Un testimone racconta gli attimi che hanno preceduto il pestaggio avvenuto nella rotonda di Piazza Castello ai danni di un richiedente l’asilo srilankese
Il video-shock che ha iniziato a circolare sulle bacheche Facebook e nelle chat di WhatsApp di molti locarnesi (e non solo) martedì sera, immortala unicamente il momento in cui si è svolta la brutale aggressione ai danni del 26enne richiedente l’asilo srilankese (dimorante in Svizzera tedesca) da parte di un gruppo di almeno sei persone (di cui due dalle immagini sembrerebbero ragazze). Quello che è successo prima e che potrebbe in parte spiegare la dinamica dei fatti, lo ha raccontato alla Regione una persona presente venerdì sera a Locarno.
«Cinque minuti prima del "fattaccio" stavo transitando con un amico sotto Piazza Castello (tra la piazzetta Remo Rossi e il sottopasso che dà accesso alla rotonda, ndr), dove ci siamo fermati quando abbiamo incontrato altri conoscenti – ci racconta il testimone, che preferisce rimanere anonimo –. A un certo punto un ragazzo (la futura vittima dell’aggressione, ndr) si è avvicinato a un altro gruppetto di persone con atteggiamento provocatorio. I toni si sono subito alzati e il ragazzo (sempre il 26enne srilankese, ndr) ha tirato fuori un coltello e ha provato a colpire chi gli stava attorno. A quel punto tutto il gruppo si è messo a spingerlo per cercare di neutralizzarlo».
Ed è qui che il nostro interlocutore è rimasto coinvolto in prima persona, rischiando non poco… «Praticamente a un certo punto me l’hanno spinto addosso, lui ha provato ad accoltellarmi, ma sono riuscito a schivare il colpo e ad allontanarlo con una spinta. Poco dopo si è girato e se n’è andato verso la rotonda. Anche io e il mio amico ci siamo allontanati, nella direzione opposta, verso casa visto che erano ormai le due di notte, ma poco dopo la nostra attenzione è stata richiamata da delle urla e ci siamo affacciati sulla rotonda», assistendo da lontano all’aggressione "finale".
Nel filmato, della durata di circa un minuto, si vede un gruppo di ragazzi inveire (sembrerebbe in inglese) contro il giovane srilankese e lanciarli dei sassi, incitandolo allo scontro. Un invito che il malcapitato (il quale secondo chi filma ha un coltello in mano, ma dalle immagini è impossibile stabilirlo) accoglie, iniziando a correre contro i suoi aggressori, che però lo accerchiano e, colpendolo con una grossa pietra, lo fanno cadere a terra. A questo punto il branco diventa incontenibile: un giovane colpisce con il suo skateboard la vittima alla testa e anche gli altri (escluse forse le due ragazze) a turno si fiondano su di lui, sferrando calci e pugni al ragazzo ormai a terra indifeso. In schiena, in pancia e ancora sul capo, mentre si sente gridare "basta". Qualcuno raccoglie persino la grossa pietra e gliela scaglia nuovamente addosso, sulle gambe. Stufi – o soddisfatti – del "lavoro", il gruppo si allontana, lasciando la vittima a terra agonizzante. Si vedono altre persone che si avvicinano timidamente al ragazzo aggredito, poi il filmato si interrompe.