Locarnese

Moscia-Acapulco, non ci sono gli elementi: ricorso da respingere

Nel suo rapporto la Commissione gestione e finanze del Gc preavvisa sfavorevolmente il ricorso del Municipio di Gordola sulla chiave di riparto

La questione va posta in altri termini
(Ti-Press)
5 aprile 2022
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Va respinto il ricorso contro la chiave di riparto per il finanziamento della galleria Moscia-Acapulco (in territorio di Ascona), inoltrato dal Municipio di Gordola a ottobre 2021 al legislativo cantonale. «Formalmente dobbiamo proporre al Gran Consiglio di respingerlo, perché non ci sono gli elementi per mettere in discussione l’impostazione approvata sul piano federale che non prevede contributi da parte della Confederazione», conferma il deputato e commissario Bixio Caprara, interpellato da ‘laRegione’. La risoluzione presa dalla Commissione gestione e finanze del Gran Consiglio è stata consegnata al rapporto commissionale che verrà pubblicato nei prossimi giorni.

«A suo tempo, Commissione intercomunale dei trasporti (Cit; di cui fanno parte i Comuni; ndr) e Cantone avevano condiviso il fatto che la galleria Moscia-Acapulco non rispettasse i requisiti posti dall’Ufficio federale per lo sviluppo Territoriale per ottenere il riconoscimento quale infrastruttura per l’alleggerimento del traffico parassitario», ricorda Caprara. Perciò, «la cosiddetta "circonvallazione" di Ascona non era stata inserita fra i progetti prioritari del PaLoc3», aggiunge. Inoltre, «la ripartizione del finanziamento della galleria era stata decisa di comune accordo fra Cantone e Comuni del comprensorio».

Ora, dichiara il nostro interlocutore, «il tema è legittimo, tuttavia non è più possibile una rivalutazione tecnica. Semmai la questione potrebbe essere ripresa in successivi aggiornamenti del Piano dell’agglomerato del Locarnese oppure sul piano politico da parte della deputazione ticinese alle Camere federali», ribadisce.

Richiesta la partecipazione della Confederazione ai costi

A ottobre 2021, dopo la decisione della chiave di riparto, il Municipio di Gordola aveva inoltrato ricorso al legislativo cantonale auspicando la partecipazione ai costi della Confederazione. L’esecutivo di Gordola si era basato sull’interpellanza presentata al Consiglio federale dal consigliere nazionale Ps, nonché municipale gordolese, Bruno Storni. Nell’atto parlamentare veniva contestata la risoluzione del governo ticinese adottata in settembre (2021), secondo cui la galleria sarà finanziata per il 55% dal Cantone e il 45% dai Comuni (che dovrebbero mettere sul piatto circa 50 milioni). Un sostegno economico che non prevede alcun sussidio federale. Il Comune ricorrente, così come l’interpellanza, faceva leva sul sussidio federale, nell’ordine del 30-50 per cento, alle infrastrutture per il traffico nei Piani di agglomerato, essendo la strada in questione, sottolineavano, internazionale e l’opera prevista chiaramente di carattere nazionale.

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