L’architetto valmaggese Germano Mattei scrive alla consigliera federale per ottenere misure drastiche di contenimento del predatore
"La situazione sul fronte della gestione del lupo, in Ticino, è completamente fuori controllo. Servono interventi drastici o saranno poi gli stessi allevatori a prendere le dovute contromisure. Le azioni preventive consigliate non sono applicabili. Serve un decreto federale urgente che consenta di risolvere, una volta per tutte, il problema’. La richiesta, indirizzata direttamente alla consigliera federale Simonetta Sommaruga, è contenuta in un’e-mail inviata il 2 agosto, con copia ai collaboratori dell’Ufficio federale dell’ambiente, al presidente della Confederazione Ignazio Cassis, da Germano Mattei, copresidente Associazione Svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori.
"Mai come in questa stagione vi sono stati tanti avvistamenti e predazioni da lupi in Svizzera – annota l’architetto valmaggese –, Lei Signora Consigliera federale, davanti al Consiglio nazionale, a marzo, ha dichiarato che in Svizzera è accertato un aumento annuo del 30% e che a quel giorno almeno 150 lupi erano presenti sul territorio nazionale. Sicuramente oggi sono molti di più considerate le cucciolate intervenute. Cinque Cantoni – Grigioni, Uri, Vallese, Vaud e Glarona – hanno decretato in questi ultimi giorni degli abbattimenti. Alcuni di questi prelievi sono già avvenuti. Il Ticino, nonostante decine e decine di predazioni, nessun abbattimento è stato decretato, situazione che fa imbestialire allevatori, alpigiani e le popolazioni delle regioni di montagna".
In questo contesto, la sola vicinanza al settore agricolo e dell’allevamento da parte delle istituzioni non basta più: "La situazione in Ticino e sulle Alpi svizzere è attualmente completamente fuori controllo, drammatica oso affermare. Lei, il Consiglio federale e suoi funzionari state tirando in giro coloro che lavorano e gestiscono, con grande fatica, il territorio, coloro che allevano animali da reddito, ovini e caprini in particolare. La situazione, a un terzo del periodo d’alpeggio, è insopportabile, avvilente, psicologicamente oppressiva. Occorrono misure immediate, celeri modifiche di regolamentazioni obsolete e di misure di protezione inapplicabili. Bisogna decidere immediatamente sull’abbattimento, è necessario senza mezzi termini un decreto federale urgente sulla regolazione dei lupi e delle mute. Nel territorio numerose persone, oneste e lavoratrici, sono pronte a prendere misure di autodifesa nel caso che la politica non intervenga. Non è più tempo di tergiversare, bisogna agire subito ancora in questi giorni. Demandare misure al 2023 o al 2024 sarà troppo tardi".
"Vi è pure un problema transfrontaliero di migrazione di lupi che richiede l’intervento del Dipartimento degli esteri che ci legge in copia. Oltre 900 lupi sono alle frontiere dell’arco alpino dalla Slovenia alla Francia e il Ticino, i Grigioni e il Vallese, per esempio, ne stanno facendo pesantemente le spese". L’Associazione mantello svizzera che si batte per un maggior controllo dei predatori è preoccupata per il futuro del settore rurale e della pastorizia e per questo invita Sommaruga a "visitare le nostre regioni e valli di montagna. Vedere di persona situazioni indicibili e parlare con gli allevatori toccati dalle predazioni, anche in situazioni di perfetta protezione. Noi siamo pronti ad accompagnarla, attendiamo un suo cenno".