Locarnese

Lungolago e Beau Rivage: Muralto Democratica fa il doppio blocco

L’opposizione ha i numeri per rispedire al mittente due importanti messaggi, fra cui quello inerente a un progetto di rilancio alberghiero sul ‘quai’

Il Beau Rivage è stato acquistato per un progetto di rilancio
10 maggio 2022
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È giusto indugiare su presunti formalismi e bloccare così iniziative teoricamente in grado – almeno secondo chi le sostiene – di dare un valore aggiunto al territorio comunale? Oppure è necessario andare oltre, guardando più alla sostanza che alla forma? È il dilemma che con sempre maggior frequenza si sta ponendo a Muralto dopo che la forza d’opposizione (Muralto Democratica) ha i numeri per contrastare, in Consiglio comunale, il partito (Ordine e Progresso) del sindaco Stefano Gilardi, abituato nei decenni scorsi a vincere facile. La situazione si è ripetuta per due volte lunedì sera in legislativo, votando – e a conti fatti bocciando, non avendo raggiunto la maggioranza assoluta dei "sì" necessaria – due messaggi di una certa importanza: il primo riguarda la concessione di 92mila franchi per la progettazione definitiva degli interventi di moderazione del traffico e di riassetto urbano del lungolago (comparto 2); il secondo la vendita, per 160mila franchi, di 72 metri quadrati di territorio, sempre sul lungolago, alla società Hotel Beaurivage et d’Angleterre Sa, la quale intende realizzare un progetto alberghiero che nessuno (o pochi) conosce nei dettagli, ma che sarebbe finalmente in grado di rilanciare il vecchio e da anni abbandonato Beau Rivage.

‘Prezzo inadeguato‘

Riguardo a questo secondo tema, va notato che il messaggio portato in Consiglio comunale è il secondo della serie, dopo che il primo, datato settembre 2021, era stato ritirato dal Municipio considerate alcune criticità e viste le prevedibili resistenze al voto. Ciò che lunedì ha fatto più discutere è il prezzo di vendita – 2’200 franchi al metro quadro, che Muralto Democratica giudica insufficiente, o addirittura stracciato – stabilito sulla base di una perizia effettuata a suo tempo ma in previsione di una permuta. Il capogruppo di Ordine e Progresso, Gabriele Gilardi, ha invitato a guardare in filigrana il valore dell’operazione e a «non intralciare il progetto» e lo stesso ha fatto il municipale Renato Canziani, secondo il quale «l’imprenditore ha spiegato al Municipio ciò che vuol fare, sottolineando di aver bisogno di quel pezzo di terreno». Ma la questione è più complicata di così, ha dichiarato il relatore del rapporto di minoranza in Gestione, Bibiano Monotti, che ha evidenziato la carenza di informazioni disponibili e la necessità di procedere prima con un progetto di mutazione, poi con la consegna al perito degli strumenti giusti per stabilire un prezzo equo. Sulla convenienza finanziaria della vendita alle condizioni dettate dal messaggio ha espresso qualche dubbio anche la parte avversa, per bocca di Sandro Dazio, che ha peraltro evidenziato l’occasione da cogliere con il rilancio del Beau Rivage e si è detto deluso per i troppi paletti posti a livello politico. Al voto, il messaggio è stato rispedito al mittente con 14 sì, 4 astensioni e 10 voti contrari.

Variante ridotta

Lo stesso, nella sostanza, era accaduto in precedenza per quanto riguarda la progettazione definitiva degli interventi di moderazione del traffico e di riassetto urbano di quella fetta di lungolago isolata dalle altre due poiché troppo legate all’incerto futuro del comparto stazione. Anche in questo caso un primo messaggio comprendente tutti e tre i comparti era stato ritirato dal Municipio, che si era poi ripresentato con la variante ridotta a un solo comparto. Ma a poco è servito di fronte alle riserve espresse nei rapporti di minoranza in Gestione (relatore ancora Bibiano Monotti) e in Edilizia (Gian-Luigi Varini), che oltre a sottolineare una presunta inconsistenza del messaggio quanto a informazioni – tema, questo, già evocato a suo tempo dal Consiglio di Stato per annullare i voti riguardanti il comparto stazione – hanno lamentato un continuo cambio di strategia municipale per un intervento di riqualifica della riva lago, «senza veder nulla di concreto realizzato: dall’approccio a mezzo di un Masterplan si è passati allo studio per la richiesta di un credito per l’avvio di un concorso, fino a terminare allo studio di un intervento puntuale e a sé stante di moderazione del traffico», come rilevato da Monotti.

Canziani si è difeso sostenendo che i ritardi sono legati a quanto successo in stazione, e ha invitato a stare attenti perché «il lungolago è una misura PaLoc e siamo obbligati a procedere». Ma anche qui il mancato raggiungimento della maggioranza assoluta necessaria ha vanificato i "sì" espressi in modo compatto dal fronte di Ordine e Progresso.