Locarnese

Un camion colmo di solidarietà diretto a Korczowa

Il rimorchio del tir è stato caricato con 12 tonnellate di beni, raccolti da un’azione condivisa partita nel Sottoceneri per la popolazione ucraina

Volontari al lavoro
(Danilo Cau)
3 marzo 2022
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La motrice è calda e il suo rimorchio è foriero di un messaggio che travalica i confini: "Diffondere amore aiuta, nonostante l’odio". «Oggi a Breganzona, abbiamo caricato 70 metri cubi di merce, per un peso di ben 12 tonnellate. Rispetto ai furgoni, il trasporto con il camion è più razionale, perché ha una capienza importante e con un solo viaggio non c’è un enorme dispendio di energia», dice con pragmaticità il centovallino Danilo Cau, dell’omonima ditta di trasporti. Lui non è nuovo alle azioni di solidarietà – «è più forte di me», dice –, già nel gennaio del 2017, con un paio di dipendenti e spazzaneve era partito alla volta degli Abruzzi per aiutare le vittime del terremoto (ci sarebbero altre iniziative, ma non ci dilunghiamo). Oggi, Danilo ha raccontato della nuova azione di solidarietà cui ha preso parte (sebbene non viaggi) con la partecipazione di due suoi autisti: Nando Di Natale (già presente nella spedizione del 2017) e Marco Grassi. Domattina (venerdì) alle prime luci dell’alba, il duo partirà alla volta della Polonia con un camion della ditta colmo di merci per la popolazione ucraina che da più di una settimana a questa parte vive la drammaticità della guerra, di cui anche un solo giorno è di troppo. «La solidarietà è contagiosa, parte uno e poi – a catena – ci si mette in moto tutti… e in un attimo si crea qualcosa di bello», chiosa Danilo.

«Nando e Marco si sono subito messi a disposizione per il trasporto di quanto raccolto in pochi giorni. Essendo in due potranno darsi il cambio alla guida, visto che è un viaggio piuttosto lungo». La destinazione è Korczowa, un paesino di 660 anime (il dato è del 2006), nella regione sudorientale della Polonia a 500 metri dal confine ucraino; a ottanta chilometri verso est, sconfinando, si arriva a Leopoli. Dal Ticino «dista 1’600 chilometri, per circa venti ore di guida. Da compiere all’andata e al ritorno». Una volta giunti alla meta, «la merce verrà consegnata in un campo profughi», precisa Cau.

Azione condivisa partita nel Sottoceneri

La raccolta è stata lanciata negli scorsi giorni nel Sottoceneri e a coordinarla sono Gideon e Svitlana Bough: «Inizialmente sono stati messi a disposizione due garage. In pochi giorni è arrivata una montagna di scatole per la maggior parte con merce nuova proveniente da tutto il Ticino. Il nostro cantone si dimostra ancora una volta molto solidale e generoso». L’iniziativa è sostenuta dal Comune di Muzzano, da TicinoTour su Instagram e dalla costituenda associazione aconfessionale e apartitica Ticino per la pace, che «aiuta nell’immediato con la raccolta e spedizione di beni di prima necessità, ma anche sul lungo termine. Quando anche in Ticino giungeranno i profughi ucraini, infatti, l’associazione si adopererà per sostenerli anche qui». Il professor Bough, tiene quindi a «ringraziare calorosamente il gruppo che si è formato e che è base per l’associazione. Grazie a Mirko, Micaela, Alexandra, Daria, Mattia, Luca, Alessia, Silvano, Milena».

La solidarietà è contagiosa

In questi giorni difficili, cittadini e associazioni in tutto il cantone si sono mossi in aiuto della popolazione ucraina. Segnaliamo quindi ancora una giornata di raccolta di beni di prima necessità promossa da Fondazione aiuto alla gioventù di Brione sopra Minusio e Associazione genitori delle scuole di Orselina e Brione (Agisob), che in questi giorni hanno lanciato un’iniziativa mosse dal motto di ‘Uniti per l’Ucraina’.

Martedì 8 marzo, dalle 9 alle 17, al posteggio Albergo Dellavalle a Brione sopra Minusio, si potranno portare (trascriviamo la lista completa) coperte, maglioni, giacconi, scarponcini per uomo, donna, bambino, calzettoni, cappelli, guanti, sciarpe, biberon, mascherine, alimenti a lunga conservazione, bende, disinfettanti, salviette umidificate, pannolini per bambini, omogeneizzati, guanti in lattice. I vari articoli vanno impacchettati per categorie, separando quindi cibo, indumenti, medicinali, prodotti per l’igiene. Quanto raccolto verrà quindi consegnato ai volontari dell’Associazione umanitaria Comunità bosniaca in Ticino, che provvederanno a trasferire la merce nei punti di raccolta nei paesi confinanti con l’Ucraina; una volta giunta a destinazione la merce verrà smistata da Croce Rossa e altre associazioni.