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‘Naturalmente accompagnati’ lungo il sentiero del Bosco di Maia

La riserva forestale di Losone si arricchisce di un rinnovato percorso didattico e di un nuovo progetto in favore dei bambini (e dei docenti) delle scuole

Una riserva naturale a due passi dal centro urbano
(Responsiva)
12 settembre 2022
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Una gemma incastonata tra lago e montagne che oggi brilla più che mai grazie a un rinnovato sentiero e un nuovo progetto didattici. Stiamo parlando della riserva forestale Bosco di Maia, un’area protetta di oltre 100 ettari immersa nel suggestivo paesaggio collinare del comune di Losone e caratterizzata da una vegetazione lasciata del tutto all’evoluzione naturale, fatta eccezione per interventi con finalità naturalistiche e per tagli di sicurezza lungo gli alvei dei corsi d’acqua e i sentieri escursionistici. Una zona che presenta quindi contenuti naturalistici e forestali di grande pregio e che accanto a uccelli, mammiferi e svariate altre specie vegetali, fungine e animali, nelle sue zone umide ospita un’importante presenza di anfibi e rettili. Il tutto a portata di… camminata, visto che è l’unica riserva forestale letteralmente a due passi da un centro urbano al Sud delle Alpi, e di conseguenza quella di più facile accesso.

Caratteristiche quasi uniche di cui il Patriziato – proprietario dell’intero fondo su cui si erge il Bosco di Maia – e lo stesso Comune di Losone hanno ben presto intuito le potenzialità, portando la zona a diventare, nel 1998, uno dei primi parchi protetti del Ticino. Iscritto nell’Inventario dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale (Ifp), nel 2020 è salito di un ulteriore gradino diventando riserva ai sensi della legislazione forestale federale e cantonale. Il sentiero educativo risale per contro già alla fine degli anni 80, a cui si è aggiunta nel 2000 la Scuola nel Bosco, struttura che promuove attività a contatto con la natura rivolte principalmente ai bambini. E proprio il "vecchio" percorso che si snoda attorno alla Collina di Maia è stato oggetto negli ultimi anni di un importante restyling, da cui è nato il nuovo sentiero didattico, che verrà inaugurato il prossimo fine settimana. Un percorso che tocca sette punti nevralgici della riserva (ad esempio il masso erratico, la collina di Barbescio, due "bolle") e lungo il quale si trovano una serie di postazioni informative munite di QR-code, che permettono di accedere ad approfondimenti didattici di carattere storico, culturale e scientifico.

Una riserva che vive nel tempo anche grazie al coinvolgimento delle scuole

«L’idea è quella di far vivere la riserva nel tempo e per questo abbiamo effettuato delle scelte ben precise – ci spiega Federico Cahenzli, selvicoltore, docente di scuola elementare e artista, che tra le altre cose si è occupato delle illustrazioni presenti sulla nuova cartellonistica e sul sito boscodimaia.ch –. Con il gruppo di lavoro di cui facevano parte anche due forestali (uno cantonale e uno dell’Afor Losone), un ingegnere forestale e un grafico (dello studio di comunicazione Responsiva), abbiamo deciso di ridurre le postazioni del sentiero già esistente da 13 a 7 e di sfruttare, attraverso un codice QR che rimanda al sito internet, un supporto digitale. In questo modo gli utenti possono accedere a informazioni complete e che verranno aggiornate nel tempo. Per quel che riguarda i contenuti, ci siamo affidati a diversi specialisti in più settori: Carlo Ambrosini in qualità di geografo, Fausto Fornera per la parte più storica, Florence Lodetti per gli aspetti geologici, Raffaele Sartori in ambito forestale e infine tre biologi dello studio Maddalena e associati».

Una sorta di esperienza immersiva a 360 gradi aperta a tutti, ma che rivolgerà sin da subito una particolare attenzione ai futuri cittadini e a chi ha il compito di formarli. Questo grazie al progetto "Naturalmente accompagnati", ideato e condotto dallo stesso Cahenzli (assunto a questo scopo al 30% dal Patriziato di Losone) e che vuole appunto accompagnare le classi delle scuole dell’obbligo alla scoperta della riserva (e non solo) lungo un percorso modulabile sull’arco dell’anno scolastico… «È una sorta di invito al docente e alla sua classe a fare didattica all’aperto. E qui intendo tutta la didattica, quindi non solo andare nel bosco esclusivamente per studiarlo, bensì spostare, nel limite del possibile, nella natura ciò che si insegnerebbe in classe. Ad esempio raccontando storie, osservando forme e dimensioni, facendo persino matematica, in un contesto che mette in gioco competenze trasversali e disciplinari che all’interno di un’aula potrebbero venir limitate».

Una proposta che ha subito acceso l’interesse di direttore e docenti delle scuole (in particolare Elementari e dell’Infanzia) di Losone, con questi ultimi che avranno tra l’altro anche la possibilità di svolgere nella riserva tre giornate di formazione continua, ottenendo i relativi crediti… «L’idea era di accogliere classi da tutta la regione, ma avendo dato la priorità alle scuole losonesi e avendo ricevuto un riscontro molto favorevole, il mio calendario è praticamente già pieno. Non era scontato, ora non vedo l’ora di cominciare».

Il Patriziato: ‘Una scommessa che segue il principio di una startup’

«Penso che sia la prima volta che viene proposto qualcosa del genere in Ticino – afferma dal canto suo Carlo Ambrosini, presidente del Patriziato di Losone –. Da una parte abbiamo rinnovato il sentiero educativo, ma tutto il resto per noi rappresenta una sorta di scommessa che segue il principio di una startup: vogliamo vedere se l’idea di un animatore forestale legato al percorso didattico abbia un senso. Per capirlo, ci siamo messi un periodo di prova di due anni finanziato dal Patriziato, ma se poi la cosa prenderà piede potrebbe anche arrivare ad autofinanziarsi. Per quel che riguarda il sentiero, abbiamo già deliberato altri 20mila franchi per dotare di giochi didattici manuali ogni postazione, che continueremo poi ad arricchire con contenuti digitali. Diciamo che il primo importante passo lo abbiamo compiuto, ora facciamo partire il progetto e poi ci muoveremo di conseguenza, ma siamo fiduciosi».