Secondo quanto emerso da una tavola rotonda, l’eventuale incremento della capacità di stoccaggio di acqua non creerebbe danni alla natura e al paesaggio
Il lago del Sambuco figura tra i 15 progetti fattibili, con relativamente poco impatto ambientale, per aumentare la produzione stagionale delle centrali ad accumulazione di 2 TWh entro il 2040. È quanto risulta dalla tavola rotonda fra i rappresentanti dei principali operatori del settore idroelettrico e le associazioni ambientaliste, organizzata dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga e dedicata alle sfide da affrontare in relazione alla Strategia energetica 2050. Hanno partecipato ai lavori le tre Conferenze dei direttori cantonali dell’energia, dei Governi dei Cantoni alpini, delle pubbliche costruzioni, della pianificazione del territorio e dell’ambiente nonché le associazioni ambientaliste Pro Natura, WWF, Fondazione per la tutela del paesaggio, assieme alla Federazione di pesca, l’Associazione delle aziende elettriche, l’Associazione di economia delle acque, Swiss Small Hydro (che rappresenta i piccoli impianti idroelettrici), Swisspower (società di partecipazioni che fa capo alle società elettriche di una ventina di città e comuni della Svizzera tedesca e romanda) e il gruppo Axpo. Secondo le associazioni ambientaliste, la dichiarazione odierna mostra il contributo che l’energia idroelettrica può ancora dare a una transizione energetica compatibile con l’ambiente: un aumento mirato della produzione di stoccaggio invernale è possibile senza distruggere le ultime preziose risorse naturali o indebolire le norme di protezione esistenti. Per il semestre invernale, in particolare, è indispensabile incrementare la produzione delle centrali ad accumulazione. Ora si tratta di portare avanti rapidamente progetti concreti.