Alcune classi dei Saleggi hanno approfondito la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, mentre il Comune di Locarno è ufficialmente ‘amico dei bambini’
Il diritto di andare a scuola e di imparare, ma anche il diritto di giocare, di mangiare, di riposarsi, di venir curati, di informarsi. Il diritto di avere una famiglia, o "semplicemente" di essere felici. Sono solo alcune delle riflessioni e delle emozioni espresse, sia a parole sia attraverso dei disegni (esposti e accessibili al pubblico fino a domenica 20 novembre al Palacinema), dai bambini di prima, seconda e terza elementare delle scuole elementari Saleggi di Locarno, che mercoledì si sono ritrovati proprio al Palacinema per vivere un momento di condivisione, quale conclusione ideale di un percorso iniziato a settembre. Un lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento – proposto dalla Città nello spirito della certificazione Unicef quale "Comune amico dei bambini" – che ha portato gli allievi a scoprire e approfondire la Convenzione dei diritti dell’infanzia approvata il 20 novembre 1989 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la quale sanciva per la prima volta che tutti i bambini hanno diritti, basandosi su quattro principi fondamentali: il diritto alla parità di trattamento, alla salvaguardia dell’interesse superiore del minore, alla vita e allo sviluppo, all’ascolto e alla partecipazione.
«Ci siamo suddivisi i diritti tra le varie classi e ognuna al suo interno li ha approfonditi – ci spiega Cecilia Schandroch, insegnante di una terza elementare che assieme alle altre sezioni mercoledì ha assistito al racconto in forma semi-teatrale "I Diritti dei bambini raccontati in un album di fotografie", ideato e narrato dalla docente Elena Ruggieri –. Ad esempio nella mia ci siamo divisi in gruppi e i bambini hanno realizzato dei poster che sono stati utilizzati per la storia di Elena. È stato molto interessante scoprire quali diritti conoscevano già e quali invece no, e devo ammettere di essere rimasta stupita in positivo. I bambini si sono dimostrati molto presi dalla tematica e molti di loro sono stati in grado di individuare i vari diritti e di spiegare perché secondo loro sono così importanti. Non era scontato, visto anche che a questo progetto hanno partecipato classi solo fino alla terza elementare. È stato proprio bello sentire bambini tra i sei e gli otto anni affermare "io ho il diritto di essere curato, di stare bene e di avere una famiglia che mi vuole bene"».
La giornata speciale è stata anche l’occasione per il Municipio di Locarno di ricevere ufficialmente la certificazione "Comune amico dei bambini", un’iniziativa dell’Unicef che mira a migliorare l’ambiente di vita dell’infanzia valutando il rispetto dei diritti alla protezione, al sostegno, alla parità di trattamento e a essere ascoltati dei minori in svariati settori, quali ad esempio amministrazione, politica, scuola, salute e tempo libero. Un riconoscimento ottenuto – dopo un processo lungo circa cinque anni – dalla Città sul Verbano nel febbraio 2021, quale primo e a oggi ancora unico Comune ticinese.
«Siamo orgogliosi di poter venir considerati un faro a livello cantonale in questo ambito e come tali speriamo di poter attirare su questa via altri Comuni – le parole del Sindaco locarnese Alain Scherrer –. Un riconoscimento che ci rende fieri e che si è già tradotto in un impegno concreto contro ad esempio la povertà educativa e nel riconoscere il ruolo fondamentale dei nostri giovani, che valorizziamo facendoli partecipare al processo evolutivo, ma soprattutto ascoltandoli. L’attenzione va infatti posta su ciò che ancora resta da fare, ed è tanto».
La funzione di "faro" di Locarno è stata sottolineata anche dalla Direttrice Unicef Svizzera e Liechtenstein, Bettina Junker, nonché dalla vicedirettrice (e una dei tre delegati per il Ticino) Nadia Dresti, che da locarnese si è detta «orgogliosa» e speranzosa che «l’esempio del mio Comune venga seguito da altri per permettere ai nostri bambini e giovani di crescere in un ambiente sano e protetto, rendendoli così più forti e sicuri per assieme costruire un futuro solido per il nostro cantone».
Dal canto suo Nancy Lunghi ha sottolineato come «l’iniziativa "Comune amico dei bambini" impegna la nostra Città a includere il più possibile le prospettive e le necessità delle bambine, dei bambini, delle giovani e dei giovani. Un progetto quindi, che ci permette di costruire in maniera partecipata una Città a misura delle nuove generazioni, quindi una Città che sa guardare al futuro».
Alla capadicastero Socialità, giovani e cultura abbiamo quindi chiesto quali saranno i prossimi passi della Città… «Locarno è storicamente un Comune aperto e attento ai progetti per i più giovani e vogliamo proseguire su questa strada. Ad esempio a breve partirà il progetto di intervento precoce, particolarmente partecipativo e che in sostanza prevede una ricerca tra pari per capire dove intervenire come Città. Continueremo poi a lavorare con i vari Midada, Pro Juventute e Fondazione Gabbiano (progetto di prossimità del Locarnese), sempre per il bene di giovani e giovanissimi».