Il Dipartimento del territorio: “In gioco c’è la sicurezza contro le esondazioni e la tutela degli ambienti naturali protetti delle Bolle di Magadino”
Il nuovo innalzamento estivo dei livelli minimi del Lago Maggiore deciso dai vertici dell’Autorità di bacino del Fiume Po, nell’ambito del proseguimento della sperimentazione per il periodo 2022-2026, preoccupa il Dipartimento del territorio (Dt). Lo stesso prende posizione sulla scelta operata lo scorso 20 dicembre. Nella fattispecie, il Dt “ha esternato i propri timori all’indirizzo dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) e dei gruppi d’interesse coinvolti, evidenziando come in gioco vi sia, in particolare, la sicurezza contro le esondazioni e la tutela degli ambienti naturali protetti delle Bolle di Magadino”.
In una nota inviata ai media, il Dt spiega che la regolazione estiva dei livelli del lago è stata oggetto, nel periodo 2015-2020, di un primo programma di sperimentazione, che ha permesso di valutare gli effetti del livello estivo massimo di regolazione a 1,25 metri sopra lo zero idrometrico di Sesto Calende (che è di 193,01 metri sul livello del mare). “La sperimentazione è stata seguita da un Tavolo tecnico e si è conclusa nel 2020. Il Cantone Ticino (e per esso il Dt) e l’Ufam, hanno partecipato, a partire dal 2017, ai lavori del Tavolo con tre esperti designati. L’Organismo di consultazione bilaterale italo-svizzero, costituitosi nel frattempo, ha espresso un parere formale congiunto sui risultati della sperimentazione conclusa, accompagnato da un’ipotesi tecnica per l’avvio di un nuovo periodo di sperimentazione quinquennale”. Il proseguimento della sperimentazione per il quinquennio 2022-2026 è stato approvato lo scorso 20 dicembre dall’Autorità di Bacino del Po.
“La delegazione svizzera – specifica il Dt – ha ribadito l’opportunità di dare seguito a un ulteriore periodo di sperimentazione mantenendo invariate le soglie definite (livello massimo di regolazione estiva a più 1,25 metri, con possibilità d’innalzamento a più 1,35 metri, nel caso di manifestazione o previsione di situazioni di severità idrica media o alta nell’area vasta costituita dall’asta del Fiume Ticino e del Fiume Po) per consentire un proseguimento omogeneo delle attività di monitoraggio ambientale. Per contro, il raggiungimento di un livello estivo massimo ulteriore di più 1,50 metri non è un obiettivo a sé stante. Inoltre, va privilegiata una gestione dinamica dei livelli del Lago Maggiore dal 15 marzo al 15 settembre per meglio conciliare lo sfruttamento della risorsa idrica a valle di Sesto Calende con le esigenze ambientali e di sicurezza del territorio lacustre nei periodi più sensibili. Ciò vale in particolare a inizio primavera per gli ambienti palustri delle Bolle di Magadino e a fine estate per la gestione delle piene”.
Nell’ambito della nuova sperimentazione 2022-2026, secondo il Dt, “dovranno altresì essere approfonditi i benefici e i costi ambientali, sociali ed economici derivanti dalle maggiori risorse disponibili a seguito dell’innalzamento del livello di regolazione. Il quadro generale dovrà considerare l’insieme del bacino afferrante e le esigenze di tutti i portatori d’interesse a monte e a valle della diga di regolazione della Miorina e non solo le necessità irrigue, idroelettriche o ambientali del Ticino sublacuale. A tal scopo si prevede di valorizzare nel prossimo periodo di sperimentazione le analisi e le conclusioni raggiunte in precedenti progetti di cooperazione italo-svizzera”.