Una cinquantina di persone ha partecipato all’incontro voluto per ringraziare chi ha guidato l’istituto per 35 anni
Un seminario, con una cinquantina di partecipanti, si è svolto nei giorni 14 e 15 ottobre a Locarno, per omaggiare Michele Bianda, che è stato alla guida dell’Irsol (Istituto di ricerche solari Aldo e Cele Daccò Locarno) per 35 anni, quindi fin dalla sua fondazione nel 1987. Tema dell’incontro: approfondimenti della polarimetria solare ad alta precisione, per decenni obiettivo principale della ricerca di Irsol. "Desideriamo celebrare la carriera scientifica e la leadership istituzionale di Michele Bianda con i colleghi e con coloro che hanno contribuito allo sviluppo dell’istituto", ha sottolineato la nuova direttrice dell’Istituto Svetlana Berdyugina. Attualmente, tra personale fisso e ricercatori, all’Irsol lavorano una quindicina di persone, grazie soprattutto ai fondi competitivi vinti per progetti finanziati dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica e dall’Unione europea. Ma all’inizio, nel 1988 quando l’istituto è stato acquisito dalla fondazione Firsol, c’era soltanto Bianda. Sotto la sua guida il telescopio e la strumentazione sono stati aggiornati e ulteriormente sviluppati in stretta collaborazione con l’Istituto di astronomia dell’Eth Zürich, diretto da Jan Stenflo fino al suo pensionamento nel 2007. Questa collaborazione ha portato l’Irsol all’avanguardia nel campo della spettropolarimetria solare, sia come sviluppatore chiave sia quale base del polarimetro solare per immagini di elevate prestazioni Zimpol. Nel 2012 l’Irsol è stato riconosciuto quale istituto di ricerca d’importanza nazionale e questo gli ha consentito di portare nei propri ranghi scienziati di spicco con prospettive a lungo termine nonché, grazie ai fondi competitivi acquisiti, di reclutare ricercatori post-dottorato e dottorandi. A seguito di questi traguardi, l’istituto è stato prima associato nel 2015 e poi nel 2021 affiliato all’Usi. Una storia di successo che, non senza qualche ostacolo nel corso degli anni, Michele Bianda ha trasformato da piccolo istituto a solida realtà scientifica, ben inquadrata nella realtà universitaria ticinese e con interessanti prospettive di ricerca di livello internazionale.