Sabato 9 aprile nella Chiesa del Collegio Papio l’Orchestra sinfonica con allievi, ex allievi e docenti, più due Ensemble e il coro Goccia di Voci
Soprattutto allievi attuali, ma anche ex allievi (alcuni dei quali professionisti), amici e – fatto singolare e interessante – docenti. È la formula vincente dell’Orchestra sinfonica di 50 musicisti, diretta dal maestro Mimmo Prisco, che sabato pomeriggio dalle 17, nella chiesa del Collegio Papio di Ascona, terrà un grande concerto per degnamente festeggiare il 40° anniversario dell’Accademia Vivaldi di Locarno.
Dalla sua nascita, sono stati migliaia gli allievi che hanno animato e dato forma al progetto culturale dell’Accademia. "Per festeggiare un traguardo tanto strepitoso, per la perseveranza, la qualità e la sensibilità nell’adeguarsi ai tempi senza tradirsi, ci regaliamo un progetto musicale altrettanto strepitoso – indicano i vertici dell’Accademia Vivaldi, presieduta da Adrian Sury –. Abbiamo formato questa straordinaria Orchestra sinfonica proponendo un repertorio di grande qualità artistica".
Ma non è ancora tutto, perché il concerto verrà aperto dall’Ensemble Vivaldi (direzione Giaele Natolini-Widmer) con Händel e a seguire dall’Ensemble Magnolie (sempre con Natolini-Widmer), ovviamente con Vivaldi. Poi entrerà in scena il coro polifonico Goccia di Voci di Oskar Boldre e Clara Tadini, con i suoi colori e la sua impronta unica. Di Brahms (Danza ungherese no. 1) e Marquez (Danzon no. 2) saranno le composizioni interpretate dall’Orchestra sinfonica del 40°, che per finire dialogherà con il Goccia di Voci per Vangelis (1492: Conquest of Paradise) e Christopher Tin (Iza Ngomso e Baba Yetu). L’entrata al concerto è libera, con colletta per chi avrà la generosità di lasciare qualcosa.
L’Accademia Vivaldi è forte di 210 allievi fino ai 18 anni e 270 corsisti, seguiti da una squadra di 19 docenti. Per il 40° è stato ampiamente rinnovato il sito (www.accademiavivaldi.ch), ora contraddistinto da un connubio fra fotografia e arte pittorica e da un approccio "colloquiale" alla realtà dell’Accademia, con racconti di vita musicale.