I lavori, sospesi per verifiche sui maggiori costi, verranno riavviati immediatamente su ordine dell’Ufficio federale dei trasporti
Prima la sospensione dei lavori, che aveva sollevato un’ondata di critiche, poi le verifiche e ora la decisione di far ripartire il cantiere con effetto immediato. Il raddoppio del binario tra Contone e il Ponte sul Ticino, per completare le migliorie sulla linea Locarno-Bellinzona, aveva subìto un repentino stop. La questione chiave: l’aumento milionario dei costi, legato anche alla realizzazione di un nuovo sottopasso alla Monda, peraltro concordata già nel 2017.
L’interruzione aveva suscitato molte reazioni: dai sindaci di Locarno e Gambarogno, al Dipartimento del territorio, passando per i consiglieri nazionali Fabio Regazzi (Il Centro, Ppd) e Bruno Storni (Ps), che recentemente hanno incontrato rappresentanti dell’Ufficio federale dei trasporti (Uft) e del Datec.
Al consigliere di Stato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, è giunta ora la risposta dell’Uft, che conferma di essere "a conoscenza degli accordi e delle assicurazioni cui si è giunti nell’ambito delle varie procedure su una soluzione sostenibile per la sostituzione dei passaggi a livello nella regione della Monda, nonché delle interdipendenze con l’offerta Tilo e delle misure infrastrutturali necessarie allo scopo nell’ambito del programma d’offerta Prossif 2035".
Lo stesso Ufficio ricorda il suo ruolo: rappresenta la Confederazione quale committente di progetti ferroviari e si adopera per una loro realizzazione nel rispetto degli obiettivi, dei costi e delle scadenze. La realizzazione stessa dei progetti spetta poi alle Ffs, che vi provvedono su incarico dell’Uft. "Le Ffs – si legge ancora nella lettera – sono tenute a un impiego economicamente efficiente delle risorse messe a loro disposizione dalla Confederazione. Poiché nel presente caso, nonostante tutti gli accorgimenti adottati, un tale impiego non è possibile, ci siamo visti costretti a fermare all’ultimo momento i lavori". L’Uft ha incaricato le Ffs di trovare una soluzione per ridurre i costi senza rimettere in discussione né il programma d’offerta né gli accordi per il sottopasso.
Dalle verifiche e dagli approfondimenti "è emerso che, purtroppo, non sono possibili ottimizzazioni o risparmi significativi sul fronte dell’infrastruttura, mentre è confermato il fabbisogno in merito all’ampliamento previsto dell’offerta (incluso il terzo binario Bellinzona-Giubiasco). Considerata la mancanza di alternative adeguate e lo stato di avanzamento del progetto, abbiamo dunque deciso di realizzare la variante di base, come disposto il 25 aprile, e di finanziare i costi aggiuntivi. Si deve pertanto stilare un nuovo calendario dei lavori e avviarli immediatamente".
L’Uft richiederà alle Ffs di compensare i costi aggiuntivi nel quadro del programma di investimenti Prossif 2025 "e seguirà da vicino i progetti di ampliamento in Ticino, intervenendo immediatamente in caso di rischio di superamento dei costi".