazione di Barbara Angelini Piva (prima firmataria) sull’entrata in vigore (il 1. febbraio ‘22) di una nuova procedura per gli alloggi ad uso turistico offerti in locazione sulle piattaforme online (come Airbnb, Booking e altri). "Ai detentori di alloggi già sottoposti alla Lear il numero identificativo è stato trasmesso automaticamente – scrive Angelini Piva unitamente a Simone Beltrame, Mattia Scaffetta, Giuseppe Abbatiello, Luca Jegen, Pier Mellini, Francesca Machado-Zorrilla, Marko Antunovic e Matteo Buzzi –, mentre gli altri interessati avrebbero dovuto nel frattempo iscriversi tramite la piattaforma creata online dall’Azienda Turistica Ticinese e il termine di un anno per richiedere il numero identificativo sta per scadere".

Con l’interrogazione veniva chiesto se il Municipio abbia fatto informazione; quante nuove iscrizioni sono state comunicate da Att a Locarno da febbraio a oggi; se il Comune sia a giorno con le verifiche di sua competenza sull’idoneità degli oggetti che non sottostanno alla Lear; e se tra gli oggetti iscritti si sia riscontrata "la necessità per i proprietari di inoltrare una domanda di costruzione per cambio di destinazione in attività commerciale (affittacamere)?".

‘Informati in ritardo’

La Città ricorda le "grosse discussioni" suscitate dalla tematica, "già a partire dal ritardo con il quale i Comuni sono stati informati su modalità di accesso e d’impiego della nuova piattaforma". Ma il dibattito "si è incentrato in modo particolare sulle incongruenze tra le varie disposizioni legali" in gioco. Già l’Associazione dei Comuni ticinesi e i singoli Municipi avevano sollecitato il Cantone richiedendo "una risposta concertata fra i vari servizi cantonali ai quesiti che i Comuni stessi hanno presentato". Questo poiché, come detto in entrata, l’onere a carico dei Comuni non è indifferente.

Considerazioni, queste, per altro sottoscritte dal governo in una lettera sul tema inviata a Locarno in ottobre; governo che "aveva specificato meglio la situazione per quanto riguarda la differenza tra alloggi in zona e fuori zona edificabile"; "aveva anticipato che il Regolamento di applicazione della Legge edilizia sarebbe stato modificato per fissare formalmente il limite dei 90 giorni annuali di affitto a scopo turistico, per determinare l’obbligo del cambio di destinazione"; e "aveva precisato la possibilità di richiedere una proroga fino al 30 giugno 2023".

‘A giorno’ con 59 iscrizioni su 219

Poi, nello specifico delle domande, la Città nota che fare informazione è compito di Cantone e Agenzia turistica, e, con esse, dei media. A Locarno – che ha anche creato un apposito indirizzo email – sono comunque pervenute 219 iscrizioni, ma "la difficoltà oggettiva nell’applicazione delle nuove disposizioni non ci ha permesso di dare seguito compiutamente al compito che la Ltur ci ha affidato". Anche per questo Locarno aveva ottenuto la proroga. Ne consegue che "le verifiche finora effettuate sono state soltanto 59, ognuna delle quali è stata oggetto di una procedura edilizia per cambiante di destinazione". A stretto giro di posta, comunque, la Città provvederà ad avviare le procedure rimaste sospese, "in modo da formalizzare l’attribuzione del numero identificativo a tutti coloro che si sono annunciati, entro il termine del 30 giugno 2023".