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Galleria di Moscia, sul suo ricorso Gordola chiede sangue freddo

In una lettera al Gran Consiglio il Municipio auspica la sospensione della trattazione per essere ascoltato e inserire l’opera nei finanziamenti federali

La problematica litoranea per cui si attende la galleria
(Ti-Press)
30 aprile 2022
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Sospendere la trattazione del ricorso "per permettere di essere ascoltati e di accettare il ricorso e avviare le procedure per inserire l’opera nei finanziamenti federali". È la richiesta al Gran Consiglio del Municipio di Gordola, a una manciata di giorni dalla decisione del parlamento stesso (attesa lunedì) sul ricorso che il Comune – sostenuto da una decina di altri – aveva inoltrato contro la chiave di riparto per il finanziamento della galleria Moscia-Acapulco (Ascona); chiave di riparto secondo cui il 55% dei costi sarà coperto dal Cantone e il rimanente dai Comuni, senza nessuna partecipazione federale.

Per cercare di evitare che il parlamento segua le indicazioni (bocciare il ricorso) della Gestione, Gordola chiede dunque una frenata e lo fa con una lettera molto critica verso l’operato del Cantone. Questo in primo luogo poiché al Municipio non era stata data facoltà di parola per difendere il ricorso in commissione. La quale ne proporrebbe il respingimento "sulla base di valutazioni incomplete ed errate", oltre che "in aperta contraddizione con i contenuti delle recenti lettere inviate alla deputazione ed alla Cit".

‘Non confermare una tesi sbagliata’

Gordola contesta la tesi secondo cui l’opera non possa esser finanziata anche dalla Confederazione nell’ambito del Programma di agglomerato; respingendo il ricorso, il Cantone la confermerebbe. "Contrariamente a quanto affermato – si legge nella lettera – l’opera non è mai stata presentata alla Confederazione per una richiesta di sussidio", visto che la misura, notava il governo federale rispondendo al consigliere nazionale e municipale di Gordola Bruno Storni, "è sempre stata presentata come misura della lista C. Di conseguenza non è stato assegnato nessun punteggio".

"Pretendere ora da una parte di accettare di pagarla interamente in quanto strada cantonale principale, seguendo il parere del CdS che ritiene sia l’unica strada percorribile, conclamerebbe la decisione della Cit di non presentarla nel PaLoc4 perché giudicata non finanziabile, quindi fuori dai parametri di finanziamento del PaLoc, e di conseguenza addossare la spesa per una strada cantonale principale per il 45% ai Comuni del Locarnese", rileva Gordola. Intanto, però, con questa chiave di riparto "si sposa il concetto che sia di interesse d’agglomerato. Un gatto che si morde la coda a favore della Confederazione, che risparmia una quarantina di milioni gentilmente offerti da Cantone e Comuni Cit".

Va anche considerato, secondo Gordola, che la stessa commissione, scrivendo alla Cit, avrebbe elencato "tutta una serie di argomenti che di fatto confermano la nostra posizione che l’opera sia trattata e finanziata nell’ambito del Programma di agglomerato, chiedendo alla Cit che venga inserita in questo contesto e arrivando ad affermare che ‘la commissione confida sia mantenuta aperta la possibilità di future ponderazioni diverse da parte del parlamento federale (per chiarezza ricordiamo che, come da risposta del Consiglio federale all’interpellanza Storni, non ce ne sono state) ed invita ad approfondire la possibilità, avvalendosi del sostegno del CdS e della deputazione cantonale alle Camere federali, di inserire l’opera in futuri aggiornamenti del PaLoc con priorità diversa’". Ciò, "ammettendo di fatto l’errore della Cit di cancellarla dal Piano di agglomerato, come avvenuto appunto nel PaLoc4, dove figura come opera di interesse sovraregionale".