Bosco Gurin

‘Il metrò con la Formazza? Imponente e fuori scala’

Per la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio, il rischio è quello di deturpare il territorio e rendere il villaggio un parco dei divertimenti

20 gennaio 2023
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Non a tutti l’idea di un collegamento sotto la montagna tra il villaggio alto valmaggese e la Valle Formazza piace. La Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio, per mano del suo presidente Raimund Rodewald, ha infatti preso posizione, in maniera assai critica, sul progetto. Lo fa riferendosi all’inserimento, nel Piano direttore cantonale, dei piani di realizzazione della funicolare sotterranea. Sorpresi del fatto che questo inserimento sia già dato per acquisito ("malgrado la mancanza di ogni studio di dettaglio sugli effetti ecologici e della pianificazione del territorio"), la Fondazione solleva tutta una serie di criticità legate all’idea. Aspetti che potrebbero "mettere a rischio i valori e le caratteristiche di Bosco Gurin, sia paesaggistiche, sia culturali, sia storiche".

Ambientalisti non coinvolti

A cominciare da quelli procedurali e metodologici: "Innanzitutto, lamentiamo uno scarso o inesistente coinvolgimento delle associazioni ambientalistiche per la realizzazione di un progetto di così forte impatto. In aggiunta, legalmente è sbagliato inserire un progetto col grado di consolidamento prima che sia stato valutato da questo punto di vista. Riteniamo che la discussione aperta con la comunità sia un tassello fondamentale per elaborare un progetto sensibile alle necessità e ai valori della popolazione direttamente coinvolta. In più è assolutamente necessario prendere sul serio la difficile discussione di una simile iniziativa in una comunità così piccola come Bosco Gurin. È vero che il progetto è stato presentato alla popolazione il 15 dicembre 2021, ma rimarchiamo anche che alla stessa serata sono state sollevate domande e perplessità, le quali non sono mai state evase o non hanno finora ricevuto una risposta soddisfacente".
In secondo luogo, "notiamo che la documentazione fornita a sostegno riguarda quasi unicamente gli aspetti economici del progetto, senza nemmeno citare lo stravolgimento che sia il cantiere che l’opera avrebbero sul paesaggio, sulla cultura del villaggio e sulla sua popolazione. Si tratta di un’opera imponente, ‘fuori scala’ per il contesto in cui viene inserita e che, quantomeno, necessita un meticoloso approfondimento delle ripercussioni che potrebbe avere al di là della formazione di posti di lavoro e d’indotto economico". Lascia perplessi i vertici della Fondazione, inoltre, il problema dell’accesso a Bosco Gurin, "che non verrà migliorato per i ticinesi ma solo per gli italiani. Perché, dunque, il Cantone trascura l’utenza ticinese?".

L’impatto turistico sull’ambiente e il villaggio

Nel dettaglio dell’opera (caratteristiche tecniche e dimensioni), i firmatari hanno da ridire sugli elementi di contorno, in particolare la ‘scala’ del progetto rispetto alle attuali infrastrutture di un paese di pochi abitanti. "Il progetto prevede di portare a Bosco Gurin una media di 360 persone al giorno, con un potenziale massimo di 1’800 persone. A prima vista potrebbero sembrare piccole cifre, ma raffrontate alle strutture locali sono enormi. Intendiamo sollevare la riflessione su cosa significhi questo progetto a livello di strade, posteggi, ristorazione e alberghi, acquedotto, canalizzazioni e qualsiasi altra infrastruttura. Riteniamo che sia decisamente sovradimensionato per il contesto in cui viene inserito".
La disamina prosegue con gli aspetti gestionali ed economici ("è molto rischioso che l’amministrazione/proprietà di una simile opera sia attribuita a una società privata, con una partecipazione pubblica inferiore al 3%. Una riflessione sulle garanzie di esercizio a lungo termine è doverosa. Se la società privata va in fallimento tocca al Comune prendersi l’onere di rimediare al danno"), quelli sociali e culturali (con le peculiarità della comunità walser e del suo villaggio, insignito del Label ‘Borghi più belli della Svizzera’ nel 2020, messe a rischio).
Al tirar delle somme, per gli ambientalisti "la realizzazione di quest’opera snatura profondamente il paese di Bosco Gurin, facendolo diventare unicamente un’attrazione turistica fine a sé stessa e perdendo la sua identità e specificità. Un villaggio dalle peculiarità storiche, paesaggistiche e culturali uniche verrebbe definitivamente distrutto per lasciare spazio a un parco dei divertimenti".