Riprende vita il progetto, ora portato avanti da un privato, di creare una simile infrastruttura turistica in alta Onsernone. Iniziativa condivisa
È originaria di una cittadina di Oradea nel Nordovest della Romania, terra di lavoratori e in Valle Onsernone ha trovato la sua seconda patria. Un amore a prima vista, quello instauratosi tra Laura Precup e la sua nuova terra d’adozione, che l’ha spinta, sin da subito, a impegnarsi per dare alla comunità che l’ha accolta e permesso di realizzare i suoi sogni qualcosa in cambio. Spesso chi è attratto da posti un po’ discosti e remoti come le nostre vallate, tende a commentare con variazioni sul tema "ma non c’è niente da fare quassù, è una desolazione!". Lei no. Ci ha visto l’essenziale, ciò che le basta per la sua felicità e che le importa davvero. Ha gestito per qualche anno il Ristorante della Posta a Russo e si è lanciata, in seguito, sempre nel campo della ristorazione, con un altro locale, la Locanda Zott, a Vergeletto, a ridosso della stazione di partenza della funivia Zott-Salei. Impianto e struttura turistica di proprietà del Patriziato Generale d’Onsernone. Qui il suo destino si è incrociato con un progetto portato avanti dallo stesso ente e dal Comune d’Onsernone. Due enti propositivi che da qualche anno a questa parte stanno gettando le basi per la creazione di un piccolo campeggio alpino, un progetto in grado di arricchire turisticamente l’alta valle e generare indotti. Un discorso un tantino arenatosi, che ora la stessa Laura Precup ha deciso di portare avanti personalmente. «Tre anni fa – spiega – mi sono offerta per rilevare questa sfida. L’ho fatto proprio perché mi piace l’idea di poter fare qualcosa di utile per la gente che mi ha accolta. Prima di muovermi mi sono comunque accertata di non creare, con questo progetto, frizioni o malumori. Appurato che non vi fossero criticità, l’idea ha preso piede. Ho discusso col Patriziato e il Municipio per i passi da intraprendere, ho contattato i servizi del Cantone ai quali ho esposto il mio progetto, un tantino diverso da quello originale. Lavorando nel settore della ristorazione, ho infatti ritenuto opportuno ritoccarne i contenuti, rendendolo più attrattivo, economico e, mi auguro, redditizio. La mia iniziativa, condivisa dai due enti e dall’istituto di credito, è piaciuta e ora l’iter prosegue».
A livello di contenuti, Laura ha quindi rimescolato un po’ le carte: «Inizialmente – racconta – si parlava di un campeggio medio-piccolo e d’innalzare di un piano la Locanda per ricavarvi delle camere per gli ospiti. Non era proprio ciò che volevo. A mio avviso, i bungalow sono più indicati e portano una clientela diversa, che non è quella dei giovani campeggiatori mordi e fuggi. Sono più orientata sulle famiglie con figli, come target. Quanto al secondo piano del ristorante, ho ridotto il numero delle camere inizialmente previste da 8 a 6, concentrandomi sulla qualità degli spazi. A completare il tutto vi saranno dei posti camper».
La società proprietaria dell’immobile, il Municipio, la banca e il Patriziato (che intende stipulare con l’interessata un contratto di superficie relativo alla parcella) hanno salutato positivamente queste scelte; a breve dovrebbero arrivare le necessarie autorizzazioni. Poi tutto verrà trasmesso a Bellinzona per l’ottenimento dei permessi. «Non vi nascondo che sto investendo molte energie e che la collaborazione delle autorità della valle è davvero gratificante. Tutti lavoriamo nella medesima direzione. Vivere in contesti così comporta un certo impegno. È una scelta consapevole. Credo però che, anche chi non ci è nato come me, sia ampiamente ricompensato dalla straordinaria bellezza del posto e della sua gente».
Quanto alla tempistica: «Se non vi saranno intoppi, focalizzerò dapprima l’attenzione sul campeggio esterno, garantendo l’apertura del ristorante. Solo in un secondo momento provvederemo a ristrutturare lo stabile, assicurando comunque un servizio take away o almeno un bar agli ospiti. Tutte cose che dovremo approfondire».