Locarnese

Lo show di Stefano Artioli per il Grand Hotel del futuro

All’inaugurazione dell’illuminazione natalizia della facciata principale dell’albergo di Muralto presente stasera anche un’ampia delegazione del Municipio

Stefano Artioli davanti al suo nuovo obiettivo
(Ti-Press/Golay)
2 dicembre 2021
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Un segnale del credito di cui gode Stefano Artioli in ottica rinascita del Grand Hotel è la presenza stasera di diversi municipali, fra cui il sindaco Stefano Gilardi, all’inaugurazione dell’illuminazione che fino al 6 gennaio farà idealmente rivivere la struttura, disabitata da quasi 20 anni. Poi c’era l’avvocato Franco Gianoni, fra i comproprietari che con Artioli hanno firmato quel diritto di compera che l’imprenditore ha detto di voler onorare il 30 marzo prossimo. «Questa è la grande occasione per il rilancio – ha detto Gianoni alla “Regione” –. Sono anni che aspetto questo momento».

Che la Artisa abbia intenzioni serie parrebbe confermato dalle “brochures” realizzate non solo sul futuro Grand Hotel, ma anche sui “satelliti” montano (a Cardada) e lacustre (una grande zattera sul Verbano). Progetti con cui Artioli dice di voler completare l’offerta legata ai segmenti del benessere, della gastronomia (dovrebbe anche esserci, a Muralto, uno stellato Michelin) e del congressuale.

Interrogato sulla grande incognita delle resistenze che potrebbero ostacolare la concretizzazione del progetto da 50 milioni di franchi di ristrutturazione dell’albergo, il futuro proprietario ha affermato che «ci stiamo lavorando tessendo rapporti con tutte le parti in causa. Vorrei che tutti capissero come rilanciare questa struttura unica significa dotare il Locarnese di un “atout” straordinario in chiave turistica». Un “atout” che l’avvocato Gianoni inquadra «di livello nazionale e internazionale». Con un Piano particolareggiato già approvato, la domanda di costruzione dovrebbe arrivare nel corso del mese di gennaio.