Un’interpellanza interpartitica chiede lumi al Municipio circa la non partecipazione della Confederazione ai costi e il ricorso del Comune di Gordola
Perché devono essere solo Comuni e Cantone a sobbarcarsi e suddividersi il finanziamento – di 95 milioni di franchi – per la realizzazione della galleria bidirezionale di 1’500 metri fra Moscia e Acapulco (nel comune d’Ascona) e non si chiede sussidio alla Confederazione? Questa è la domanda di fondo dell’interpellanza (‘Galleria Moscia-Acapulco: sussidi federali: anche no’) inviata al Municipio di Locarno da un gruppo interpartitico di sottoscriventi il cui capofila è Pier Mellini. Con lui: Gianfranco Cavalli, Francesco Albi, Gionata Genazzi, Rosanna Camponovo, Simone Beltrame e Barbara Angelini Piva.
Gli interpellanti, a scanso di equivoci, tengono a sottolineare che non intendono “mettere in dubbio l’utilità” del manufatto, ma il suo finanziamento. Lo ricordiamo, nel 2019 è stata firmata la convenzione fra Consiglio di Stato, Commissione regionale dei trasporti (Cit) e Comune di Ascona, per la realizzazione della galleria “che completerà il Piano viario del Locarnese sulla sua parte sud e soprattutto andrà a migliorare sensibilmente una situazione viaria piuttosto critica per i sempre possibili smottamenti che in caso di forti precipitazioni, come successo ultimamente, rendono pericolosa la circolazione”, scrivono gli interpellanti.
L’opera ha un costo di 95 milioni di franchi suddivisi fra Cantone (55%) e Comuni (per il 40%), il 5 per cento rimanente è a carico del Comune di Ascona. L’assenza della Confederazione fra coloro che partecipano alle spese, a detta degli interpellanti, è “clamorosa”, considerando il fatto che “la litoranea del Lago Maggiore e per quanto ci riguarda la tratta che dal confine di Brissago fino ad Ascona è in stretta relazione con la SS 34 del Lago Maggiore, asse stradale internazionale che garantisce il collegamento della sponda destra del Verbano con l’autostrada A2 a nord, con la strada statale SS 33 del Sempione a Ovest e con l’autostrada dei trafori A26 a sud”. A supporto della propria tesi, nel testo si riporta altresì il rapporto della Commissione gestione e finanze del gennaio 2020, dove pur non mettendo in dubbio l’opera, poneva il problema del mancato coinvolgimento della Confederazione.
Prima delle domande di chiusa, gli autori dell’atto parlamentare rammentano l’interpellanza inoltrata al Consiglio nazionale in settembre da Bruno Storni (e sottoscritta dai deputati Fabio Regazzi, Alex Farinelli e Piero Marchesi), in cui si domandava per quali ragioni la realizzazione del traforo non godesse dei sussidi della Confederazione. Interpellanza di cui Mellini e colleghi chiedono se il Municipio fosse a conoscenza. All’esecutivo si chiede ancora se sapesse del ricorso inoltrato dal Municipio di Gordola (citato nell’interpellanza al Nazionale), sostenuto per altro da altri comuni del Locarnese. Fra le altre cose, gli interpellanti chiedono: per quale motivo il contributo del Comune di Locarno – 9,7 milioni di franchi – sia già contabilizzato nel Preventivo 2022; se da quando è stato fatto il preventivo della realizzazione della galleria – nel 2012 – sia stata verificata l’attualità; se sapesse che la Cit ha rinunciato al finanziamento dell’amministrazione federale.