Locarnese

Marameo Edizioni, ‘La notte nel bosco incantato’

Volume pubblicato a settembre da Marameo, tradotto dal tedesco da Renato Martinoni, la storia trae spunto da una leggenda della Svizzera italiana

La prima edizione della storia narrata da Eveline Hasler è del 1992, per Nord/Süd Verlag
7 novembre 2021
|

Ogni libro ha una storia. Non quella che ha dentro, ma quella che l’ha fatto libro. E questo libro ha una bella storia. ‘La notte nel bosco incantato’ è stato pubblicato per la prima volta in italiano quest’anno, a settembre, dalla casa editrice Marameo di Gordola. Tradotto in inglese e persino in giapponese, ‘Die Nacht im Zauberwald’ è il titolo originale dell’albo illustrato per ragazzi scritto da Eveline Hasler e illustrato da Käthi Bend ed edito per la prima volta da Nord/Süd Verlag nel 1992.

Il volume racconta la storia di due fratelli – Leo e Meo – e del loro rapporto opposto con la natura e i suoi abitanti. La vicenda prende spunto da una leggenda della Svizzera italiana; l’illustratrice ha svolto per questo una ricerca su architettura, territorio, vegetazione delle valli ticinesi per restituire pagine illustrate con gesto filamentoso, pulito, curato e (semplicemente) bello.

‘Un’esperienza interessante e non evidente’

«Per la traduzione ho anche guardato alle immagini», racconta Renato Martinoni, traduttore d’eccezione. Ha insegnato all’Università di San Gallo in qualità di professore di Lingua e Letteratura italiane, e come professore ospite di Letteratura comparata all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Oggi è in pensione, ma «non vuol dire che sia in vacanza. Lavoro sempre sul piano scientifico (come ricercatore, divulgatore e traduttore, ndr), ma ho più spazio per il lavoro creativo», risponde quando gli chiediamo come mai un professore universitario “a riposo” abbia deciso di avventurarsi nella traduzione di un libro per l’infanzia. A proporgliela è stata l’editrice Francesca Martella e aggiunge: «Sono nonno e quindi sono tornato a frequentare la dimensione della letteratura per bambini. In più questo libro è scritto da un’autrice che conosco, perché è di San Gallo e perché ha scritto libri che ho letto».

«È stata un’esperienza interessante e non evidente come si possa pensare. Innanzitutto, sono partito da una traduzione letterale per poi fare un lavoro di stile», spiega. «Nel testo ci sono passi – che non sono per forza immediati – che necessitano oltre che del lettore bambino o ragazzo, di un lettore un pochino avveduto, per comprenderli». Non è stata un’operazione fatta alla spiccia, anzi «ha richiesto molta attenzione e molto rispetto, finché il rispetto è stato possibile». A un certo punto della narrazione, esemplifica, i due fratelli attraversano una gola dove c’è l’eco: entrambi urlano una frase cui viene data risposta. Ma è un’eco particolare, che risponde dando una premonizione di ciò che sarà il finale. «In questo caso, non potevo tradurre letteralmente, perché l’autrice usa modi di dire ed espressioni che esistono in tedesco e non in italiano, quindi una traduzione letterale non è stata possibile. Andavano prese delle libertà, con la coscienza che la libertà sarebbe servita a rispettare quella che è la strategia narrativa dell’autrice, le sue intenzioni».

Il secondo elemento che ha influito sull’operazione è legato al fatto che è una storia piena di magia e le scene notturne nel bosco vedono l’apparizione di esseri che stanno a metà fra il mondo dei folletti e il mondo della natura. Creature misteriose che hanno nomi non traducibili alla lettera e per i quali è stato necessario cercare nomi adeguati: «Soluzioni che riflettessero nella sostanza il significato delle figure e che avessero anche senso». Quando si è confrontati con giochi di parole e modi di dire si procede con un adattamento, poiché la lingua trasmette un bacino culturale e tradizionale proprio al territorio in cui nasce, quindi una traduzione letterale risulterebbe di difficile comprensione, se non inefficace. Il lavoro ha richiesto a Martinoni accortezza nella scelta del lessico: «Non è stato un lavoro automatico, ha richiesto attenzione e partecipazione».

«Ho cercato di creare una lingua molto trasparente, che può avere vari livelli di lettura, magari con qualche parola difficile». La letteratura – per adulti e bambini – ha anche il compito di incuriosire i suoi lettori sulla lingua, portare parole nuove nel vocabolario personale di ciascuno e questo “mandato” è essenziale per i giovani lettori: è giusto che i vocaboli non siano banali, piatti, troppo immediati. «Stiamo vivendo un appiattimento preoccupante della lingua», rileva Martinoni, quindi «mi sono detto che poteva essere utile far vedere che le parole raccontano cose e azioni».

Letteratura per crescere

L’interesse per questo libro, spiega l’editrice Francesca Martella, è dovuto alla storia tratta da una leggenda della Svizzera italiana. Di là dalle sue origini, «il volume va pubblicato come omaggio a un’autrice che da molti anni vive in Ticino», ma anche perché ricettacolo di un tema attualissimo, di amore e rispetto per la natura, «una piccola storia con caratteri universali».

Marameo Edizioni, lo ricordiamo, è stata fondata nel 2017 ed è la prima casa in Ticino specializzata nell’editoria per ragazzi. L’interesse dell’editrice è volto alla narrativa illustrata, andando a cercare narratori svizzeri e internazionali di qualità. Insomma, propone letteratura che accompagni i giovani lettori nella loro crescita emotiva e sociale. A metà novembre, uscirà l’undicesimo titolo della casa: “Il maglione di Natale”.

Autrice e illustratrice

In pillole, Eveline Hasler è autrice svizzera di diversi volumi, sia storici, sia per l’infanzia. Nata negli anni Trenta, ha studiato storia e psicologia a Friburgo e Parigi, per anni è stata insegnante a San Gallo, fin quando ha deciso di trasferirsi nella sua terra d’elezione, il Ticino, dove tuttora abita e lavora. Negli anni, è stata insignita di riconoscimenti letterari nazionali e internazionali per i suoi lavori, uno su tutti il Premio svizzero per la letteratura per ragazzi del 1978.

L’illustratrice è Käthi Bhend, che ha pubblicato i suoi primi lavori affiancando le storie di Eveline Hasler. Nata a Olten nel ’42, Bhend muove i primi passi come graphic designer lavorando per agenzie pubblicitarie a Losanna e Parigi, dal 1965 lavora come indipendente per vari editori. Vince un concorso indetto dalla Zürcher Mehrmittelverlag, da quel momento inizia a lavorare come illustratrice di libri per bambini e ragazzi. Vive e lavora nella Svizzera orientale.